ASL: l’ironia di Bortoletti

Aldo Bianchini

MONTE SAN GIACOMO – Il super commissario “colonnello” ci ha provato e lui ci è cascato. La location era di quelle annunciate. E dire che tutti noi ci trastulliamo con le “favole” sui carabinieri. Questa volta, però, il carabinierie per eccellenza, Maurizio Bortoletti, spiazza tutti e  non fa sconti a nessuno, neppure al capo-redattore de “Il Mattino” Gianni Molinari che cade subito nella trappola e balbetta, quasi come uno scolaretto, al cospetto del maestro che  gli mostra delle cifre di bilancio da leggere, come a dire “hai visto che quello che scrivi non risponde a verità”. Lui ci ha provato, dicevo, e può passare, ma che il capo-redattore del quotidiano più diffuso della provincia ci cade induce a pensare ed a riflettere. E puntuale la deblacle si materializza il giorno successivo a mò di risposta irata e  ritardata quando sempre sul quotidiano più diffuso compare in prima il titolo “Bocciati i conti Asl, l’ira di Bortoletti” e in pagina il titolo “Bortoletti contro tutti: io ho fatto il risanamento” su un articolo che, leggete leggete!!, porta la firma proprio del capo-redattore Gianni Molinari che da lettore attento non vedo quasi mai su quel giornale.  Errore su errore. Anche perché in tutta la stesura dell’articolo non c’è un solo elemento, tranne la presunta bocciatura della Regione, che riesca a mettere in discussione la pur monocratica ed esuberante esposizione di numeri che Maurizio Bortoletti ha fatto da un palcoscenico improprio. Si doveva, difatti, discutere di donazione degli organi e, invece, tra il commissario e il “direttore” (come lo chiamava Bortoletti mentre gli diceva “legga qui direttore, legga!!”) è andata in onda una inattesa e pantomimica scenetta tra il lucano, il napoletano e il piemontese.  Io non sono mai stato, in assoluto, un difensore di Bortoletti, anzi sono stato tra i primi (se non proprio il primo!!) a fargli le pulci con rivelazioni anche scottanti. Tra l’altro non devo insegnare niente a nessuno, men che meno al capo-redattore de “Il Mattino”, non ne ho le capacità e probabilmente neppure la voglia, ma in questo caso devo dare pienamente ragione al commissario della ASL anche se lo stesso pur di consumare la sua vendetta contro la stampa, e soprattutto contro Il Mattino, ha completamente dimenticato che la scena del convegno (ottimamente organizzato dall’immarcescibile Gerardo Marotta, papà di Eugenio giornalista sportivo de Il Mattino) era riservata a ben altro argomento. Tutti ci saremmo aspettati che il commissario-colonnello avesse trattato l’argomento della “donazione degli organi” da par suo e, invece, niente di niente, solo sbuffi contro la presunta cattiva informazione che dal canto suo non riesce (almeno dall’imbarazzo denotato dal capo-redattore) a contrapporre argomentazioni serie e valide a smantellare il teorema difensivo del padre-padrone della sanità pubblica salernitana. Di queste argomentazioni ne parlerò in un prossimo approfondimento e mi curerò di fare seriamente le pulci a Bortoletti su come è stato avviato e definito il bilancio, perché è proprio su alcuni aspetti di questo documento che la Regione ha incentrato la sua attenzione per cercare di delegittimare l’azione del capo della ASL Unica di Salerno. Ora, però, voglio ritornare a quanto ho avuto l’opportunità di assistere nel corso del convegno di Monte San Giacomo (cui Il Mattino non ha riservato neppure un rigo!!, altro buon esempio di giornalismo!!) che ho avuto l’accortezza di abbandonare subito dopo l’intervento di Bortoletti e l’imbarazzante balbettio di Molinari. Torno al convegno per dire che da più di cinquant’anni acquisto quotidianamente Il Mattino e da questo giornale e dai suoi direttori, capi-redazione e redattori mi aspetterei ben altro che isteriche e non esaustive risposte. A mio sommesso avviso un giornalista deve sempre rimanere fuori della mischia trattando gli argomenti con la giusta ed equa distanza senza mai farsi coinvolgere in commenti che non devono mai assumere i toni del personalismo; togliere i veli ai fatti e le veline alle idee (come diceva Peppe Fava) vuol dire anche questo. A proposito di veli ai fatti ecco, in chiusura, la chicca che dovrebbe fare notizia. Nei corridoi bene informati della Asl si sussurra, ad esempio, che Edmondo Cirielli, nel corso dell’ultimo incontro con Stefano Caldoro, non avrebbe caldeggiato la riconferma di Bortoletti per il 2012 anche a causa del suo recente scontro con la Caropreso. Anche questo atteggiamento di Cirielli potrebbe aver indotto la Regione a bocciare il “bilancio Bortoletti” dopo averlo riconfermato (caso unico, insieme al generale della Na/1) fino al 31 dicembre prossimo ed aver evitato la nomina del Direttore Generale come accaduto in tutte le altre Asl campane. Alla prossima, per i conti sui conti.

 

 

2 thoughts on “ASL: l’ironia di Bortoletti

  1. Non ero presente e,quindi,non sono in grado di giudicare.Consentimi due riflessioni:il luogo non era adatto a sciorinare le controverse cifre di un bilancio della ASL;il capo-redattore de Il Mattino è persona seria ed equilibrata e di solito,mi risulta,che si documenta bene prima di parlare.Dunque io sto con Molinari.Ma aggiungo che,come persona che si è formata alla scuola della politica vera,sono stufo di ascoltare “santoni” senza santità che sbeffeggiano gli altri ed espugnano i luoghi del confronto democratico con la loro supponente ed incontrastata convinzione di stare sopra le parti e di ritenersi oracolo di verità assoluta.La democrazia,anche nella gestione di capitoli di bilancio,esige confronti e capacità di accettare le critiche.

  2. Lasciamo le polemiche da parte. Guardiamo ai fatti. Dovunque se ne parli, i fatti sono fatti. Ed un fatto è anche che Aldo Bianchini scrive in maniera sempre simpatica e sagace…

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