Gambino/10: scripta manent !!

Aldo Bianchini

Tutti a casa. Smantellato il teorema accusatorio dai piedi d’argilla. Procura sul lastrico.

Pagani – Scripta manent. Meno male. Le parole volano, lo scritto resta. Fin dalla prima puntata di questa lunga inchiesta (siamo alla decima!!) ho scritto innanzitutto che il tutto mi appariva infarcito di teoremi insostenibili per una pubblica accusa coscienziosa e inappuntabile. Ho scritto della strana posizione di Salvatore Bottone e dei “bottoniani” (anche per via degli scambi di accuse con Cirielli), tanto lampante e palese appariva un probabile complotto (anche abbastanza ridicolo!!) allestito nel peggiore dei modi contro il potere politico di Alberico Gambino che verosimilmente era anche ingombrante ed asfissiante. Ma da qui alla collusione con la camorra o alla cupola malavitosa ce ne corre davvero. Strano, molto strano che la Procura della Repubblica di Salerno si sia intestardita a camminare lungo un sentiero irto di spaventose difficoltà. Ma questo lo analizzerò, insieme a Voi amici lettori, nella prossima puntata di questa lunga inchiesta giornalistica. Addirittura proprio nella precedente puntata ( la n. 9) parlando di Guido Cutolo avevo testualmente scritto: “Vorrò vedere cosa succederà quando Guido Cutolo, noto in tutta Pagani come un giocherellone,  confesserà agli inquirenti che aveva fatto quella “strana telefonata” allo zio Giuseppe Santilli per fargli soltanto uno scherzo come aveva fatto anche altre volte in precedenza”. Ed è successo che è andata a finire a”tarallucci  e vino”, almeno per il momento. Il Tribunale del Riesame ha addirittura annullato l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico ed ora qualcuno dovrà pur risarcirgli i tredici giorni di ingiusta detenzione. Per lui, però sarebbero opportuni un paio di scapaccioni da parte del più compassato “zio Peppino” (Santilli, per la cronaca!!) per le stupide telefonate fatte per scherzo. Insomma, meno male che tutte queste cose le avevo già scritto e fanno parte della storia di questo intricato caso giudiziario. Dico questo perché nel mondo dell’informazione locale nessuno mai e poi mai riconosce i meriti altrui e sono tutti pronti a cambiare bandiera in un secondo senza alcun tipo di problema di coscienza. Per ritornare a Bottone è giusto segnalare che il grande oppositore di Gambino e Cirielli ha predisposto il “suo fuoco di sbarramento”, contro le velate accuse che stanno cadendo sulla sua testa, con la nomina del suo difensore nella persona dell’avvocato Michele Sarno, ottimo professionista e sicuramente eccellente penalista del foro salernitano. Vedremo!! In tutta questa vicenda, però, quella che più inquieta è la figura dell’imprenditore Bernardo Califano che sicuramente è stato per decenni non solo cliente dello studio Santilli ma anche amico personale di Giuseppe. Cosa è accaduto, si chiede la gente di Pagani; perché un’amicizia apparentemente così consolidata da circa quarant’anni si è frantumata nel volgere di pochi minuti sotto i colpi di “probabili delazioni” che alla luce del riesame appaiono anche fasulle se non del tutto inventate. In molti hanno già una loro teoria (qualcosa non sarebbe andato come nei desideri e nelle aspettative di Bernardo, e da qui la tragedia!!) che assolutamente non ha trovato, almeno per il momento, precisi punti di riferimento e di prova di una realtà che ogni giorno appare sempre più evidente: è saltato il tappo ad un patto politico, patto che con la camorra paganese e dell’agro non c’entrava e non c’entra assolutamente niente. In caso contrario il Tribunale del Riesame non avrebbe mai mandato immediatamente in libertà totale proprio i due soggetti dell’inchiesta più a rischio di collusione con la malavita organizzata. Ripeto, come ho già scritto, a mio avviso il Riesame non ha smantellato del tutto il castello accusatorio della Procura per non rifilare un colpo da ko al procuratore capo Franco Roberti, al pm Vincenzo Montemurro e, soprattutto, al gip Gaetano Sgroia che (nessuno ricorda!!) fu anche il gip dei famosi mandati di cattura a carico del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Non me ne vorrà se proprio a lui, Gaetano Sgroia, dedicherò la prossima puntata di questa inchiesta. E parlerò anche della sceneggiata messa in atto dalla Procura per capire come e perché Gambino è stato accolto dalla gente al suo arrivo a Maiori. Alla prossima.

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