Ospedale Polla: medici, infermieri e corvi

Sulla vicenda dell’ambulanza pagata a caro prezzo interviene l’ex amministratore straordinario, mentre la Procura di Sala tace ancora

Polla – L’ex amministratore dell’allora USL (ora Asl Unica) di Polla, dott. Francesco Maioli Castriota Scanderbech, interviene a gamba tesa sulla agghiacciante storia dell’ambulanza che un paziente è stato costretto a pagare con 750 € per il trasporto da Polla a Roccadaspide. Lo fa in maniera decisa e senza tentennamenti, così come ci aveva abituati all’epoca del suo governatorato ed in merito alla ditta di trasporti spara a zero dalla sua pagina di FB scrivendo testualmente: “”Una ditta, si fa per dire, di trasporto infermi ha un suo rappresentante all’interno del pronto soccorso con possibilità di accesso ai computer. Vergogna! Ricordo che fui io il primo, in qualità di amministratore straordinario, a sbattere fuori dall’ospedale questi “corvi” e a malo modo. Per amministrare ci vogliono i c…….ni!!!!!!!””. Ringrazio il dottor Maioli per il suo intervento perché con il suo intervento ha svelato un piccolo particolare che non conoscevo ancora: l’accesso ai computer della ditta esterna di trasporti che molti medici utilizzano a “chiamata diretta”, come si suol dire in gergo. Io nei miei articoli dell’anno scorso mi ero fermato alle soglie delle porte del pronto soccorso e della rianimazione, sempre di Polla, e non ero stato capace di scoprire che addirittura detta ditta avrebbe la possibilità di entrare nelle segrete stanze di medici e infermieri e navigare sui computer ospedalieri in modo, non solo, di scoprire diagnosi e prognosi ma anche di violare la privacy dei ricoverati in maniera costante e quotidiana. Un fatto assolutamente sconcertante, sotto tutti i punti di vista. Fin dall’anno scorso ho denunciato la presenza dei cosiddetti “corvi” che stazionano perennemente dinnanzi alle strutture ospedaliere. I corvi, come scritto sui manuali scientifici, incominciano i loro giri di perlustrazione quando ancora non ci sono cadaveri o carogne, gli avvoltoi invece arrivano a cose già fatte. La ditta che staziona lì davanti agisce come i corvi, quindi, andando a scoprire in anticipo chi sta per passare a miglior vita o chi ha urgente bisogno di trasporto per avere la possibilità (con la complicità del personale medico e paramedico?) di avvicinare parenti ed amici e spillare soldi, sempre soldi e soltanto soldi. Io davvero mi rattristo a pensare che oltre alle denunce che faccio da tempo non posso fare altro, di certo non posso andare davanti l’ospedale o dentro per braccare e fermare la ditta ed anche qualche personaggio interno. Non so davvero cosa aspetta la Procura della Repubblica, e prima ancora di essa l’Arma dei Carabinieri, dopo tutti gli articoli brutali che ho scritto ad intervenire veramente a gamba tesa così come ha fatto Maioli. Mi rimaane un’unica strada da percorrere per fare fino in fondo il mio dovere civico per non dire quello di giornalista: preparare tutto il dossier degli articoli e consegnarli pro-manibus sia al Procuratore della Repubblica di Sala Consilina che al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Salerno. Il caso del medico beccato e messo sotto procedimento disciplinare è soltanto la classica goccia che può far tracimare il vaso, ad una condizione però che gli inquirenti facciano sul serio. E su questo tutti dovremmo attivare la massima attenzione.

Aldo Bianchini

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