Giù le mani dall’acqua di Sala Consilina

Lo scorso 12 e 13 giugno per il 1° e 2° referendum sull’acqua pubblica quale bene comune votarono SI rispettivamente 4455 (contrari 149) e 4488 (contrari 132) cittadini salesi, ossia oltre il 90% di coloro che si recarono ai seggi. Questa scelta, insieme a quella analoga di altri 26 milioni di italiani, è necessario che sia   onorata, perché le società di gestione dei servizi idrici integrati devono rimanere pubbliche, come d’altronde ha previsto la Corte di Cassazione a luglio ufficializzando i risultati dei due referendum sull’acqua pubblica.

 

Il Comitato Acqua Bene Comune – Sala Consilina si assumerà il compito di informare i cittadini che la scelta di trasferire al Consac spa il servizio idrico integrato comunale contraddice espressamente all’esito referendario, in quanto si prospetta un aumento del 40% del costo del servizio. Invitiamo,   l’amministrazione comunale a percorrere egualmente la strada del coinvolgimento dell’intera cittadinanza su qualsivoglia decisione che abbia per oggetto le sorti della nostra acqua.

 

A maggior ragione tale percorso è obbligato, perché scegliere di aderire al Consac spa compromette pesantemente la volontà dei cittadini salesi, che con chiarezza hanno indicato la strada della pubblicizzazione dell’acqua e dei correlati servizi. Siamo convinti che il destino di tale bene pubblico sia a cuore di ognuno di noi, al di là dei propri convincimenti personali, perché l’acqua bene comune non sopporta argini ideologici che ne irreggimentino la direzione, ma, soprattutto, interessi privatistici che ne ostacolino la fruizione.

 

 

Il Comitato promotore Acqua Bene Comune    

 

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