Pubblico impiego e spending rewind

Aldo Bianchini

SALERNO – La notizia diffusa dalla ASL/Unica di Salerno della pubblicazione dell’elenco delle 39 autovetture, meglio conosciute come auto blu, e della loro riduzione di almeno il 20% mi ha indotto a questo approfondimento. In questo Paese quando si parla di “pubblico” (Regioni, provincie, Comuni, Enti, Asl, ecc. ecc.)  si cerca sempre di eludere ogni tipo di problemi lanciandosi in proclami apodittici come quello della ASL di Salerno. Al nuovo “direttore generale” Antonio Squillante chiedo: “Direttore come pensa di limitare la spesa se riducendo l’utilizzo della auto blu dovrà, poi, concedere ai dirigenti ed ai funzionari l’indennità oraria di trasferta e di missione, l’indennità chilometrica per l’uso della propria autovettura, i rimborsi per spese di vitto e, forse, alloggio ?”. Insomma, come dire, da una parte si annuncia enfaticamente e mediaticamente il risparmio, mentre dall’altra si aprono i cordoni della borsa per i mille altri rivoli di spesa. Ma in discussione ci sono anche altre spese inaudite che andrebbero subito tagliate. Il quotidiano Roma-Cronaca del 18 agosto 2012 ha proposto all’attenzione dei suoi lettori la brutta storia del “Nucleo di valutazione” incardinato press il Comune di Salerno, nucleo che dovrebbe valutare l’efficienza dell’organizzazione della macchina comunale e la produttività e professionalità dei singoli dipendenti. Insomma il “nucleo di valutazione” dovrebbe dare ai singoli Comuni la possibilità di trasformare la famigerata spending-review da un problema in una occasione di crescita e di sviluppo. Invece i sindaci hanno trasformato, per fermarci soltanto ai nuclei di valutazione, questa occasione in uno strumento di prebende e di scambio di voti. Ma i nuclei di valutazione esistono anche nei palazzi delle Provincie e delle Regioni. Al Comune di Salerno, stando a quanto riportato dal Roma, si spendono circa 120mila euro all’anno per pagare i tre componenti (dico tre!!) il “nucleo di valutazione”. Per carità sono tutti e tre professionisti eccellenti, uno docente universitario e gli altri due commercialisti,  molto noti in Città. Non so da quanto tempo stanno operando. Sarebbe opportuno e giusto che le loro relazioni, senza violare la privacy di nessuno, venissero rese di pubblico dominio perché, nel momento drammatico che viviamo, anche loro  andrebbero seguiti e valutati in rapporto all’alta qualità di spesa che il Comune sostiene per pagare mensilmente le loro prestazioni. In caso contrario dovremmo pensare alla solita corsa per l’accaparramento di nomine virtuali con concrete laute prebende. E’ il sistema italico che è andato sempre così e che neppure “i professori” hanno voluto o potuto cambiare. Ma il discorso non finisce al Comune di Salerno ed investe in pieno anche la Provincia di Salerno il cui nucleo di valutazione fu presentato, tempo fa,  in pompa magna da un volenteroso Edmondo Cirielli. Di quel nucleo, da quel momento, non si è saputo più nulla; così come non si è saputo più nulla dei nuclei di valutazione dei grandi comuni del salernitano, da Cava de’ Tirreni a Nocera Inferiore, da Battipaglia a Vallo della Lucania. Dovunque è accaduto e accade la stessa cosa: prima le costose nomine, poi più nulla. Nemmeno un provvedimento di sospensione o di punizione a carico dei tanti dipendenti fannulloni che si annidano nella pubblica amministrazione, tanto da far pensare a seri dubbi sulla validità e sulla operosità dei tantissimi e costosissimi nuclei di valutazione. Altro che spending-review, qui siamo di fronte a veri casi di spending-rewind

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