Vallo di Diano: allarme allevatori per carbonchio

Michele D’Alessio

Padula-Montesano – Ancora guai per gli allevatori di bovini del Vallo di Diano. Non si sono nemmeno rimarginate le ferite della lunga crisi di mercato che ha imperversato sul settore che già bisogna prepararsi ad una nuova emergenza, questa volta di carattere sanitario. E’ di questi giorni, una grave epidemia di Carbonchio sta decimando le mandrie di vacche al pascolo sulle montagne di Montesano S/M, nella zona di pascolo al confine tra i territori di Montesano e Padula. Nelle ultime settimane sarebbero già tra quindici e venti le vacche morte dopo aver contratto il carbonchio. A confermare la gravità dell’epidemia sono le ordinanze di interramento degli animali affetti dalla malattia infettiva emesse dai sindaci dei due Comuni,  nei quali sono avvenuti i decessi, una delle località in cui si è verificata la morte dei capi di bestiame  sarebbe il “Monte Romito”.  L’ ASL Salerno con un comunicato stampa avvisa  e tranquillizza  allevatori e consumatori che “ Non appena sono stati individuati i primi sintomi della malattia, il Servizio Veterinario del Distretto Sanitario di Sala Consilina ed il Dipartimento di Prevenzione si sono attivati per effettuare gli accertamenti del caso. Tra il pomeriggio di ieri ed oggi sono stati già vaccinati 500 capi. Le vaccinazioni, che vengono effettuate dai veterinari dell’Area A del Distretto di Sala Consilina, Mario Aliandro, Gaetano Ferrari, Giuseppe Comuniello e dai liberi professionisti convenzionati, continueranno anche domani e nei prossimi giorni fino a quando non saranno stati vaccinati tutti gli animali bovini. Il Servizio Veterinario ha già chiesto all’Istituto Zooprofilattico l’invio di oltre 7.000 dosi di vaccino. I controlli dell’ASL in tutti gli allevamenti dei due paesi sono strettissimi per evitare che la carne ed il latte di animali, anche sani, presenti nei territori comunali di Padula e Montesano vengano lavorati e commercializzati. Per un più attento esame della situazione, che è comunque sotto controllo, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dottor Giuseppe Di Fluri, ed il responsabile degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, dottor Giuseppe Fornino, terranno domenica prossima (inizio ore 17,00) presso la sede della ex Clinica Fischietti di Padula Scalo, sede di uffici ASL, una riunione con gli operatori del Servizio Veterinario e con i sindaci dei due paesi interessati”. Ad certificare che la causa del decesso dei capi di bestiame è stato il “carbonchio ematico” sono stati i veterinari dell’Unità Operativa Dipartimento di Prevenzione del distretto sanitario di Sala Consilina – Polla che lo scorso 2 settembre hanno effettuato un sopralluogo per compiere le analisi obbligatorie (vengono fatte ogni sei mesi su tutti gli animali registrati all’ASL) sugli animali. Nelle ordinanze, i sindaci, Paolo Imparato (Padula) e Dino Fiore (Montesano S/M ) oltre ad ordinare l’interramento degli animali bovini uccisi dalla malattia in una fossa profonda  circa tre metri di profondità da ricoprire poi con calce viva e particolari sostanze disinfettanti, (sotto il controllo dei carabinieri o altri funzionari di legge) hanno imposto ai proprietari degli allevamenti di isolare eventuali animali ammalati, di non utilizzare il latte e la carne degli stessi animali e di non spostare dall’azienda quei capi di bestiame che potrebbero costituire un veicolo di contagio. L’antrace è un’infezione acuta causata dal batterio Bacillus anthracis. L’antrace generalmente si manifesta come malattia endemica in animali erbivori selvatici o domestici, quali pecore, bovini, cavalli, capre e suini, ma può anche svilupparsi nell’uomo, per esposizione ad animali infetti, tessuti di animali infetti o inalazione di spore o possono infettarsi anche mangiando cibo contaminato con spore del suddetto batterio. Tanta attenzione nei riguardi di questa malattia è dovuta alla grande somiglianza con la più temibile Salmonellosi e alla grande facilità di diffusione (anche in questo è simile alla Salmonellosi) e ai forti danni economici che determina una volta entrata in allevamento. Il “Carbonchio ematico” o “male nero”, come veniva definito agli inizi dell’900, fa parte delle cinque micidiali zoonosi,  (qualsiasi malattia che può trasmettersi dagli animali all’uomo.Agente zoonosico è qualsiasi batterio, virus protozoo o parassita che può provocare una zoonosi.)  che insieme alla Tubercolosi, Brucellosi, Salmonellosi , Febbre Q, hanno flagellato la zootecnia italiana e mondiale negli anni passati.

 

One thought on “Vallo di Diano: allarme allevatori per carbonchio

  1. nella ex polveriera di mandranello c’è una carcassa di cavallo,credo vada incenerita…chissà sè qualcuno si prende questa responsabilità…la si puo trovare a cira 300metri dall’ingresso della stessa,sulla DESTRA nei pressi di una cisterna raccogli acque.. grazie per l’attenzione

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