Padula: in Certosa i giovani migranti dall’Africa

Maria Chiara Rizzo

Idriss è un ragazzo di 15 anni e viene dalla Guinea, un Paese dell’Africa Occidentale. A causa dell’instabilità e del contesto sociale violento del suo Paese e per le condizioni precarie di estrema povertà, Idriss ha deciso di abbandonare la Guinea e di intraprendere il cosiddetto viaggio della speranza verso l’allora Libia di Gheddafi. La traversata del deserto del Sahara è durata nove giorni. E’ stata lunga, faticosa e piena di incertezze, ma animata dall’aspettativa di un futuro migliore e soprattutto dalla speranza di arrivare tutti sani e salvi. Ma al settimo giorno del viaggio finiscono tutte le provviste di acqua e cibo. In quel momento è iniziato il vero sconforto e la paura di non farcela. Con voce tremante e occhi inumiditi dalle lacrime, Idriss ricorda due compagni di viaggio che, meno fortunati di lui, non sono arrivati a destinazione, non essendo riusciti a sopravvivere alla mancanza di viveri. I primi due mesi in Libia sono stati difficili senza un lavoro, ma poi il giovane ha trovato un impiego da tornitore ed è rimasto nel Paese fino allo scoppio della rivoluzione libica. Oggi Idriss vive a Padula, dove è stato trasferito dopo essere sbarcato a Lampedusa con una delle tante carrette del mare. La testimonianza del giovane subsahariano ha caratterizzato il momento conclusivo del convegno sui minori stranieri non accompagnati organizzato dal Delegato regionale di Caritas Campania, Don Vincenzo Federico, impegnato in prima persona nell’accoglienza dei giovani arrivati nel territorio valdianese. L’evento si è tenuto ieri nel refettorio della Certosa di San Lorenzo in Padula e ha visto la partecipazione di importanti personalità del settore no-profit e non che si occupano del tema dell’immigrazione e dei minori migranti a livello nazionale, regionale e locale. Ogni relatore ha dato il suo contributo al convegno, facendo riferimento a dati tecnici, normative e criteri d’intervento e riportando esperienze maturate sul campo. Tutti i relatori hanno espresso il loro augurio di un futuro migliore ai ragazzi presenti all’evento e a quanti vivono la stessa condizione, ribadendo l’importanza di attribuire l’attenzione dovuta allo studio di buone pratiche di inserimento dei ragazzi nel tessuto sociale locale, attraverso percorsi individualizzati. Il Funzionario di Stato Stefania Congia ha evidenziato l’impegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che rappresenta in questa occasione e ha sottolineato la necessità di valutare l’avvio di percorsi di formazione professionale al fine di consentire ed agevolare l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati nelle realtà italiane.

 

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