POLLA: l’AIV accusa gli amministratori pollesi

 

Da uff.stampa AIV

VALLO di DIANO – Ancora una volta siamo costretti ad assistere all’ormai consolidata pratica dello “scaricabarile” che i nostri amministratori (questa volta del Comune di Polla) propongono quotidianamente sui giornali, quando si verificano situazioni che possono causare disagio e/o pericolo all’incolumità pubblica. Le affermazioni riportate dalla Consigliere Comunale di Polla – Tiziana Medici – ci lasciano molto perplessi. Soprattutto perché giungono a nome di un’amministrazione comunale che ha attuato le programmazioni di gestione della Zona Industriale da poco intitolata al compianto “Gerardo Ritorto”. E’ necessario, dunque, che giungano delle forti precisazioni sulle dichiarazioni pronunciate. Bisogna ricordare a tutti, infatti, che l’azienda non opera in modo abusivo, ma ha regolarmente chiesto ed ottenuto l’assegnazione del lotto ed il rilascio del titolo edilizio. E’ necessario precisare che l’ubicazione della ex FONDECO nella Z.I. di Polla è stata una precisa scelta politica effettuata dall’amministrazione a suo tempo condotta da Rocco Giuliano, che ha guidato l’amministrazione comunale di Polla da Sindaco per circa 15 anni ene ha fatto parte, come amministratore ininterrottamente dal 1975 ad oggi. Gli amministratori pollesi, ancora una volta, dimenticano che gestire la cosa pubblica impone forte senso di responsabilità. Responsabilità certamente primaria verso tutti i cittadini, ma di sicuro non secondaria verso le imprese che svolgono la loro attività nel territorio e verso le famiglie dei dipendenti che in essa operano. Ora, a prescindere dalle cause, ancora in corso di accertamento, che hanno causato l’incendio, è necessario certamente affermare che le amministrazioni operano anche per consentire agli imprenditori di fare impresa. Ovvio che l’impresa ex FONDECO non poteva essere allocata in una zona industriale dove operano grossi distributori di prodotti alimentari (uno dei quali è certamente l’impresa più grossa del ns. territorio, ma è anche tra i più grossi distributori del sud-Italia) oltre ad imprese che addirittura producono prodotti alimentari. Ma altrettanto ovvio è che era ed è responsabilità dell’amministrazione comunale individuare la giusta collocazione ove consentire a TUTTI di fare impresa. E’ forse il caso di ricordare ai consiglieri comunali che hanno minacciato le dimissioni che le scelte di programmazione della zona industriale sono state scelte politiche fatte dagli amministratori di allora, gran parte dei quali sono gli stessi amministratori di oggi che loro sostengono e che, insieme alla Dott.ssa Medici, si sono sgolati per diffondere il loro forte NO ai sondaggi petroliferi. Con questo, ancora una volta, non intendiamo affermare che le estrazioni petrolifere vadano effettivamente autorizzate. Vogliamo solo ribadire quella che è stata, SEMPRE, la ferma posizione di gran parte degli imprenditori del ns. territorio, ossia che per ogni scelta politica che viene assunta è necessario valutare sempre il rapporto costi-benefici per la cittadinanza, evitando i NO A PRESCINDERE. L’attenzione all’ambiente (in modo categorico e senza assunzioni di responsabilità) non può essere una bandiera che si tira fuori a piacimento solo per fare propaganda elettorale. Un amministratore serio di fronte ai problemi non sbandiera solo i pericoli, PROPONE SOLUZIONI. Oggi l’amministrazione sostenuta dai consiglieri comunali, che pare abbiano minacciato dimissioni in caso di mancata delocalizzazione dell’impresa SRA, DEVE proporre, senza ulteriore indugio, delle soluzioni, sia per la cittadinanza, sia per le altre imprese della Zona Industriale, ma soprattutto ed anche per la SRA, che non dimentichiamo è un’impresa che offre lavoro ad oltre trenta dipendenti. In fondo l’amministrazione comunale di Polla, ha deciso di localizzare quell’azienda nell’area industriale, durante l’Amministrazione che vedeva Sindaco il Consigliere Provinciale Rocco Giuliano, ma lo ha anche ribadito con forza pochi mesi fa, quando ha provveduto a concedere autorizzazione per ampliamento dell’attività. Quando, dunque, a distanza di pochi mesi si assumono scelte differenti, a seconda delle esigenze, e non si ha la capacità politica di proporre le giuste soluzioni, le dimissioni non vanno minacciate: VANNO PRESENTATE!!!!

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