BENEDETTO XVI E LA NUOVA AFRICA

Don Alfonso D’Alessio

 

La seconda volta del Santo Padre Benedetto XVI in Africa l’ha visto abbracciare la Chiesa in Benin (18-20 novembre 2011) E’ stato il secondo viaggio nel continente africano dopo quello del 2009 in Camerun e Angola. Nel corso della visita il Papa ha firmato e consegnato ai rappresentanti delle 40 conferenze episcopali africane, l’Esortazione Apostolica post-sinodale “Africae munus” all’Episcopato al Clero, alle Persone Consacrate e ai Laici sulla Chiesa in Africa al servizio della Riconciliazione della Giustizia e della Pace. La visita ha coinciso anche con il 150° anniversario della presenza cattolica in Benin e con il 40° dei rapporti diplomatici tra il governo beninese e la Santa Sede. Con “L’impegno dell’Africa”, il Papa ha dato loro una road map del nuovo cammino della giovane Chiesa di tutto il continente. Colpisce positivamente l’omaggio ai catechisti il ​​cui posto è preminente nella Chiesa africana, e l’invito alle loro famiglie ad essere modelli di “ruolo” per tutti. Esorta con fermezza tutti i laici affinché si impegnino alacremente per il futuro dell’Africa, nel sociale come nel’ambito politico, e offre come chiaro riferimento la Dottrina Sociale della Chiesa. Benedetto XVI entra così nel vivo della missione “ad gentes” nello stile della nuova evangelizzazione. Non dimentica che il continente nero è dilaniato da lotte tribali, da guerre senza termine, da tragedie umane, ed è proprio per questo che mostra il volto della Chiesa come sacramento di unione con Dio e con gli uomini, luogo di riconciliazione, dono di Dio per essere un efficace strumento di giustizia e di pace nella società. La Chiesa è il luogo della fraternità che trascende le lingue, culture, gruppi etnici, il tribalismo, il razzismo e etnocentrismo. Anche, e ancora di più in Africa, la Chiesa deve concentrarsi sull’offerta concreta di un’esperienza di vita che converta e conduca a vivere il Vangelo. L’Africa è un polmone spirituale cha ha la potenzialità di dare respiro a tutto il pianeta. Deve incrementare questa sua vocazione, essa infatti può essere un richiamo all’occidente secolarizzato che smarrendo l’orizzonte, o peggio ancora illudendosi di poter togliere Cristo dalla vita, imbocca il vicolo cieco della propria scomparsa. In questo senso la Chiesa in Africa è impegnata anche per quella universale. Non è un sub-continente, ha si dei problemi reali, ma è il continente che più avanza nel numero dei battezzati e delle vocazioni, da qui la necessità per le chiese locali, di creare un’autentica pastorale ed evangelizzazione, per una meglio adempiere alle sue responsabilità nel continente. Il Papa in Africa ha donato un messaggio di speranza per il mondo intero. No ai conflitti “in nome di Dio” e si a un “dialogo interreligioso” che rispetti le difficoltà. No alla “sottomissione incondizionata alle leggi del mercato o della finanza”, al “nazionalismo e tribalismo esacerbato e sterile che possono diventare micidiali, alla “politicizzazione estrema delle tensioni interreligiose a scapito del bene comune o infine alla disgregazione dei valori umani, culturali, etici e religiosi”. Sono questi appelli testuali del Santo Padre che danno la dimensione di come la Chiesa rivolgendosi ad una singola realtà annuncia per tutto il mondo. I cattolici, e la chiesa tutta, in Africa sono impegnati attraverso le missioni nella promozione umana di milioni di persone. Non si può dimenticare che in alcuni territori, se non fosse per l’abnegazione dei missionari, non vi sarebbero nemmeno le strutture per tentare di soddisfare i bisogni umani minimi. La Chiesa Cattolica guarda al futuro, e nel futuro l’Africa ha un posto di tutto riguardo.

 

2 thoughts on “BENEDETTO XVI E LA NUOVA AFRICA

  1. Grazie padre, un’istantanea sull’Africa scattata con maestria. Fa piacere respirare alto quando si legge il giornale. ossequi
    Daniele.

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