Rifiuti: nuovo rischio emergenza

 

 

 

Da uff.stampa ass.com. Gerardo Calabrese

SALERNO – Il pericolo di un nuovo deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea, dopo oltre 18 anni di emergenza nella gestione dei rifiuti in Campania, mette in evidenza ancora oggi tutta l’incapacità della nostra regione ad attuare un ciclo integrato di gestione conforme alla vigente normativa di settore. Detta situazione non ha impedito al Governo Berlusconi di annunciare nel maggio del 2008, con l’art. 19 del D.L. n. 91, il miracolo della cessazione dello stato di emergenza a decorrere dal 31 dicembre 2009. A distanza di due anni e mezzo dalla cessazione dell’emergenza nulla è cambiato e i problemi restano ancora tutti irrisolti, l’unica cosa ad essere cambiata è la consapevolezza dei cittadini campani che, avendo avuto tempo e modo, si sono resi conto della mancata realizzazione del tanto propagandato miracolo berlusconiano. Infatti, se negli ultimi tempi le società provinciali sono riuscite ad assicurare lo smaltimento dei rifiuti, è solo grazie al trasferimenti in altre regioni della frazione umida tritovagliata prodotta dagli STIR e, per i rifiuti di Napoli, addirittura in altre nazioni. La situazione, tuttavia, potrebbe precipitare nei prossimi giorni nel caso in cui il Consiglio di Stato, chiamato a decidere se la frazione umida tritovagliata prodotta dagli S.T.I.R. sia da qualificarsi come rifiuto speciale o urbano, dovesse confermare la sentenza del giudice di primo grado che aveva qualificato la F.U.T. come rifiuto solido urbano. Una conferma della sentenza di primo grado finirebbe per rendere più difficili i trasferimenti dei rifiuti fuori regione, in quanto li assoggetterebbe “nuovamente” alla sottoscrizione di accordi interregionali e, in questo scenario, la provincia di Salerno non avendo una propria discarica attiva – unica in Campania – rischierebbe di ritrovarsi con i rifiuti abbandonati sulle strade. Nel frattempo il presidente Edmondo Cirielli, in ben tre anni oramai trascorsi dalla sua elezione avvenuta il 7 giugno del 2009, si è ben guardato dal risolvere i problemi di competenza della Provincia, preferendo guardare quel che faceva l’Amministrazione comunale di Salerno e senza mai perdere occasione per accusarla di inefficienza visto che in due anni non era riuscita a realizzare il “termovalorizzatore”. Sull’argomento torna utile ricordare un trionfalistico comunicato stampa diffuso il 6 giugno del 2011: “Con la vicenda della nostra provincia cade lo stereotipo di un Meridione incapace di gestire la crisi e l’emergenza rifiuti, come ha dimostrato non solo il successo della raccolta differenziata che pratichiamo sul nostro territorio, ma anche l’efficienza nell’avviare la realizzazione d’impianti come il termovalorizzatore – nel giro di un paio di mesi, infatti, inizieranno i lavori…”. Dopo un anno da queste dichiarazioni, due anni e mezzo da quando è stata trasferita alla Provincia la competenza a realizzare l’impianto di “termodistruzione” e tre anni dall’elezione a presidente della Provincia ente a cui compete l’individuazione dei siti idonei per la localizzazione degli impianti di smaltimento, della discarica e dell’impianto di “termovalorizzazione” non c’è traccia e Cirielli di questi argomenti non parla più. La sensazione è che al presidente della Provincia stia più a cuore il futuro del “suo” partito che quello della nostra provincia, come del resto confermato dalle ultime nomine effettuate a Palazzo Sant’Agostino, dove la funzione della Giunta è stata piegata alle esigenze di equilibrio di partito piuttosto che al governo del territorio. Infatti, dopo le prime sostituzioni nella Giunta provinciale di Sica e Gambino – notatisi più per l’azione penale che per quella amministrativa – si è perso il conto  degli assessori transitati attraverso la porta girevole della Giunta, gli unici che ancora ricordo e non per continuità amministrativa, sono i tre assessori all’ambiente sostituiti repentinamente nei tre anni. La realtà è sotto gli occhi di tutti, le uniche cose realizzate in questi anni in provincia di Salerno sono: una buona raccolta differenziata di competenza dei Comuni e l’impianto di compostaggio realizzato dal Comune di Salerno.

 

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