Marocco: il 2011, un anno di profondi cambiamenti

Maria Chiara Rizzo

Lo scorso anno in Marocco è stato profondamente segnato da un’evoluzione politica senza precedenti: a seguito delle richieste avanzate durante la timida “primavera marocchina, il re Mohammed VI aveva annunciato una profonda riforma costituzionale.  Il Marocco è da anni un Paese che lavora duramente per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini,  per creare un ambiente politico ed economico favorevole agli investimenti esteri e per stringere ancora di più le relazioni con il vecchio continente e gli USA. Il re non ha mai fatto mistero del desiderio di fare del suo Paese un ponte per l’Europa e un modello per gli altri Paesi del Nord Africa. Per quanto poco incisive, così come sono state definite da molti critici della monarchia, le riforme dello scorso anno hanno convinto soprattutto l’Unione Europea, principale partner commerciale del Marocco. Il primo luglio del 2011 è stata adottata, tramite referendum, una nuova Costituzione che apre la strada ad ulteriori riforme democratiche. Infatti, mentre nelle mani del re Mohammad VI restano enormi poteri, motivo, questo, di forti critiche verso l’attuale monarchia, il nuovo testo costituzionale sancisce la separazione dei poteri, rafforzando il ruolo del Parlamento e del capo del Governo, rafforza la parità tra i sessi, garantisce maggiore libertà di espressione e di riunione, così come la libertà di stampa, e rappresenta un passo decisivo verso la politica della trasparenza e la lotta contro la corruzione. E’ pur vero che permangono alcune restrizioni alla libertà di associazione, si segnalano casi di intimidazione nei confronti dei giornalisti e si registra un po’ di esitazione nell’adottare il nuovo codice della stampa. Sul fronte della democrazia e dei diritti umani, il Marocco ha provveduto ad eliminare  gran parte delle discriminazioni contro le donne. Infatti, in quanto ai dossier di gender e sviluppo umano, la monarchia marocchina è all’opera da anni. Già nel 2007 era stata introdotta la riforma della moudawana – il diritto di famiglia- che sanciva maggiori conquiste alle donne Marocchine, ma ancor prima, nel 2005, il re Mohammed VI aveva lanciato l’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano a favore di uno sviluppo coerente con gli obiettivi del Millennio. Settore chiave su cui bisognerà lavorare è la giustizia per cui l’Unione Europea ha manifestato la sua volontà di supportare il processo di riforme.  Nonostante gli sviluppi positivi di una serie di iniziative, molti hanno manifestato le proprie perplessità, presentate concretamente durante la “primavera marocchina”.

 

 

One thought on “Marocco: il 2011, un anno di profondi cambiamenti

  1. Articolo interessante che fa luce su un’area del mediterraneo poco notiziata ma moltovicinna
    All’Europa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *