Salerno: Comunicazione, PD e PdL tra favole e realtà

Aldo Bianchini

SALERNO – Il problema c’è anche se molti fanno finta di non vederlo. Il problema è complesso e di non facile risoluzione. Riguarda la comunicazione ma anche i giornalisti, sarebbe sciocco parlare solo di “comunicazione” senza parlare di “giornalisti”, perché sono proprio questi ultimi a farla e non altri. Ho parlato e scritto spesso di questo problema, non sono mai stato ascoltato. Oggi il problema è talmente radicato nel più profondo delle coscienze che neppure i giornalisti si accorgono di fare una cattiva comunicazione in senso lato, passando attraverso una informazione assolutamente di parte perché finalizzata alla vendita dei giornali in quanto “le favole” vincono sempre sulla “realtà”. Il sindaco De Luca potrebbe gridare ai quattro venti come quando vuole i suoi apodittici proclami, senza il compiacimento giornalistico e il clamore mediatico cadrebbero come fichi secchi. In queste ore il sindaco parla di oltre un miliardo di euro da impegnare in opere pubbliche per la trasformazione della Città quando ancora non è stata neppure cominciata quella trasformazione già annunciata qualche anno fa. Tutta la stampa, però, gli crede e gli concede ulteriore credito. Favole, favole, sempre e soltanto favole che però conquistano l’immaginario collettivo della gente  e sulle quali  i giornalisti si lanciano sicuri di ottenere il duplice effetto di far presa sulla gente e di tener buoni gli editori di riferimento. Purtroppo tutti, alludo ai giornalisti, hanno già dimenticato di essere stati chiamati “cretini” appena qualche mese addietro proprio dal “rais De Luca”, di non aver reagito come il caso richiedeva e di non essere stati difesi, in quella occasione, nemmeno dall’ordine professionale di Napoli che dopo una timida reazione ha affossato il problema. E’ una vergogna enorme, una vergogna che scaraventa il problema, tutto il problema sulla macilenta schiena del PdL cui la stampa, martedì 11 settembre all’indomani delle due conferenze (quella di De Luca e  quella del PdL), ha riservato un posto di seconda fila sotto i titoloni e le grandi foto per De Luca. Ha fatto bene Lello Ciccone ad evidenziare questo problema con un comunicato ufficiale, ha fatto male a non evidenziare l’essenza del problema che a mio giudizio parte proprio dai giornalisti. Capisco che il PdL tenta, non accusando, di conservare il minimo spazio ancora possibile sui giornali, ma così il problema non si risolve. Anche perché, ripeto, il problema non è di Vincenzo De Luca ma tutto intero del PdL ed anche del PD che con De Luca non hanno niente in comune. In questo senso mi è molto piaciuta l’analisi lucida e spietata fatta da Anna Ferrazzano in conferenza stampa. Ha parlato di De Luca come grande imbonitore ma anche come grande e straordinario comunicatore che ha avuto la capacità di obnubilare la mente e la coscienza della gente. Le ha fatto eco Salvatore Memoli  ammettendo che il vero problema è la comunicazione che attraverso gli elogi al sindaco ha seppellito per sempre la coscienza della memoria. Il tour alla scoperta delle 21 opere incompiute annunciato dal PdL rischia, con queste premesse, di ritorcersi contro tutto il centro-destra che  non riesce a capire che la gente odia i problemi e vuole che qualcuno racconti favole, soltanto favole, sempre favole. E questo qualcuno è Vincenzo De Luca che dall’alto della sua posizione nell’immaginario collettivo ha strapazzato anche lo stesso PD (fate un piccolo esercizio di memoria e andate al 2006 quando tutto il centro sinistra si schierò contro De Luca, ci furono anche le risse o avete dimenticato tutto!!; ma ci fu anche la stolta alleanza del PdL contro la sinistra a favore di De Luca!!). Questo qualcuno, un personaggio capace di catalizzare l’attenzione del ceto medio della città, è sempre mancato al PdL e ai partiti che lo hanno preceduto; l’ho già scritto ma preferisco ripeterlo, il centro-destra della Città ha perso vent’anni nell’inutile inseguimento di De Luca, si è incartato su se stesso ma non ha mai smesso di combattersi al suo interno dilettandosi a maltrattare nell’ordine Gigi Casciello, Aniello Salzano, Nino Marotta e Anna Ferrazzano. Questa è storia, il resto sono favole. Adesso paga tutte per intero le conseguenze di questa storica insipienza. Al peggio non c’è mai limite, e il peggio nella fattispecie è che neppure sulla linea di un lontanissimo orizzonte si intravede una qualche possibilità di miglioramento. Purtroppo.

5 thoughts on “Salerno: Comunicazione, PD e PdL tra favole e realtà

  1. Caro Aldo,
    il problema sta nella costruzione di una alternativa credibile.
    Io sono un convinto sostenitore della verità , anche in politica. Non è solo una questione etica , è anche una questione pratica. Io credo che se dici sempre la verità acquisisci autorevolezza quando sostieni qualcosa.
    L’intervento di Anna Ferrazzano è stato maiuscolo in questo senso.
    Ma la verità non è sempre credibile se non ritenuta vera da chi ti ascolta . E dunque l’opera di convincimento dovrà essere doppiamente difficile.
    Per far questo il PdL – ma in più in generale in centrodestra tutto – ha necessità di riscoprire se stesso ripensando la formula propositiva invece che quella demolitiva. Io credo che facendo muro contro muro non si vada da nessuna parte perchè l’immagine di De Luca è troppo radicata nell’immaginario collettivo da pensare di sradicarla con le antitesi . Occorre dunque lavorare con una nuova classe dirigente, colta, elevata, forte, autorevole ma calma , solida , determinata nella proposizione . Lavorare ai fianchi, giorno dopo giorno : ignorarlo il De Luca. Fare come se non esistesse . Altrimenti diamo luce indiretta.
    Pensare una nuova Politica per questa città , un disegno complessivo strategico, lavorando anche con la cittadinanza attiva , ampliando la rete di collegialità , uscendo dal perimetro del solo partito , interagendo con le realtà sociali , ecclesiali e con i singoli animati da buona volontà. C’è tanto da fare in questa città . Io credo che nel PdL vi sia una potenzialità inesplosa anche in questi termini di interazione. Non chiudere il recinto delle idee ma ampliarlo , favorendo la partecipazione della parte viva di questa città. Che beninteso non sta solo da una parte , sarebbe offensivo dirlo , ma certamente abbiamo bisogno di uomini e donne che vengano insieme a noi a costruire un futuro nuovo per Salerno senza aspirazioni personali o , peggio ancora, ambizione a rendite di posizione.
    Io , nel mio piccolo ruolo , cerco di dare una mano con coerenza, sempre nel rispetto della verità .

  2. Devo complimentarmi con il dott. Antonio Roscia. nei suoi commenti è sempre lucido, indipendente e preciso. Ecco, perchè il PdL non ricomincia la sua strada dando più spazio, senza veleni, a soggetti come Roscia ? Il partito ne guadagnerebbe molto in poco tempo. La speranza è l’ultima a morire.

  3. Pensare di combattere De Luca senza investire quello che lui investe per la comunicazione è da pazzi.De Luca dice compratevi una sfogliatella al posto di un giornale,tanto i soldi glie li da lui……

  4. Sono d’accordo con Paolo per quanto attiene il giudizio politico che ha espresso su Roscia. Mi viene, però, da sorridere pensando al fatto che “giustamente !!” il dottor Roscia si è tenuto ben lontano dal criticare la stampa e i giornalisti. Nonostante tutte le angherie che subisce il centro-destra spera sempre che qualche giornalista sia più accomodante con loro. E’ inutile, i giornalisti di Salerno (quasi tutti!!) sono vittime predestinate dell’imperatore. Punto.

  5. Caro Direttore,
    ma ha visto i manifesti inauditi affissi ogg con tanto di logo istituzionale ed immancabile Esse che tuona contro i soliti “nemici” di Salerno “Stanno cercando in tutti i modi di sporcare l’immagine della nostra città, offendendo le nostre famiglie, danneggiando lo sviluppo. Non passeranno”” ma a chi si riferisce con questo tono mafioso ed intimidatorio?
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