GREEN ECONOMY E GREEN SAVING


E’ possibile creare occupazione, attraverso nuove figure professionali, e
salvaguardare i posti di lavoro attuali rispettando l’ambiente?
Questa è una delle sfide principali sulle quali ci si interroga sempre di più
in un mondo in cui l’ecosistema è spesso messo in second’ordine rispetto agli
interessi economici dei vari attori istituzionali a livello economico,
finanziario, politico ed industriale. Con l’intento di trovare un valido compromesso per queste due esigenze  “apparentemente” contrastanti (arricchimento vs rispetto dell’ambiente) è nata e si sta sviluppando in questi ultimi anni una branca dell’economia chiamata  Green Economy, anche detta Economia Verde o Economia Ecologica. L’Economia Verde è in grado sia di creare lavori verdi, che assicurano una crescita economica reale e sostenibile che di prevenire l’inquinamento
ambientale, il riscaldamento globale, l’esaurimento delle risorse (minerarie ed
idriche), e il degrado ambientale. Ad oggi, esempi di sviluppo dell’economia verde si possono trovare applicati in vari ambiti: – Scientifico: in questo campo sempre più schiere di scienziati, biologi e chimici studiano, ad esempio, l’utilizzo di particolari batteri in grado di produrre energia elettrica alimentandosi delle acque reflue (in tal modo si ottiene energia attraverso la depurazione senza l’utilizzo di combustibili e
prodotti chimici). Non solo, ma attraverso una particolare mutazione genetica
di alcune tipologie di batteri gli scienziati sono stati in grado di produrre
degli idrocarburi con caratteristiche simili al più inquinante petrolio, e
senza i problemi etici del bioetanolo derivanti dall’eccessivo sfruttamento dei
terreni coltivabili ad uso alimentare. -Tecnologico-industriale: in cui ingegneri e geologi sono alle prese con nuovi impianti eolici e fotovoltaici sempre più all’avanguardia, che permettono ad aziende e a piccoli comuni di essere autosufficienti dal punto di vista energetico. Non solo ma ultimamente, alla triennale di Milano, è stato messo a punto un manto stradale capace di assorbire lo smog emesso dalle vetture di passaggio e, nel contempo, di produrre energia attraverso un complesso meccanismo ad aria compressa attraverso il passaggio delle automobili.
-Politico ed economico: attraverso lo sviluppo di nuove forme di
finanziamento volte a supportare i nuovi progetti in campo scientifico, e di
fondi comuni di investimento che selezionino quelle aziende in grado di
rispettare i principi dell’economia sostenibile. Attraverso un’attenta politica
di raccolta differenziata che permetta il riciclo e la produzione e recupero di
materiali producendo ricchezza dai nostri rifiuti. In tale ottica stanno nascendo delle nuove figure professionali a tutti i livelli e in vari campi che si occupano di creare nuove tecnologie ecocompatibili insieme ad un nuovo tessuto imprenditoriale in grado di far emergere e creare aziende che producono -nel pieno rispetto dell’ambiente- ricchezza e benessere di qualità. Facendo un passo avanti a mio avviso è importante che tali principi dell’ Economia Verde rientrino anche e soprattutto nel nostro agire quotidiano, partendo dal presupposto che un comportamento ecocompatibile non è un sacrificio da dover sopportare, ma un’azione fatta nel bene e nell’interesse comune e che ci fa risparmiare del denaro. Partendo dal concetto di Economia Verde, infatti, si può arrivare a quello di  Green Saving o Risparmio Verde, il cui principio cardine deve essere quello di “ADOTTARE DEI COMPORTAMENTI CHE FANNO BENE ALL’AMBIENTE E AL NOSTRO
PORTAFOGLI”. Azioni concrete di Risparmio Verde ne abbiamo molte e passano sotto i nostri  occhi continuamente, come ad esempio, utilizzare in casa dei rubinetti con miscelatori d’aria per consumare meno acqua ed evitare sprechi inutili, o
ancora utilizzare i mezzi pubblici, ove possibile, per recarsi al lavoro
risparmiando economicamente rispetto all’automobile e portando in detrazione
dalle tasse il costo dell’abbonamento evitando di contribuire all’aumento dell’
inquinamento dovuto al traffico, o fare una corretta differenziazione dei
propri rifiuti e conferendone il più possibile nelle isole ecologiche ottenendo
una riduzione sulla tassa sui rifiuti che aumenta proporzionalmente alla
quantità conferita. Questi, logicamente, sono solo alcuni spunti, ma possono rappresentare un valido punto di partenza in grado di conciliare delle esigenze ad oggi molto importanti: il risparmio in periodi di stagnazione economica con il rispetto
per l’ambiente, tenendo presente che anche con dei semplici gesti quotidiani è
possibile contribuire con le nostre singole azioni ad una crescita davvero
sostenibile.

Filippo ispirato

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