GAMBINO/68: Perongini, denuncia chiara: “C’è una talpa e va punita”.

Aldo Bianchini

PAGANI – La notizia che qualche giorno fa avevo dato con il condizionale è confermata dai fatti. La dottoressa Ivana Perongini, già segretaria e direttrice generale del Comune di Pagani, irrompe ufficialmente ed in maniera prorompente sulla scena del processo “Linea d’Ombra” incardinato presso il Tribunale di Nocera Inferiore a carico di Alberico Gambino ed altri dieci. In data 2 agosto 2012 ha depositato nelle mani del Procuratore della Repubblica di Salerno un esposto denuncia per chiedere “”una indagine volta ad appurare la violazione degli artt. 326 e 684 del C.P. con le connesse responsabilità disciplinari e la punizione di eventuali responsabili dei reati indicati o di qualsiasi altro reato ravvisabile nei fatti esposti””. La Perongini anticipa, inoltre, la volontà di costituirsi parte civile contro gli eventuali responsabili. E veniamo ai fatti che in un certo senso avevo già anticipato nel contesto dell’articolo pubblicato il giorno 9 agosto scorso. Dunque in primo luogo la Perongini, come anticipato, fissa alla data del 28 febbraio 2012 la notifica a suo carico di un avviso di garanzia con l’indicazione di alcuni articoli del CP presumibilmente violati. Fino al giorno 6 aprile 2012, data della sua deposizione, la Perongini era all’oscuro della declaratoria precisa dei reati presumibilmente commessi. La stampa locale, invece, già in data 29 febbraio 2012, a poche ore dalla notifica segreta dell’avviso di garanzia contenente soltanto gli articoli del codice, sbatte in prima pagina la Perongini perché  “”deve rispondere di subornazione, ovvero di presunte pressioni e minacce, con l’aggravante della finalità mafiosa, esercitate su testimoni e periti chiamati dall’accusa, e ostacolo della giustizia””. La Perongini, ovviamente, non si pone remore alcune ed indica le testate giornalistiche che hanno svelato i segreti istruttori che nemmeno Lei, diretta interessata, conosceva: Corriere del Mezzogiorno, Il Mattino, La Città e Metropolis. Ma la Perongini non si ferma alle testate giornalistiche ed indica, nella denuncia, anche i giornalisti che hanno eclatato notizie che sarebbero dovute rimanere segrete almeno fino alla data del 6 aprile 2012, momento del suo interrogatorio. I giornalisti sono: Rosa Coppola (Corriere Mezzogiorno), Pe.Car. (Il Mattino), Alfonso T. Guerritore (La Città) e Carmela Scarano (Metropolis). La Perongini poi continua dicendo che soltanto dagli articoli di stampa confezionati dai suddetti giornalisti ha appreso delle rivelazioni contro di Lei fatte dai dipendenti comunali Rosa FerraioliGiuseppe Serritiello e Leonilda Bonaduce. Ovviamente viene da se la precisazione che i succitati giornalisti (e relative testate) non sono responsabili della rivelazione di segreto istruttorio ma eventualmente e soltanto di diffusione a mezzo stampa di fatti vincolati al segreto istruttorio. E’ evidente, quindi, che alla data del 28 febbraio 2012 la stampa, o meglio quella stampa sopra citata, è stata informata di atti e fatti del procedimento a carico della Perongini di cui neanche Lei era a conoscenza. Alla denuncia è stata anche allegata tutta la rassegna stampa relativa al periodo 28.02.2012 – 30.04.2012 che è stata richiesta ed ottenuta dal Comune di Pagani. La denuncia dell’ex segretaria comunale di Pagani si ferma qui. E dal 2 agosto scorso si è aperta la caccia alla “talpa” della Procura o di qualche altra istituzione. Questa volta il cerchio è molto ristretto e se la Procura vorrà si potrà facilmente arrivare a scovare la talpa che con tanto zelo pochi minuti dopo la notifica dell’avviso di garanzia ha distribuito ai giornali la notizia. Anche perché la talpa ha commesso, comunque, un errore che gli può essere fatale; non si è limitata a fornire la copia dell’avviso ma lo avrebbe integrato con una nota esplicativa sui capi d’imputazione specifici non contenuti nello stesso avviso. Questa volta la proverbiale correttezza della Procura farà certamente luce su un episodio molto increscioso.  Nessuno me ne voglia se insisto, ma questa vicenda comincia ad assumere toni inquietanti e  grotteschi con accuse, controaccuse, pressioni, minacce, veleni e sospetti che coinvolgo indagati, imputati e semplici iscritti a mod. 21. Una domanda, però, vorrei rivolgerla a tutti Voi gentili lettori: “La Perongini, nella denuncia, ha esposto tutti i particolari possibili e di sua conoscenza  o tiene ancora in serbo il famoso asso nella manica?”. Nelle prossime puntate ci divertiremo.

2 thoughts on “GAMBINO/68: Perongini, denuncia chiara: “C’è una talpa e va punita”.

  1. direttore, da sempre la leggo apprezzandola, ma da un pò mi sta deludendo – per la faccenda Gambino non la vedo distaccato, ma molto coinvolto. E per gli Amato invece la vedo fin troppo coinvolto: forse non era di suo gusto la pasta?

  2. Chi si firma con le sigle o con gli pseudonimi non andrebbe mai preso in considerazione. Soprattutto quando dice “cavolate” come quelle lanciate da IV che non ha capito niente di Bianchini e neppure di Gambino e degli Amato. Ma il web è anche questo, e davanti a noi c’è un futuro non molto roseo. Buon ferragosto a tutti.

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