ITALIA: luci e ombre della nuova manovra

Filippo Ispirato

All’indomani del vertice tra i capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea la situazione dell’Italia sembra che sia improvvisamente mutata in positivo. Il piano di risanamento dei conti pubblici precedente era sembrato solo un insieme di intenti privo di azioni concrete, mentre quello presentato ieri è stato accolto con favore, in quanto sembra più credibile e attualizzabile in maniera più concreta per un risanamento del bilancio statale. Brevemente il pacchetto delle misure messe in campo sono nove: 1. Riforma del lavoro: si prevedono delle ulteriori modifiche all’articolo 8 dello statuto dei lavoratori. Se da un lato si limitano drasticamente i contratti atipici per diminuire le condizioni di precariato giovanile, dall’altra sarà più semplice licenziare quando le aziende si trovano in una situazione di crisi, in ottica di una maggiore flessibilità.  2. Innalzamento dell’età pensionabile: verrà portata a 67 anni, per uomini e donne, per uniformarci agli altri paesi europei e adeguare l’età pensionabile alla speranza di vita.  3. Nuovo piano Sud: si creeranno modalità più snelle per l’utilizzo dei fondi pubblici Ue a favore del Mezzogiorno, in modo da ridurre lo squilibrio Nord Sud all’interno del paese. In particolare si darà priorità ad istruzione, internet a banda larga, incentivi all’occupazione e trasporti.  4. Dismissioni del patrimonio pubblico: si prevede la vendita del patrimonio immobiliare di alcuni beni dello Stato e la privatizzazione di alcune società pubbliche. Gli incassi previsti dovrebbero attestarsi attorno ai 15 miliardi di Euro.  5. Liberalizzazione dei servizi pubblici locali: applicabile entro marzo del 2012 ad alcuni servizi attualmente in carico agli enti locali, quali acqua, rifiuti, trasporti e farmacie comunali. L’idea di fondo è inserire un sistema di gestione privatistica e concorrenziale.  6. Mobilità nelle pubbliche amministrazioni: per razionalizzare la gestione della cosa pubblica e renderla più efficiente si inserirà questa norma che prevede un livello più dinamico e flessibile delle piante organiche degli uffici.  7. Project financing: si prevede, per la realizzazione di opere pubbliche, un maggior coinvolgimento dei soggetti privati che dovranno coadiuvare il settore pubblico, con particolare attenzione agli investimenti nel settore dei trasporti.  8. Sostegno alla crescita economica delle imprese, da realizzare attraverso una forte defiscalizzazione, rafforzando inoltre le tutele a favore di una libera concorrenza sul mercato  9. Attuazione della delega fiscale ed assistenziale: che prevede  il taglio alle agevolazioni fiscali. La manovra, come c’era d’aspettarsi, è stata accolta in maniera favorevole a Bruxelles che ha considerato credibili queste misure attuative per il risanamento di bilancio; sui mercati finanziari Piazza Affari ha registrato delle performance molto positive. I lettori mi permetteranno alcuni spunti di riflessione:  –Sarkozy e la Merkel considerano in maniera favorevole la nuova manovra dell’Italia: ma siamo sicuri che il consenso non sia solo momentaneo ed un modo per contenere la polemica dello scorso 23 Ottobre? Una strategia per evitare l’acuirsi delle tensioni con il nostro paese che potrebbero far emergere i problemi che hanno i loro paesi?  –Nella manovra si parla di cifre, di tagli, di defiscalizzazione ma bisogna farlo con attenzione. Innanzitutto per quanto riguarda la vendita del patrimonio immobiliare pubblico: si va a generare cassa nell’immediato, ma si deve verificare cosa e come si va a vendere. Innanzitutto cosa si vende, se beni redditizi per la pubblica amministrazione o beni idrovori di risorse. E poi come li si vende: ben venga la vendita a prezzi di mercato, meno bene se li si svende a prezzi notevolmente inferiori al loro valore. Per essere valido questo punto dovrebbe prevedere una seria catalogazione dei beni ed un’attenta analisi sul loro potenziale, in quanto alcuni immobili potrebbero essere, più che venduti, fittati a prezzi correnti diventando una fonte di guadagno.   –Non è stato fatto un referendum a Giugno in cui si sanciva che la gestione del servizio idrico rimaneva in mani pubbliche? E ora con una mossa da regime sudamericano si ribalta completamente la situazione a favore di una privatizzazione del settore? I favorevoli alle privatizzazioni potrebbero sempre affermare che una maggiore concorrenza nel sistema privato comporterebbe una gestione più efficiente del servizio idrico. L’esempio della concorrenza del mercato delle assicurazioni auto è, ad esempio, un caso di fallimento  di questo sistema concorrenziale, in cui le compagnie hanno costituito un cartello ed alzato in maniera sensibile i prezzi delle polizze auto. E se ciò è stato fatto in campo assicurativo perché un domani non potrà essere fatto anche per l’acqua?  –Finalmente si torna a parlare di Sud e di infrastrutture; bisogna solo andare a chiarire bene come si concilia quest’intervento con il taglio dei fondi FAS al meridione e con l’operato della Lega che fa del federalismo e la riduzione dei trasferimenti perequativi il suo cavallo di battaglia.  Un plauso comunque ad alcuni punti della manovra penso sia doveroso farli: in particolare al rafforzamento del project financing che prevede la realizzazione di opere di rilevanza pubblica in collaborazione tra pubblico e privato. Il punto di forza di questa formula è la separazione tra la gestione dei beni pubblici che vanno allo Stato e dei servizi accessori che vanno affidati ai privati per ricavare profitto dall’opera in cui hanno investito. Ad esempio, nel caso della costruzione di un ospedale al privato andrebbero affidati la mensa, il parcheggio ed il bar ma non l’assistenza sanitaria.  Positiva anche la riduzione dei contratti atipici a favore di una maggiore stabilizzazione, anche se va ben chiarito, in merito alla possibilità di licenziamento, cosa si intende per azienda in crisi, onde evitare politiche di  tagli al personale  massive e selvagge. In conclusione bisognerà vedere in corso d’opera come si implementerà la manovra, che comunque dovrà avere sempre, al di la delle future manovre correttive, come parola d’ordine la lotta agli sprechi soprattutto in politica, e delle manovre a sostegno dei giovani che sono il futuro di una nazione.

 

 

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