BENEVENTO: PRIORITA’ AI GIOVANI

Alfonso D’Alessio 

Sul piano generale, ma con manifestazioni ancora più forti al Sud, non possiamo sottacere che la società italiana è organizzata inconsapevolmente contro i giovani”.  Questo è il grido di allarme lanciato a Benevento nell’appello per il “Lavoro giovanile nel mezzogiorno d’Italia” fatto dall’Arcidiocesi Metropolitana dell’omonimo capoluogo e rivolto alla politica e alla società civile tutta. Richiamo forte e pressante elaborato al termine di un seminario nazionale tenutosi qual tempo fa sul “Lavoro giovanile nel mezzogiorno d’Italia”, e promosso dalla diocesi insieme al Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. L’Arcivescovo di Benevento, Monsignor Andrea Mugione, non si sottrae ai chiarimenti: “spesso si sente affermare che i giovani ‘saranno’, un saranno eterno, ma in realtà essi già ‘sono’ il presente. Purtroppo rappresentano sovente gli ultimi e i più deboli della società e la crisi ha accentuato la loro posizione di marginalità. La comunità dei credenti è sempre attenta agli ultimi e ai più deboli e dunque anche ai giovani, offrendo loro di dare senso alla vita”.  E’ per questo che praticando la sana virtù del realismo cristiano,  costatando un’inversione di tendenza demografica per cui si assiste all’aumento dei flussi migratori a beneficio delle regioni del nord che trasformano il sud della penisola in un territorio per vecchi, la chiesa di Benevento e con essa quella italiana, ha deciso che “oggi i giovani, ed in particolare quanti non hanno lavoro e prospettive, sono la nostra priorità”.   In forza di tale impegno educativo  e concreto a favore del territorio cosa fanno le chiese del sud? Risponde ancora Mons. Mugione, “La Chiesa italiana e le diocesi del mezzogiorno si adoperano con solerzia per il bene comune con attività e iniziative di promozione della dignità umana sostenendo anche il mondo del lavoro attraverso il Progetto Policoro e le tante imprese e cooperative. Non bisogna però dimenticare un’attività straordinaria, condotta solitamente nel silenzio rispettoso di che ne fruisce, che è il volontariato. A Benevento la diocesi con l’appoggio della Provincia e del Comune gestisce un “market solidale” che contribuisce a dare sostegno a circa 1000 persone”. Questo “supermercato della solidarietà” aiuta 225 nuclei familiari della provincia beneventana e 160 del capoluogo. Non si struttura sulla classica distribuzione di viveri ai bisognosi bensì, fornendoli di tessera, permette loro di scegliere all’interno di una somma prestabilita ciò di cui hanno bisogno. Ne parla con entusiasmo l’Arcivescovo che alla classe politica rivolge un appello: “Si auspica un aiuto e un sostegno a portare avanti progetti concreti già in essere o che dovranno nascere. Una sinergia di intenti e di attività che aiuti a diffondere il bene comune e a mettere in moto il volano della crescita che non può prescindere dalla promozione della dignità umana”. E’ per questo che l’Arcivescovo di Benevento invita ad “instaurare un’alleanza profonda tra imprese e territorio, quello meridionale, che non va saccheggiato ma valorizzato nelle sue tante risorse”. Invoca a “realizzare un uso corretto, evitandone abusi e distorsioni, degli strumenti oggi a disposizione: stage, tirocini e apprendistato”. La collaborazione tra lo Stato e la Chiesa e tra gli stati, proprio per le dimensioni globali che ormai hanno le relazioni economiche finanziarie deve crescere sempre più in modo efficace. La crisi che si sta vivendo aiuta a prendere atto che il “mercato” non è di per sé capace di garantire percorsi di crescita sostenibile, non solo nel medio periodo ma anche nel lungo. Ecco perché pure in ambito cattolico ci si augura di trovare le intese necessarie per una politica economica che dia spazio a regole e doveri di comportamento etici rinnovati e rinvigoriti. La chiesa invita i giovani coinvolti in questi grandi processi di cambiamento a non essere soggetti passivi, accettando come irreversibile la condizione di NEET, acronimo di “ Not in education, employment or training”. Considerato  che non “saranno” bensì “sono”, li sprona  a decidersi di prenderne coscienza.

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