NOLA: il commosso addio al piccolo giostraio

 

 

 

Michele D’Alessio 

SALA CONSILINA – A stento, ieri pomeriggio, la chiesa di San Rocco di Sala Consilina, conteneva la folla commossa, di amici e parenti accorsi, dalle ore 16,00, per dare l’ultimo saluto a Francesco Antonio Nola, il “piccolo giostraio” di 16 anni di Sala Consilina, che ha perso la vita lunedì 10 Luglio, in tarda mattinata all’ospedale “Curto” di Polla, dopo il tremendo impatto verificatosi sulla Strada provinciale che collega Teggiano a San Pietro al Tanagro. Ieri pomeriggio durante il funerale è stato un giorno di grande dolore, ma anche di tanta rabbia per una morte inconcepibile di una persona nel pieno della sua giovinezza, e che purtroppo, il Vallo di Diano, ultimamente continua a piangerne tante giovani vittime. Da molto tempo prima del rito funebre, fissato per le 16,00 la  piccola cappella di San Rocco ai piedi di Sala Consilina, la parrocchia che spesso Francesco frequentava di domenica, si era riempita all’inverosimile, per l’ultimo addio terreno. Quelli che non sono riusciti a trovare posto all’interno, erano tantissimi, e si sono posizionati a semicerchio sul piazzale per accogliere l’arrivo del feretro bianco e stringersi con affetto intorno al padre Giuseppe e la mamma Michelina e al fratello e le sorelle di Francesco. Tantissimi i giovani presenti che hanno accolto l’arrivo della bara coperta di fiori bianchi, liberando palloncini bianchi e una marea di fiori, messaggi d’affetto, gli stessi che troviamo sulla bacheca di Facebook di Francesco, messaggi di cordoglio, di stima e d’ira per un incidente stradale inspiegabile, segno evidente di un destino sprezzante e crudele.Giovani che quando vogliono sanno essere anche maturi e sensibili, un immagine ed un raro esempio di rispetto per chi non c’è più, che oggi giorno si vede sempre meno, per questo volevamo fermare il tempo per un attimo, con un foto e rendere quel attimo molto emozionante, eterno nel tempo e dare a Francesco il regalo più dello della vita, l’immenso affetto dei suoi amici, ma  questo non è stato possibile, perché alcuni amici, prima del rito funebre, hanno espresso il palese“ desiderio”con molto garbo e gentilezza di non fare ne foto e ne immagini video della funzione, anche per evitare di creare altri spiacevoli ricordi.
 Una folla che in un silenzio quasi mistico ha voluto dimostrare affetto e solidarietà, in questo momento di dolore, a tutta la famiglia Nola e allo stesso Francesco Antonio, molto rispettati e stimati in paese, straziati e affranti. A tutti gli effetti si è trattato di un giorno di lutto dell’intero comune salese. Lo testimoniavano i tanti presenti, lo confermavano i  parroci che hanno celebrato il rito funebre, e lo ribadiva la presenza del sindaco, del vicesindaco, degli assessori e di molti consiglieri comunali.  «Con un nodo alla gola – ha proferito don Antonio Cantelmi nell’omelia – salutiamo Francesco Antonio in un momento in cui tutto sembra strano, assurdo ed incomprensibile, per il senso d’impotenza che proviamo di fronte a quanto accaduto. Alle domande sul perché una  vita viene tragicamente strappata ai suoi affetti non riusciamo mai a rispondere con piena soddisfazione se non facendo ricorso ad una frase del Vangelo: il tuo tempo in terra è terminato. Vorremmo trattenerti con noi, ma non ci riusciamo, possiamo però accompagnarti fino in cielo. Questo non è un addio, ma un arrivederci. Non riusciamo mai a capacitarci di quanto è successo, si è creato un fatto devastante…”. “Un ragazzo tranquillo,con tanti sogni a cui tutti volevano bene”sono queste le parole che risuonano fuori e dentro la chiesa durante il funerale, mentre tanta gente, ricordava anche  le altre vittime della strada come Antonio Arnone di 28 anni di Padula, Francesco Pecora, 27enne di Sant’Arsenio, Davide Curcio di 22 anni, a bordo della sua moto.

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