Gambino/73: le registrazioni manipolate ?

Aldo Bianchini

PAGANI – Tutti a meravigliarsi (alludo ai giornalisti !!) alla notizia delle “registrazioni manipolate” come relazionato dal perito del tribunale, ing. Roberto Porto, nel corso dell’udienza di martedì 25 settembre 2012. Come è tristemente ondivaga la stampa, almeno quella che si limita solo ed esclusivamente alle veline ed alla cronaca stretta degli avvenimenti. Come se la manipolazione delle registrazioni audio e video non fosse una costante, tutta italiana, del processo penale. La storia di questi ultimi anni è piena zeppa di questi episodi che servono a rimarcare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che gli inquirenti (in senso lato) vanno soltanto alla ricerca delle prove a carico e mai, o quasi, alla ricerca della verità possibile acquisendo anche le prove a discarico. Se però scendiamo nell’analisi etimologica del termine “manipolate” dobbiamo prendere atto che potrebbe indicare un’alterazione semplice o complessa di un qualcosa che, nella fattispecie, è una registrazione fonica. In questi casi bisogna capire se la manipolazione ha riguardato un semplice taglio/cuci del nastro/disco audio oppure un’alterazione complessa con il taglio/cuci di registrazioni effettuate in ambienti e momenti diversi mischiando personaggi e dichiarazioni (un vero e proprio montaggio!!).  Va detto subito, per amore della verità, che il perito ha dichiarato in aula che per quanto gli riguarda ha “rilevato che parte delle registrazioni sono state tagliate”. Nessun accenno, almeno per il momento, al “montaggio” di dichiarazioni in un’unica registrazione da consegnare agli inquirenti. Né il perito, Roberto Porto, almeno per ora è stato chiamato a precisare se questi tagli sono stati effettuati prima o dopo la consegna agli inquirenti per capire “chi ha tagliato” le registrazioni . Ma ritorniamo alla costante, tutta nostrana, delle manipolazioni delle registrazioni. I collegi difensivi sanno benissimo che queste cose avvengono e sono all’ordine del giorno, così come sanno che non basta a ribaltare l’esito di un processo il semplice taglio di un nastro se non viene dimostrata la fase successiva che potrebbe essere quella del montaggio. Il caso giudiziario all’attenzione del tribunale di Nocera non è assolutamente paragonabile a quello di “una-bomber” perché lì fu dimostrata la manipolazione con montaggio, ed è quanto dire. Molto spesso, nella letteratura giudiziaria, accade che la registrazione viene ricomposta in tutta la sua durata e alla fine, con grande delusione, non serve a dimostrare l’innocenza di un imputato. Bisogna, comunque, registrare un primo significativo successo dei collegi difensivi nell’aver ottenuto che un “perito del tribunale” instillasse almeno un dubbio sulla validità del castello accusatorio. Hanno fatto malissimo, a mio avviso, i difensori di Alberico Gambino a non sentire il perito in aula, a non incalzarlo proprio sugli aspetti  che ho innanzi descritto. Per maggiore chiarezza ripeto che anche i 13 minuti di vuoto non sono  affatto sufficienti alla bisogna. L’imperturbabilità di Vincenzo Montemurro in aula non vorrei che fosse prodroma alla trasformazione di questa apparente vittoria delle difese in una vittoria di Pirro. Anche perché gli imputati di questo “strano processo” continuano a rimanere agli arresti domiciliari mentre all’esterno montano altre vicende giudiziarie che pesano sul processo Linea d’Ombra come macigni. E non aiuta certamente l’arresto di Amerigo Panico (scarcerato all’alba di ieri) ad alleggerire le rispettive e diversificate posizioni degli imputati. Le prossime udienze, comunque, incominceranno certamente a portare delle indicazioni più precise, nell’uno o nell’altro caso. Alla prossima.

9 thoughts on “Gambino/73: le registrazioni manipolate ?

  1. Egregio Dott. Bianchini, sono purtroppo costretta a farle notare che il perito, in aula, ha detto ben altre cose,mi spiego meglio. Il Dott. Porto ha anche detto che le conversazioni potevano essere piu’ di una, addirittura era possibile che erano state fatte in momenti ed in luoghi diversi riversando poi il tutto sul registratore oggetto della perizia. Per quanto invece concerne l’altra registrazione, al contrario di quanto asserito in aula dal Sig. Panico, la conversazione e’ genuina ,senza soluzione di continuita’ dove gli omissis nn sono certo addebitabili ai rumori di fondo, che il perito ha definito ne’ piu’, ne’ meno di quelli che abitualmente sente nello svolgere il suo lavoro.; se nn e’questa manipoalzione e possibile montaggio?!!!! Inoltre, e nn e’ per fare l’avvocato degli avvocati, ma i legali di Gambino ,tra l’ altro nn direttamante cionvolto nelle registrazioni, sono inivece intervenuti chiedendo delucidazioni al perito; hanno invece rinunciato al perito di parte essendo quest’ ultimo giunto alle medesime conclusioni: Se mi permette, le consiglierei , di nn soffermarsi solo su quanto scritto dalle altre testate giornalistiche, vista la sua assenza in aula ed anche quella di Suoi collaboratori. Rinnovandela la mia profonda stima. la saluto

  2. Gentile e anonima Rossella, non so chi Lei sia, so bene chi è Aldo Bianchini. Lo conosco da quarant’anni circa e per una trentina ho lavorato insieme a lui. Sono certo che Bianchini recepirà i suoi consigli così come sicuramente non le risponderà, non conviene rispondere agli anonimi. Cercherà, dunque, di seguire qualche udienza in più del processo Linea d’Ombra al quale, le assicuro, ha già dedicato stranamente molto tempo presenziando a più di qualche udienza in aula; cosa questa che non fa mai. Ma se poi Lei avrà la bonta di leggere molto attentamente il pezzo di Bianchini, senza lasciarsi prendere dall’ira e dalla passione difensiva, capirà che l’autore ha parlato certamente del CTU Porto ma ha riferito, per de relato, le affermazioni dello stesso per caricare il contenuto del pezzo di un significato preciso e per chiarire la sua idea, per linee generali, sulle manipolazioni che avvengono sistematicamente nei processi. Nel suo rabbioso commento Lei evidenzia, fortunatamente, poca esperienza dei processi penali e che probabilmente quello su Linea d’Ombra è il primo che segue o almeno è il primo a cui è direttamente interessata. E’ soltanto storia se Le dico, per confortarla, che Bianchini bisogna seguirlo nel suo ragionamento (nella fattispecie, se non sbaglio, è alla 73^ puntata -le legga tutte-) e non soffermarsi alla prima cosa che ci sembra l’opposto delle nostre convinzioni (per non dire le sue !!). Sii serena ed aspetti, le manipolazioni non contano, e speri che arrivi davvero Genchi come Bianchini ha già annunciato. Tenga sempre conto che l’autore è un garantista che ragiona, non lo dimentichi facilmente. Alla prossima udienza, gentile Rossella.

  3. Gentile signor Pozzuoli, in tutta franchezza mi sembra che l’agitato ed il frettoloso sia Lei considerati i contenuti del Suo commento. L’anonimo Rossella, come Lei lo definisce, si e’ limitata a sottolineare che il perito del tribunale non solo e’ stato esaminato anche dal collegio difensivo (diversamente da quanto affermato dal Bianchini) ma ha affermato con certezza sia la manipolazione sia la sussistenza, riversata in nastro, di piu’ conversazioni effettuate in momenti diversi.
    Cioe’ ha colmato le lacune, sostanziali e non formali , presenti nel ragionamento dl Bianchini e che lo hanno condotto a concludere un ragionamento partendo da presupposti incompleti.
    Tutto qua e francamente mi sembra fuori luogo la Sua difesa a prescindere, ed arrabbiata, di un giornalista sulla cui competenza, esperienza e coraggio nessuno ha dubbi e men che mai l’anonimo.
    Questa volta, stranamente dico io, e’ stato leggero e si e’ fidato delle ricostruzioni giornalistiche che Lui ben Sa essere da sempre parziali ed orientate pro accusa.
    Ha commesso un errore lieve che non inficia in alcun modo il suo garantismo, la sua esperienza, la sua capacuta’ di sintesi, il suo coraggio.
    Chiarito tale aspetto credo che le dichiarazioni dl perito costituiscano, invece, un grosso passo avanti nella vicenda in quanto dimostrano senza ombra di dubbio la spregiudicatezza e l’inaffudabilita di un soggetto, il panico, che a tavolino – e non da solo – ha costruito una trappola accusatoria molto complessa mettendo insieme e trasformandoli in vicende di minacce ed estorsioni fatti che, quando e come accaduti, erano semplicissime relazioni tra persone che addirittura reputavano il panico un amico.
    Perche’ ha fatto questo e’ la domanda cui occorre dare una risposta ed essa risposta non puo’ prescindere dal collegamento che c’e tra la vicenda linea d’ombra e la situazione finanziaria (molto diversa da quella che appare e che e’ stata propinata) dei panico ed in primus del bancarottiere (ormai certo visto le sue ammissioni al gip) Amerigo.
    Non si sottovaluti infatti che il patrimonio della fallita Panico veicoli industriali srl e’ stato tutto distratto a favore della Pageco srl che e’ poi la societa’ proprietaria del Pegaso e dei rapporti, anche questi da approfondire, privilegiati e lucrosi con il Conad, etc. Etc.
    E poi, mi sia consentito, sorge spontanea una considerazione e cioe’: se il perito del tribunale afferma con certezza una manipolazione della registrazione prova principe delle vessazioni che il panico avrebbe subito, tanto che e’ allegata alla denuncia iniziale come prova inequivocabile di essa, e se il panico ha affermato, sotto giuramento, che si e’ limitato a registrare ed a consegnare il tutto ai carabinieri, mi sembra evidente che o ha affermato il falso oppure la manipolazione e’ avvenuta dopo e cioe’ da parte degli investigatori. Ognuna delle due ipotesi possibili getta piu’ che un ombra sulla genesi di un processo in atto e sulla genuinita’ dei comportamenti o dell’accusatore o degli investigatori.
    Ma vi e’ di piu’, e cioe’: perche’ gli investigatori allorche’ hanno ricevuto la registrazione non ne hanno verificato la genuinita’ prima di trascriverla ? Perche’ hanno trascritto l’altra registrazione solo in parte infarcendola di ” incomprensibile” rispetto a parti che invece il perito del tribunale ha definito ” chiarissime”?
    T

  4. Sto seguendoi questo dibattito con interesse. Continua, però, una sorta di difesa ad oltranza senza voler aprire la mente e ragionare. Nessuno inficia i commenti di Rossella e di Algida ma entrambe non irescono o non vogliono capire che Bianchini sta facendo un ragionamento per vie generali, senza più di tanto soffermarsi su quanto è accaduto in aula (dove chiaramente non c’era!!), e dando per scontato la manipolazione ha posto un problema comune a tanti processi: la manipolazione è stata semplice o complessa? E’ questa la domanda alla quale bisognava e bisogna dare una risposta certa per avviare lo smantellamento o meno di un processo che difficilmente, purtroppo, porterà alemno i primo grado ad un’assoluzione. Ecco perchè Bianchini è partito dalontano per arrivare a centrare il problema. Tutto il resto è aria fritta e le disgrazie finanziaruie personali del Panico non incideranno affatto sull’economia processuale. Il secondo problema trattato da Bianchini è quello delle difese che fin dall’inizio hanno promesso fuochi e fiamme e che fino a questo momento si sono accontentate di una “manipolazione” e di un personaggio male identificato; perchè Rossella e Algida non toccano minimamente l’attività dei collegi difensivi ma preferiscono soltanto attaccare la Procura che saprà, ricordatevelo, ben premunirsi per difendersi da possibili rischi di colossali richieste ddi risarcimento. Infine non vorrei, dopo i clamorosi danni causati all’economia del processo dalle cosiddette “bond-girl”, che anche Rossella e Algida sebbene trincerate dietro il riserbo dell’anonimato) possano essere indicate come aggravanti e non come attenuanti. Auguri, comunque, all’imputato Michele Petrosino D’Auria che oggi festeggerà il suo onomastico agli arresti domiciliari.

  5. Condivido quanto scritto da Algida anche se la stessa si sbaglia su un particolare e cioè che Bianchini per la seconda volta (non la prima) cerca di accreditare delle tesi difficilmente condivisibili. Come ad esempio la difesa ad oltranza, e in questo è stato assolutamente unico, delle “BOND-GIRL” inquisite dalla Procura di Salerno. Ebbene mi chiedo e chiedo, sia a Rossella (che stranamente porta il nome di una delle bond-girl) che ad Algida, perchè Bianchini andava bene la prima volta (difesa delle bond) e non va bene la seconda volta (svalutazione delle manipolazioni). Le tesi di Bianchini, ripeto, sono realmente molto articolate; ve lo dice uno che lo segue da anni. Dovete avere pazienza, se volete, e leggerlo senza tanti drammi esistenziali.

  6. Egregi signori sansone e speciale, nessuno – e tantomeno io – si è permesso di contestare o anche solo mettere in dubbio l’operato del Dott. Bianchini tanto che è stata ribadita l’esperienza e – soprattutto – il coraggio dello stesso nell’esprimere considerazioni e giudizi anche forti sull’operato degli inquirenti…
    Detto questo mi sorprendono i contenuti del commento del signor Sansone che mi sembrano non solo contraddittori ma addirittura indice di “di una falsa terzietà” finalizzata, con ironia falsamente mascherata, a perseguire la linea giustizialista a prescindere e di chiara parte.
    Incomprensibile, e scandaloso, mi sembra il riferimento (minaccioso?) alla possibilità (temuta o auspicata?) che un commento, un espressione di un’opinione, possa costituire “aggravante dell’economia processuale”, così come gravemente scandaloso mi sembra la parte del commento in cui attribuisce “alla pubblica accusa (che è super partes rispetto ai fatti fino a prova contraria)” la capacità (o la volontà?) di premunirsi per difendersi da possibili rischi di colossali richieste ddi risarcimento ” quasi a voler sostenere la tesi (questa sì calunnatoria e diffamatoria) che la Procura pur in presenza di eventuali prove contrarie e contrastanti l’accusa a tutti i costi perseguirà e opererà nel senso contra qualcuno…per evitare colossali risarcimenti”.
    Se fosse vero questo, francamente, sarei inorridita e scandalizzata – pur non avendo alcun rapporto di parentela e/o altro con nessuno degli imputati – e quindi mi rifiuto di credere che una cosa del genere possa verificarsi.
    Detto questo chiedo al signor Sansone, ed anche al signor Speciale, di far conoscere la loro opinione su un fatto semplice che ribadisco: in presenza delle affermazioni del perito del tribunale deve o non deve la procura aprire un’inchiesta ad horas per appurare chi e quando ha maipolato le registrazioni? deve o non appurare perchè frasi comprensibili vengono stranamente definite incomprensibili in sede di trascrizione? deve o no appurare – ora – cosa dicono le frasi ritenute prima facie incomprensibili? deve o no attendere che il perito depositi anche le trascrizzioni delle centinaia di intercettazioni prima facie ritenute “ininfluenti” ed invece ammesse nel dibattimento dal collegio giudicante?”.
    Senza le risposte a queste semplici osservazioni (non accuse) credo che ogni giudizio preventivo di colpevolezza e/o assoluzione sia francamente prematuro.
    Certo è che è innegabile un fatto: un bancarottiere dichiarato (conosciuto da sempre sul territorio), uno spregiudicato imprenditore, un particolare ed ambiguo datore di lavoro, si è assurto (anche con manipolazioni di registrazioni e con stravolgimento di fatti) a “novello Tano Grassi” ed è stato creduto, almeno nella fase investigativa, come “portatore di una verità assoluta”.
    E questo nonostante intercettazioni, non trascritte perchè ritenute ininfluenti, che lo descrivono, insieme agli amici di merenda, come “persona tutt’altro che disinteressata alla politica ed alla sorte dei politici amici e nemici”.
    Perchè tutto questo? Io ho una personale opinione: perchè la disperazione economica e finanziaria in cui si sarebbe trovato senza spregiudicate operazioni bancarottiere e il fiato sul collo degli investigatori (guardia di Finanza e Procura) rappresentavano situazioni che richiedevano decisioni e posizioni clamorose.
    E’ stato creduto nella fase investigativa. Ora lo deve essere anche nella fase processuale.
    Si vedrà, certo è che va respinto il tentativo secondo il quale se ritieni il Panico “soggetto inaffidabile” allora sei contro la Procura o contro gli investigatori….
    Può anche significare, come lo è per me, che le “dichiarazioni del Panico” sempre e comunque (favorevoli o negative) vanno prese con le molle e verificate sul serio e con serenità… se no si corre il rischio inconsapevole di fare il gioco di un soggetto, e di una famiglia, che tanta storia di Pagani ha scritto: chiedere agli operai, ai fornitori, etc. delle loro ditte.
    Provare per credere
    Ad maiora

  7. Egregio signor Speciale,
    semmai dovesse trovare il tempo per rispondere alle mie domande La prego di considerare anche che l’anonimato (come Lei lo definisce) di Rossella e Algida è esattamente uguale al Suo o crede che il semplice fatto di utilizzare nome e cognome (anzichè solo il nome) stia a significare “certa identificazione”?.
    La saluto con l’augurio che Lei, che ben conosce i meccanismi processuali e le condotte della pubblica accusa (in genere ovviamente), possa trovare uno spicchio di tempo per erudirci sulle Sue convinzioni in ordine “alla manipolazione dichiarata dal perito del Tribunale (e non di parte).
    La ringrazio

  8. Ma smettetela di dire eresie e’ di litigare come bambine che litigano per una bambola.
    Il Dott. Bianchini quello che ha detto non fa’ una piega, ok e’ vero che gli avv. degli imputati hanno fatto emergere che le registrazioni possono essere state fatte anche in più giorni, abbiamo capito che il processo e’ ai titoli di coda, pero’ e’ anche vero che se io sarei stato l’ avvocato di Gambino avresti chiesto subito di far testimoniare di nuovo Panico , perché a questo punto visto che e’ palese che questa registrazione e’ stata manipolata il verme panico doveva dirmi se era stato lui a manipolarla, e’ sinceramente sarei stato più contento se non fosse stato lui, perché a questo punto voleva dire solo una cosa che era stata la tenenza di pagani e’ così facendo si sarebbe dimostrato che le dichiarazioni di ANaclerico Luigi che era stato minacciato di passare la notte Fuorni se non avesse confessato di avere avuto pressioni erano effettivamente le uniche verità di una tenenza che come unico scopo aveva quello di distruggere Gambino , di solito le bugie hanno le gambe corte e’ il tenente Berardo e’ abbastanza corto, come lo e’ panico padre e’ panico figlio. ………..omissis

Rispondi a marcello sansone Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *