Piano anticrisi in dirittura d’arrivo

Filippo Ispirato

E’ stata anticipata al 5 Dicembre l’approvazione definitiva del nuovo piano anticrisi messo a punto dal Governo tecnico di Monti, che dovrebbe portare al pareggio di bilancio il nostro paese entro il 2013.

I contenuti e gli scopi della manovra sono di massima noti a tutti: aumentare il gettito fiscale, con l’aumento della tassazione, per riuscire ad arrivare ad azzerare il deficit ed evitare la probabilità di un’insolvenza dell’Italia.

In particolare, i punti su cui si concentrerà la manovra sono essenzialmente sette:

  1. Reintroduzione dell’Ici, ossia l’imposta comunale sugli immobili attiva dal 1992 e sospesa negli ultimi due anni dal governo di centro destra. Si pensa di aumentare le rendite catastali degli immobili del 15% sulle quali basare il calcolo dell’imposta. Restano ancora dei nodi da sciogliere sulla semplice reintroduzione dell’Ici o sul passaggio all’Imu, l’imposta municipale unica, che dovrebbe accorpare la vecchia Ici rivalutata ed altre imposte a livello locale tra cui la Tarsu
  2. Aumento Iva. Già ad Agosto abbiamo assistito all’aumento del terzo scaglione dell’Iva dal 20% al 21%. Nella nuova proposta si pensa ad un aumento del  secondo scaglione, che passerebbe dall’attuale 10% all’11%, e del terzo che salirebbe al 22% o al 23%
  3. Nuove misure anti evasione: si prevede di diminuire la soglia di tracciabilità del contante movimentato dagli attuali 2.500 Euro a 300/500 Euro. Si incentiva, in tal modo, l’uso di assegni bancari, bancomat e carte di credito per i pagamenti di importo superiore, in modo da far emergere le operazioni in nero
  4. Nuove liberalizzazioni, per i servizi pubblici locali forniti ai cittadini, e per le professioni. Modifiche anche sugli orari di apertura per le attività commerciali.
  5. Project financing: punto di forza anche nella precedente versione del Governo Berlusconi, servirà a favorire la realizzazione di infrastrutture pubbliche attraverso la compartecipazione tra pubblico e privato, affidando alla P.A. la gestione del servizio pubblico e ai privati i servizi accessori a pagamento.
  6. Aumento età pensionabile, che dovrebbe passare a 67 anni o addirittura a 70 come richiesto a livello europeo, e che viene fortemente ostacolato dalla Lega Nord.
  7. Ipotesi patrimoniale: altro punto controverso, al pari delle pensioni, che vede contrapporsi da una parte sindacati e Pd, a favore, e il Pdl, nettamente contrario. L’ipotesi sul banco è quella dell’introduzione di una tassazione del 3% sui patrimoni  oltre i 300.000 di Euro (il cosiddetto contributo di solidarietà).

 

A breve, entro massimo una decina di giorni, si dovrebbe arrivare ad una versione definitiva del pacchetto di manovre. Un plauso va al project financing come mezzo per riuscire a realizzare delle opere pubbliche attraverso il cofinanziamento dei privati, affidando a quest’ultimo la gestione di quei servizi accessori (mense, parcheggi etc.) dove si può trarre profitto senza compromettere l’equità e l’accessibilità dei servizi ai cittadini.

Va segnalato invece che l’aumento dell’Iva e la reintroduzione dell’Ici maggiorata avranno l’effetto negativo di deprimere ancora di più la fragile economia che stiamo vivendo. Ogni famiglia dovrà dedicare una parte sempre maggiore al pagamento delle tasse riservando una parte sempre più ridotta ai consumi. Se si consuma di meno saranno meno le merci vendute e di conseguenza, a mio parere, la maggiorazione dell’Iva difficilmente nel medio periodo riuscirà a colmare la riduzione negli acquisti degli italiani.

Per quanto riguarda la lotta al sommerso è utile l’abbassamento del limite di contante, ma bisogna monitorare con attenzione l’incentivo all’uso di strumenti quali bancomat e carte di credito, sia per le persone anziane, che notoriamente hanno meno dimestichezza con questi mezzi di pagamento, che per il resto dei correntisti, in quanto l’uso di questi strumenti al posto del contante potrebbe portare ad uno scarso controllo del denaro movimentato (effetto psicologico) e ad un uso eccessivo delle carte a discapito del risparmio.

Alla base di tutto dovranno essere comunque i politici a dare il buon esempio: solo attraverso una riduzione dei costi, e degli sprechi, della politica tutti gli italiani contribuirebbero più volentieri alla risoluzione della crisi.

 

One thought on “Piano anticrisi in dirittura d’arrivo

  1. Rifiutiamoci di pagare nuove tasse! Basta con le proteste, passiamo alle azioni. La POLVERINI inneggia alla reintroduzione dell’ICI perche’ le casse dei comuni ne hanno risentito poverini………. Intanto spogliate tutti questi politici arraffoni e chi li manovra,e non cacciamo piu’ un solo centesimo-

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