UNIVERSITA’: il Sole 24/Ore boccia, Pasquino assolve, Salerno è terzultima

Aldo Bianchini

Nella mia inchiesta di tre giorni fa dedicata all’Università di Salerno e ai risvolti di uno scandalo giudiziario quasi certamente ‘costruito’ a tavolino tra il 2003 e il 2004, su cui permangono, quindi, legittimi sospetti di una combine di poteri occulti di natura istituzionale e ovviamente deviati di chiara impronta massonica (visti i punti per nulla combacianti di eventi furbescamente preordinati tra loro nella il/logica sequenza che forzatamente li accomunano), prendono sempre più corpo, alla distanza, gli effetti negativi descritti in riferimento a quelli di tipo etico e culturale. Premetto che, da genitore, non avrei mai consentito ai miei figli di iscriversi alla Facoltà di Economia della nostra Università negli anni 2002–2007, visto che, all’epoca, con disinvoltura spassosa e improvvisazione creativa degna del miglior Totò, fu deciso di regalare a tavolino, a domanda, cioè, a qualche migliaio di studenti, tutti  i crediti formativi della più importante disciplina del mondo d’oggi. E, cioè, quelli di lingua straniera, inglese, in particolare. A nulla valsero le denunce del docente di riferimento della Facoltà per titoli di studio che potrebbero non avere (mai avuto) il prescritto valore legale. Se ne parlò perfino in un convegno alla BOCCONI di Milano (dic. 2004), così come in più interrogazioni parlamentari finché lo scandalo finì con il fare il giro della nazione. Così come se ne parla tutt’oggi negli ambienti accademici degni di tal nome. All’epoca, i due Comitati della Facoltà di Economia dell’Università di Salerno continuarono imperterriti ad approvare in tempi impossibili centinaia e centinaia di pratiche studenti, gran parte delle quali riguardanti l’insperata manna: ben 4.500 pratiche tra il 2002 e il 2004 (1800 di Economia e Commercio e ben 2364 di Economia Aziendale), gran parte delle quali riservate all’esame delle domande di convalida di lingua straniera e delle allegate documentazioni. Lo scandalo cessò solo il 6 aprile 2005, quando, in un’apposita riunione dei cosiddetti Responsabili dei curricula della Facoltà di Economia, qualcuno rinfrescò a sé e agli altri la memoria, informando i presenti dell’impossibilità di continuare a riconoscere crediti formativi linguistici a domanda sulla base di frequenze scolastiche precedenti. La studentessa G.M., finita nelle indagini del P.M. dott. Roberto Penna per la registrazione a libretto del superamento della prova, sarà poi costretta a sostenerla nel 2007 presso il Centro Linguistico di Ateneo, privata di un diritto di convalida che nessuno aveva voluto capire. Beffata, perciò, tre volte: dall’università, da se stessa, dalla giustizia. Il Rettore Pasquino, che oggi, alla notizia affatto sorprendente che la ‘sua’ Università è tristemente finita in fondo alle classifiche nazionali, avvia la lagna nell’ingenuo tentativo di ribaltare la ‘pizza’. Egli ha responsabilità enormi per non avere spezzato all’istante quel fenomeno tanto ingiustificabile sul piano accademico quanto indecoroso su quello culturale. Senza attenuante alcuna. Perché egli fu puntualmente e ripetutamente informato dell’andazzo da chi di dovere. E, invece, di puntare l’indice contro i veri responsabili di tutto ciò, alla prima occasione utile se la prese con il malcapitato docente di lingue della facoltà di Economia. Sospendendolo dalle funzioni e dallo stipendio appena la richiesta del PM Penna di rinvio a giudizio giunse sulla sua scrivania: per un’accusa che, sottoposta poi al GUP, fece acqua da tutte le parti.  “Richiesta di rinvio a giudizio” per il distratto (distratto?) Pasquino, motivata falsamente come “rinvio a giudizio” a tutti gli effetti, per meglio giustificare il suo rigorosissimo e non necessario provvedimento punitivo adottato. Pasquino, Pasquino…!. Visto che Lei è così preso tra il Comune di Napoli e l’Università di Salerno (ahi, Italia, che consenti a troppi tuoi uomini di fare troppe cose insieme istituzionalmente), Le ricordo nuovamente i dati statistici segnalati su quella ignobile (me lo consenta) vicenda che danneggiò, sul piano formativo, intere generazioni di giovani meritevoli di ben altra preparazione accademica, ‘regalando’ loro a domanda una montagna di CFU non consentiti dalla normativa vigente, se non nei limiti diversi rispetto a quelli abusati a Economia. Ma poi, Le sembra, Rettore Pasquino, un biglietto di qualità in termini di servizio offerto all’epoca dalla Sua Università l’avere regalato migliaia di crediti formativi, sulla base di assurdi e improponibili criteri da parte di una realtà accademica che cerca, attraverso di Lei e le Sue parole, un distinguo di nobiltà e prevalenza sui concorrenti atenei del Sud? Risponda. Poi valuterò la fondatezza delle Sue giustificazioni dinanzi ad una così pesante bocciatura nazionale dell’ateneo salernitano. Sappia, Rettore Pasquino, che gli effetti negativi di tale gestione non si pagano subito. Si pagano nel tempo, il tempo di digerirne gli effetti, esattamente come è accaduto oggi. In una società in cui quelle migliaia di studenti ‘privilegiati’ da cotanta generosità istituzionale pagano il prezzo salatissimo di un mancato e inadeguato inserimento nel mondo del lavoro. Senza parlare dell’immagine negativa trasmessa alla collettività dalla generosa Università salernitana, che Lei si ostina a rappresentare e a difendere ad alta voce.  Lei avrà pure ragione nel sostenere che, nonostante la mazzata del “Sole 24 Ore”, la Sua università è la migliore del sud nel settore della ricerca. E che i parametri non sono affidabili. Fatto sta che per l’Italia intera siamo al terz’ultimo posto, che Lei voglia o non voglia. Quindi, una dichiarazione più prudente e meno orgogliosa, possibilmente umile, Le avrebbe dato maggiore credibilità. Una credibilità che invece continua a perdere, per quanto sostenuto e protetto da una costosissima scuola di giornalismo. Altra palla al piede economica del Suo ateneo, senza nulla togliere ai pure illustri colleghi che la rappresentano, certo non gratuitamente. Sarebbe interessante sapere, infatti, quanti dei costosi master in giornalismo rilasciati agli studenti hanno poi veramente aperto loro gli ingressi di tv, radio e giornali per un posto di lavoro. Tempo fa raccogliemmo una confidenza (che tale resta) da parte di uno dei più autorevoli docenti di quella scuola.  “Te lo dico in un orecchio. Ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro nessuno dei giovani diplomati con il Master ha trovato posto finora. Quello del giornalismo è un mondo particolare, non come il pubblico impiego o dei concorsi. Le assunzioni sono sempre dirette, a prescindere dal Master o non Master.” Bella scoperta, lo sapevamo già. Ma, evidentemente, a qualcuno tornerà pure comodo disporre di cotanto potere per cotanta spesa.  Se l’Università che Lei guida, Rettore Pasquino, continua ad acchiappare mazzate così pesanti, difficilmente diventerà virtuosa, come giustamente pretende il nuovo governo Monti (e, con tutta onestà, quello precedente di Berlusconi, con la Gelmini al MIUR). Non sarebbe meglio, perciò, tirare i remi in barca una volta per sempre, e dimettersi? Si prenda una volta per tutte le Sue responsabilità morali sui fatti in precedenza illustrati, faccia un sereno esame di coscienza una volta per tutte e capirà che, essersi schierato con i numeri (quelli della maggioranza della Facoltà di Economia sullo scandaloso affaire dei regali dei crediti) e non con le idee (quelle sane e oneste rappresentate dal solitario collega oppositore), è costato a Lei e soprattutto alla Sua università (cioè ai intere generazioni di laureati in Economia) un prezzo altissimo, anche in termini di immagine. Lo capirà ancora di più e più in là, ma troppo tardi. Si dedichi, allora, se ci riesce, ad una sola cosa. Al Comune di Napoli, ad esempio. O, se è vero quel che si dice, si prepari ad occupare quel seggio senatoriale nell’ambito del Collegio Salernitano; di una provincia, cioè, che, invece di credere nei propri uomini, continua a dare spazi agli altri. Eppure, nella zona jonica della Calabria, da dove Lei proviene, ci sarebbe tanto bisogno di uomini di esperienza. Uomini che vengono dal popolo. Per essere, come Lei stesso ha dichiarato tempo fa, figlio di pescatori.  Chi meglio di Lei sarebbe in grado di contribuire a mettere a tacere le forze oscure di quella terra così bella ed infelice, chi, se non Lei, potrebbe darle rinnovata vitalità e nuove speranze.

One thought on “UNIVERSITA’: il Sole 24/Ore boccia, Pasquino assolve, Salerno è terzultima

  1. Tutto ciò che dura troppo…diventa abitudine,consuetudine,acqua cheta,puzzo di chiuso,lobby e personalismo! Di conseguenza,anche la visione di ciò che accade, diventa soggettiva e fuori dal vero. A Salerno abbiamo troppe Istituzioni,da troppo tempo,in mano alle stesse persone,con gli stessi giri di amici,di visioni del programma e di lettura della realtà. In più,da troppi anni,questi centri di potere hanno monopolizzato e declinato alleanze,prepotenze,che sono infiltrazioni in tutti i gangli del potere locale.E…come ci si salva? Nessuno è terzo rispetto alle Istituzioni monarchizzate!

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