Prof e alunni: no amicizia via Facebook E perchè mai ?

Marco Bencivenga

La notizia è stata data martedi 6 dicembre 2011 dal quotidiano Repubblica.it e si riferisce alla ormai nota circolare di una scuola secondaria di primo grado, nel comune di Albisola Superiore, in Liguria, in virtù della quale i docenti non possono dare l’amicizia su Facebook ai loro studenti. Il provvedimento, recante la firma del dirigente scolastico e  diffusa in tutte le classi dell’istituto, ha sollevato un vespaio di polemiche, dibattiti e forum in ogni angolo della rete, ma ha anche acceso i riflettori su alcuni limiti, oggi più che mai ritenuti essenziali nel rapporto intercorrente tra professori e alunni. Personalmente, non mi sento di condividere la misura imposta dal capo dell’istituto albisolese in provincia di Savona. Anche se la stessa ha un precedente illustre nello stato del Missouri, negli Stati Uniti, dove non sono mancati ricorsi e proteste, ritengo che l’uso dei social network possa costituire  mezzo  per incentivare la fattiva comunicazione coi nativi digitali , senza che da questa  derivi compromissione alcuna, all’ iter educativo-formativo dell’alunno. Ritengo sia indispensabile per ogni educatore possedere una buona padronanza di strumenti e linguaggi oltre che dei codici necessari per realizzare una  comunicazione collaborativa, bidirezionale, immediata e accessibile. In talune situazioni di povertà culturale, linguistica e di apprendimento è innegabile la grande rilevanza assunta dai social network. Questi, se utilizzati correttamente, possono rappresentare una preziosa fonte di interazione, di miglioramento delle competenze e degli apprendimenti, visto che vengono sollecitati processi emotivi e motivazionali. Gli adolescenti, infatti, attribuiscono all’insieme delle relazioni e delle possibilità comunicative realizzate per il tramite di Facebook, ivi comprese quelle coi docenti, contatti emotivamente significativi: ragioni di prestigio e di rinforzo dell’autostima. Se la comunicazione virtuale oltrepassa lo stadio della mera ostentazione di amicizie importanti o della conoscenza di persone di cui vantarsi, allora è fattiva: il rapporto può essere utile. Dar vita a forum incentrati su specifici argomenti, creare gruppi di discussione aperti unicamente alla propria classe o allo sviluppo e approfondimento di argomenti oggetto di studio, offre al rapporto docenti-allievi uno spazio simbolico ulteriore, che risulta di valido supporto  nei processi di astrazione e nella costruzione di concetti fondamentali. Non penso che “l’amicizia data agli alunni” comporti la perdita di autorevolezza o squalifichi il ruolo dei docenti. Essa favorisce lo scambio comunicativo, teso ad esprimere col nuovo linguaggio in uso, un processo di partecipazione multimediale discorsiva, idonea alla costruzione di reciproci saperi di non trascurabile rilievo. Una relazione siffatta, quindi, è funzionale alla realizzazione di un rapporto collaborativo, che non può non sensibilizzare gli allievi alla costruzione di una solida identità,  alla consapevolezza di sé stessi e dei propri limiti.  Lontana da ogni forma di “ controllo virtuale ”, la relazione via Facebook con gli studenti, come asserisce lo psichiatra Pietropolli  Charmet, “ non può che essere educativa, dato che il controllo è e deve essere sull’apprendimento, più che sulle emozioni.” Si tratta, in definitiva, di attuare una semplice  e simmetrica condivisione di un mondo comune, fatto di valori, significati, simboli: in una parola di cultura, che viene diffusa attraverso il possesso e la conoscenza di codici e canali   che consentono al docente di poter sedere anche al fianco dell’allievo.

16 thoughts on “Prof e alunni: no amicizia via Facebook E perchè mai ?

  1. La tecnologia digitale è un utile strumento per veicolare contenuti e concetti educativi, il problema nasce quando si iniziano a mescolare vari piani: quello professionale e quello privato. Personalmente non accetto l’amicizia dei miei alunni, per un semplice fatto personale.
    Trovo assurdo comunque imporre una tale misura.

  2. Mi auguro comunque che gli insegnanti che “danno” l’amicizia ai propri allievi si comportino, sui social network, come modello responsabile.

  3. Sarei d’accordo, ma limitatamente a contenuti strettamente didattici. I ragazzi ci osservano e ci elevano a modelli: ogni altro messaggio differente, sarebbe vuorviante

  4. Anche io d’accordo, ma con restrizioni. Non ci vedo niente di male visto che Facebook consente di oscurare foto e o altri contenuti in modo preciso e completo. Certo non darei l’amicizia ai miei demonietti della primaria, ma trovandomi alle superiori non avrei difficoltà a fare 4 chiacchere sulle ultime materie studiate

  5. E’ doveroso da parte dell’insegnante mantenere sempre una distanza che faccia capire all’allievo che scambiare informazioni via facebook, non significa avere con il docente una confidenza tale dall’esentarlo dallo studio o dal rispetto dell’insegnante. E questi su facebook deve sempre dimostrare di essere all’altezza del suo compito, in quanto esempio per gli allievi.
    Purtroppo non sempre questo avviene: vedo colleghi scambiare post con alunni dal contenuto volgare o comunque lontano dalla didattica.

  6. Non darei mai l’amicizia agli allievi, perchè non m’interessa niente di cosa fanno dopo che sono uscito dalla scuola.

    Il tempo esistenziale è diverso da quello lavorativo, ma non biasimo chi usa FB per scopi didattici

  7. Ho seri dubbi sulla legittimità della circolare in vigore in quella scuola, ma sento il bisogno di fare una precisazione.
    Occorre prudenza.
    Il docente è sempre un docente: non un compagno di giochi.

  8. Non condivido l’uso delle circolari come strumento per imporre ai docenti qualcosa che dovrebbe invece essere una libera scelta.
    Comunque personalmente, non condivido l’uso di Facebook come veicolo di dialogo tra docenti e discenti.

    Far diventare il social net un momento di condivisione di idee sulle materie studiate è pura utopia. Inevitabilmente diventerebbe uno spazio ludico e il professore si ritroverebbe a dividere con i suoi alunni fatti privati, preferenze, notizie da gossip.

    Sono sempre stata dell’idea che il professore non debba stare ” dall’altra parte della cattedra” ma neanche seduto tra i banchi….

    Pur con tutta la confidenza che si può istaurare con i nostri alunni, deve sempre essere chiaro che i ruoli sono diversi…così come fra genitori e figli altrimneti i ragazzi non avranno più modelli da seguire.

    Se devo o voglio approfondire alcune tematiche, se devo discutere di argomanti particolari o se qualche alunno mi vuole mettere a parte di un suo problema personale, preferisco incontri in cui si può parlare senza limiti di tempo e soprattutto…guardandosi negli occhi!

  9. Sono tanti i D.S. che condividono a mezzo FB, contenuti, immagini, pensieri e tanto altro.

    Dai politici ai sacerdoti, tutti usano FB senza che ciò comporti lo svilimento del modello, del ruolo o della funzione che si rappresenta.
    Il problema è di come si usa FB, non di usarlo e basta.

  10. Personalmente non accetto l’amicizia dei miei studenti; spiego loro le mie motivazioni con serenità, ossia la necessità di mantenere la mia e la loro sfera “facebookiana” separate. Rimando invece la richiesta di amicizia e/ o l’accettazione ad un successivo momento, ossia quando non sono/sarò più la loro docente. In tal caso sono molto contenta di sapere cosa fanno, come stanno, …
    Aggiungo però che questa è la mia opinione e non sono affatto d’accordo che sia vietata dall’alto la possibiltà di mantenere dei contatti virtuali tra docenti e studenti.

  11. Uso poco facebook, quel tanto per esserci tra tutti quando serve.
    Non capisco nè il clamore, nè la circolare, nè perchè lo si ponga come un problema, quello di dare l’amicizia ai ragazzi. In fondo comunicare agli allievi, varie ed eventuali, attraverso un servizio multiplo di email non è cosa assai diversa dal social network, eppure molti docenti lo fanno senza alcuna difficoltà.
    Il Presidente degli Stati Uniti d’America, non perde certo d’autorità se comunica con il mondo intero, attraverso facebook…O no?

    http://www.facebook.com/barackobama

  12. Io credo che, mantenendo le giuste ‘distanze’ date dai diversi ruoli, tra insegnante ed alunni si possa realizzare un rapporto comunque costruttivo sfruttando i social network, e che, anzi, questi forniscano
    un ‘occasione per creare continuità nel programma didattico e, soprattutto, nel percorso educativo e di maturazione della personalità.
    Ovviamente, tutto dipende dalla capacità di coinvolgimento e dall’entusiasmo che viene trasmesso ai ragazzi, e dalla loro propensione a coglierlo!

  13. Non è il caso concedere l’amicizia ai propri allievi. Si può arrivare alla confusione di piani che devono restare separati per salvaguardare diritti e doveri di entrambe le parti

  14. Non capisco cosa c’entrino diritti e doveri, con un social network oggi usato da milioni di persone nel mondo.
    Facebook consente a tantissimi utenti di raggiungersi ovunque, offrendo la possibilità di comunicare in modo libero e completo. Chiaro che il mezzo va usato in maniera responsabile…Ma è altro dalla violazione di codici o prassi ormai superate

  15. Sinceramente non ci trovo nulla di strano nell’instaurare un rapporto di amicizia fra docenti ed alunni!!! L’importante è che si chiariscano i ruoli degli uni e degli altri!!! Io ad esempio ho fra i miei contatti numerosi alunni, e alcuni di questi non erano miei alunni diretti, ma alunni di altri colleghi o ai quali ho fatto da commissario esterno per gli esami di Stato!!! Questi ragazzi spontaneamente hanno chiesto l’amicizia dopo gli esami dichiarando che ero una persona che metteva a proprio agio gli studenti!!! Diciamo che da docente mi rifaccio al mio ex insegnante di italiano Italo Celoro che purtroppo ora non è più tra noi!!! Lui era un attore di teatro e quando era in aula le sue lezioni erano molto piacevoli… inoltre era anche una persona molto umana e vicina ai nostri problemi!!!

  16. Facebook serve per comunicare. Una collega del classico lo usa per avvisare i genitori dei suoi studenti delle verifiche ,delle assenze, ma anche dei loro progressi.Io non lo farei mai. Tuttavia ho tra gli amici diversi ex allievi coi quali ho dopo anni uno splendido rapporto

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