Taglio dei tassi a Francoforte

Filippo Ispirato

Nella riunione mensile di politica monetaria il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso, per il mese di Luglio, di abbassare dello 0,25% i tassi di interesse come atteso dai mercati finanziari e previsto dalla gran parte degli economisti.

Di quali tipologie di tassi si parla quando si fa riferimento alla BCE? Si fa riferimento al tasso di rifinanziamento principale, sceso allo 0,75%, quello sui depositi che arriva allo 0% e quello di rifinanziamento marginale a quota 1,50%.

Quello che interessa maggiormente i consumatori e le aziende è il tasso di rifinanziamento principale, che rappresenta il tasso di interesse con cui la BCE presta il denaro alle altre banche. Con il taglio dei tassi si vuole incentivare la richiesta di prestiti alla banca centrale europea da parte delle banche, che a loro volta avranno liquidità a prezzo più basso che potranno concedere sotto forma di prestiti e mutui ai loro clienti, aziende o risparmiatori privati, ad un tasso di interesse più basso. Queste misure si rendono necessarie quando si vuole sostenere un’economia in crisi e ristagnante, al contrario, in caso di economia in espansione, si aumenteranno i tassi ed il costo del denaro per evitare l’aumento eccessivo dell’inflazione.

La decisione di Mario Draghi di tagliare i tassi nel mese di Luglio, che per la prima volta sono scesi sotto l’1%, è giustificata dall’effettivo materializzarsi dei rischi di rallentamento dell’economia dell’eurozona, dall’andamento stagnante della produzione e dei consumi e da un’inflazione tenuta sotto controllo. Secondo il presidente della Banca Centrale Europea “la crescita economica nell’area euro rimane debole, con un aumento dell’incertezza che pesa sia sulla fiducia che sul sentiment (ovvero la percezione sulle prospettive future dell’economia)”

Gli indicatori dei paesi membri dell’Unione Europea mostrano che nel secondo trimestre del 2012 l’economia è in contrazione, dopo il primo trimestre è stato contrassegnato da una crescita zero. Secondo le stime previsionali contenute nel report dell’istituto di Francoforte ci si aspettano dei primi segnali di ripresa nei prossimi mesi, seppur in maniera graduale, anche se permangono delle situazioni di incertezza legati alle tensioni sul debito pubblico e sul sistema creditizio di alcuni stati membri dell’unione, e sul probabile aumento del costo dell’energia nel medio termine.

Ovviamente, a latere delle indicazioni sulle previsioni economiche, è importante sottolineare che, nell’immediato, per i risparmiatori un taglio dei tassi si tradurrà in una diminuzione del costo delle operazioni di finanziamento a tasso variabile, soprattutto se tale riduzione porterà anche ad una contrazione speculare sul tasso Euribor, che è il tasso di riferimento per i mutui per acquisto casa a tasso variabile.

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