Convitto Nazionale di Salerno: parla il neo rettore Maurizio de Gemmis

Marco Bencivenga

D: 7 novembre 1811 – 7 novembre 2011: due secoli di storia per  la scuola più          antica di Salerno, quali saranno gli eventi per celebrare il Bicentenario?

Il prossimo mese ricorrerà il duecentesimo anno della fondazione del Convitto Nazionale “Torquato Tasso”di Salerno e noi abbiamo in animo di commemorare tale ricorrenza con tutta una serie di iniziative culturali, che non avranno lo scopo di rivisitare il passato con nostalgia, ma con il convincimento che le esperienze precedenti possono essere di aiuto per comprendere il presente e per prospettare il futuro.

D: Cosa rappresenta la storia del Convitto Nazionale Tasso per la città di Salerno ?

Costituisce un punto essenziale della crescita della cultura nella nostra città. Intere generazioni di ragazzi si sono formate nella nostra istituzione, per divenire in età adulta stimati professionisti nei più disparati campi del sapere, dando così lustro a tutta la provincia di Salerno.

D: Le istituzioni educative sono presenti in pressoché tutti i sistemi di istruzione: in Francia si

chiamano “internat”, nel Regno Unito “boarding school”, in Olanda “kostschool”, in       Germania  “ Internat ” ;  in Spagna “ collegio de internos ”, in Finlandia “ sisäoppilaitos  ”, in Estonia “internaatkool”.  Come mai in Italia, specie al sud, talune di esse rischiano addirittura la chiusura ?

Bella domanda,  ma possono essere diverse le risposte. Innanzitutto  è lontano il periodo che vedeva le famiglie delegare all’ambiente collegiale l’educazione dei figli, anche perché i convitti hanno sensibilmente cambiato la loro vita interna e le motivazioni che ne decretarono la genesi. In origine tali istituti dovevano assicurare ai giovani meritevoli la possibilità di frequentare le scuole, data la scarsa diffusione delle stesse sul territorio nazionale. Oggi abbiamo una diffusione capillare degli istituti scolastici anche nei centri periferici; in una parola,  sono mutati  gli atteggiamenti  e le necessità soprattutto culturali delle famiglie.

Quale vis attractiva per gli educandi e le famiglie può ancora esercitare un convitto nazionale ?

E’ da precisare che la forza attrattiva del convitto, non è affatto venuta meno come peculiare tipologia di scuola , anche se, nostalgia a prescindere, taluni elementi di un tempo come l’imposizione della divisa tesa a fornire un taglio culturale  e  che esprimeva una precisa identità, trovano ancora attuazione in realtà d’Europa come nei college inglesi. Ma è fondamentale, poi, tarare l’offerta formativa sulle esigenze precipue che l’utenza ci richiede. In questo periodo si avverte la necessità di uno sviluppo del  semiconvitto il più possibilmente ricco di proposte ed iniziative, che possano garantire un completo appagamento del bisogno formativo, mediante diversi momenti che coprano tutto l’arco temporale in cui l’ educando permane nella struttura scolastica.

Quali sono i punti di forza del Convitto Nazionale Tasso?

R:  L’ essere una struttura poliedrica,  che non è limitata  ad ospitare “ tout-court ” una scuola annessa, ma è volta ad offrire alla popolazione studentesca innumerevoli servizi, come  l’uso della mensa sino all’ ultimo giorno di scuola, laboratori multimediali, teatrali, di ceramica e musicali, per non dire della palestra, che è una delle più grandi della città e dispone di un campo di  basket regolamentare: il tutto nel cuore della città, e spero, della gente.

 

 

 

 

 

Nel corso degli anni sono stati compiuti grandi sforzi per favorire, anche sul piano

normativo, la stretta collaborazione tra personale docente e personale educativo, nel liceo classico europeo, in particolare, è previsto il laboratorio culturale che offre a studenti provenienti dalle diverse nazioni e non solo, un modello di convivenza fondato sul confronto di diverse culture e civiltà: può essere quella  del liceo classico europeo un’ ipotesi di rilancio anche per il Convitto Tasso?

R:  Il classico europeo può offrire numerose opportunità anche nella nostra realtà, dove è assai atteso e richiesto dalle famiglie. Attualmente, stiamo già predisponendo i dovuti passaggi per realizzare quanto necessario, al fine di attivarlo al più presto; certamente è uno dei canali che può permettere all’ istituto di ritornare ai livelli di eccellenza di un tempo.

 

E cosa ne pensa del liceo sportivo recentemente attivato dal MIUR ?

R: Potrebbe essere l’altro binario per raggiungere e realizzare  un’offerta formativa sempre più ricca ed esclusiva, adeguata alle istanze che ci arrivano dal territorio: non dimentichiamo che campioni del calcio come Cardinale, Capezzuto e Franco sono stati convittori al Tasso. Ma occorre anche una solida base progettuale, che tenga conto di tutti  gli elementi portanti necessari per la costruzione  di un risultato ottimale.

 

Per celebrare il Bicentenario, si è parlato dell’apertura della sezione femminile.

A quando l’inaugurazione?

Siamo già al lavoro da tempo. Abbiamo ricevuto da mesi tantissime  richieste, pervenute oltre che dalla provincia, anche da regioni limitrofe.

Realizzeremo in convitto un’ ala distaccata, appositamente dedicata alla sezione femminile, dove le convittrici saranno seguite da istitutrici ma… Non faremo una netta bipartizione khomeinista tra maschi,e… Femmine!

 

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Chi è Maurizio de Gemmis e quale sarà la sua principale priorità ?

 

R: La mia priorità sarà quella di condurre l’istituto oltre l’attuale momento di crisi dovuto sia a fattori esterni che a situazioni interne. Grazie all’intervento della Provincia di Salerno, abbiamo recuperato ambienti e spazi diventati nel tempo quasi fatiscenti; ma è necessario puntare sulla costituzione di un gruppo dirigente capace di spingere realmente verso la rinascita.

Mio nonno, già rettore di questo convitto dal 1945 al 1949 mi chiedeva spesso “ Cosa vuoi fare da grande? ” Ed io sedendo sulle sue ginocchia rispondevo “ Il rettore del convitto!” “ Ma  per fare il rettore-rispondeva lui-  lo sai che devi studiare? ” “ Lo so, nonno: è quello che voglio fare.” Ho seguito sempre e meticolosamente il suo consiglio e anche quando non dovevo, mi organizzavo coi pochi mezzi che l’epoca offriva, almeno per 4 ore di studio al giorno. Sono riuscito a diventare preside a 36 anni,  oggi rettore del convitto di Salerno: sono un uomo sereno , ho realizzato il mio sogno….E quello di mio nonno.

 

 

 

 

 

 

C’è ancora un’ ultima cosa che vuole dire, della quale non ha detto ancora?

Mio padre sosteneva sempre che se il carico del lavoro è ripartito su più persone è meno gravoso per ognuno portare l’intero fardello.

Vorrei coinvolgere tutti, istituzioni comprese, nella realizzazione di un progetto di rinascita di questa scuola. Già dai tempi in cui ero preside a Trieste, dove sono rimasto 4 anni della mia vita,  la mia impostazione era preordinata a progettare insieme per l’ottenimento un risultato  più  incisivo; ma stiamo parlando di oltre 20 anni fa: quindi figuriamoci cosa potremmo fare oggi, qui a Salerno…

 

Note: I Real Collegi hanno origine ai primi anni del 1800 in attuazione del disegno politico napoleonico nel campo dell’istruzione che mirava ad ottenere l’appoggio al Regno di Napoli degli intellettuali e delle classi borghesi emergenti, nonché a formare i funzionari del nuovo stato. Uno dei punti di forza dei convitti era la profonda laicizzazione della “ forma mentis” degli allievi e ciò contribuì a forgiare una generazione che successivamente  fu determinante a “formare gli italiani” e a condurli all’unità d’Italia di cui in quest’anno testimoniamo i 150 anni di vita.

Dott. Maurizio de Gemmis rettore del Convitto Nazionale “T.Tasso” di Salerno

 

10 thoughts on “Convitto Nazionale di Salerno: parla il neo rettore Maurizio de Gemmis

  1. Sarebbe ora che una scuola così gloriosa e importante per la storia di Salerno tornasse ad essere faro della cultura;non dimentichiamo i tanti personaggi illustri che sono stati allievi del Real Liceo!
    Auguri a tutti!

  2. Nostalgia dei tempi che furono.
    Ricordo con piacere i miei giorni al convitto: sarò presto a trovarvi!

  3. Un grande in bocca al lupo al nuovo Rettore e a tutto il suo staff …… e sicuramente un buon trampolino di lancio per il Convitto sarà il liceo europeo. Il convitto di Napoli, infatti, ha più di ottocento inscritti proprio perchè ha il liceo classico europeo.

  4. Un grosso in bocca al lupo al convitto Nazionale di Salerno ,con in spalla la speranza di emergere, affidando ogni giorno a questa comunità un emozione, vestendola di colori e forme diverse.
    Un plauso al rettore e agli educatori , ognuno un componente prezioso di questo fantastico puzzle, di questa comunità di pensatori, di artisti.
    E’ con un inchino sincero che colgo l’occasione, tramite questo scritto, di ringraziarli come meritano, giacché meravigliosi, ognuno per una dissimile ragione.
    Difficoltà, amarezze, scossoni, non mancheranno, ma sono sicuro che ne usciranno ogni volta, ricordando di tener la testa ben alta, in modo da poter guardare avanti, nella prospettiva di un futuro concreto e soddisfacente per quanti vogliano fruirne.
    IW8ERY

  5. I convitti possono ritrovare la loro ragion d’essere attorno a progettualità nuove differenziando l’offerta formativa da quella delle scuole tradizionali….possono diventare ambiti da un’utenza esigente

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