Ennesimo turn-over di Cirielli , ennesima mortificazione per il Vallo di Diano.

Antonio Citera

All’indomani dell’ultimo rimpasto di assessori  che si sono alternati sulle poltrone della Provincia, avvenuto per volere di Edmondo Cirielli Presidente “ Padrone” di un  Ente poco attento ai problemi dei cittadini, assistiamo all’ennesima mancanza di un rappresentante politico del Vallo di Diano. Il responsabile di DFC-PDL Vallo di Diano, Gaetano Rubino, denuncia una non par condicio sulla scelta dei 30 assessori  che Cirielli ha fatto rotare nel suo percorso amministrativo.

Perché Cirielli continua a snobbare il Vallo di Diano?

 -Una mortificazione sempre più evidente una politica di interessi che si allontana dalla vera essenza dei valori e degli ideali del PDL, un territorio il Vallo di Diano da sempre espressione di serietà e di fedeltà politica , lasciato in balia degli avvoltoi dal Presidente Cirielli, che nonostante i continui solleciti fatti a più riprese, ha sempre snobbato e abbandonato. – Io e DFC, firmatari insieme a tante altre personalità politiche, istituzionali, associazioni, e tanti comuni cittadini del PDL del Vallo di Diano,del documento denuncia , che chiedeva una spiegazione logica sulle scelte fatte,- continua Rubino- inviato al Presidente Cirielli ed al coordinatore provinciale del partito Antonio Mauro  Russo, non ha mai avuto una risposta.  Ritengo sia giunto il momento di prendere le distanze da una politica “ DITTATORIALE “ che esprime una logica irrazionale e mette in difficoltà la nostra azione fatta di concretezza e rispetto del Territorio. Ricordo – continua Rubino- che nel documento, avevamo evidenziato anche il possibile candidato naturale per una poltrona a palazzo Sant’Agostino, di comune intesa avevamo scelto Valentino Di Brizzi personalità carismatica e sicuramente in grado di ristabilire i giusti equilibri con il Presidente Cirielli, sforzo vano mai tenuto in considerazione dallo stesso.  Una politica lesiva- continua Rubino -fatta da un uomo che si sente autorizzato ad essere il padre ed il padrone del partito in provincia di Salerno, capace di scegliere i posti che contano non in base a regole di buona amministrazione, e di rappresentanza nel territorio,ma secondo criteri di potere  privato e personale.

Quindi un Partito che ha perso il filo conduttore, in preda ad una crisi esistenziale, il 90 % degli iscritti del Diano non approva i metodi, ma nonostante questo, in provincia Cirielli fa la voce grossa, avendo la benedizione di Mara Carfagna, e di altri esponenti di spicco del PDL. Perché secondo lei?

Non capisco come l’Onorevole Mara Carfagna eterna rivale, possa condividere le scelte biricchine del  “Podestà”, così definito da Anna Ferrazzano in un articolo apparso su un quotidiano, – chiedo all’Onorevole Carfagna persona stimata e voluta bene nel Vallo di Diano, di rivedere la sua posizione e di confluire verso quella parte del PDL che agisce secondo i valori del bene comune seguendo i criteri basilari dettati nella fase di nascita del Partito alla quale io e DFC abbiamo partecipato. La politica è sostanza, mediazione, il Vallo di Diano negli ultimi tempi si è sempre più depauperato dei diritti primari, ( vedi la soppressione del Tribunale di Sala Consilina), che ha rimodellato il territorio dirottandolo verso la Basilicata. Niente ha fatto Cirielli, Caldoro, niente hanno fatto i parlamentari sia di destra che di sinistra per evitare il collasso. Per non parlare della promessa fatta dal Consigliere Regionale Giovanni Fortunato,-continua Rubino- che sbandierava sei mesi fa una sicura rappresentanza del territorio nei prossimi turn-over di Cirielli. Parole … parole … parole … i fatti dimostrano altro.

Cosa vuole dire ai cittadini?

Prendiamo atto della grande beffa , il mio invito è quello di continuare ad insistere , non mollare e non soccombere sotto i colpi di provocazioni che ledono tutto l’apparato sano del PDL. essere snobbati in questo modo non fa bene soprattutto ai cittadini, che stanno vedendo vanificati  tutti gli sforzi che in passato sono stati fatti.  Un Vallo di Diano che pur avendo forti e valide personalità politiche, puntualmente i ruoli chiave di gestione,gli sfuggono dalle mani. Non si capisce cosa abbia spinto il Presidente Cirielli a optare per tale decisione, scelte discutibili le sue, che non trovano giustificazione tecnica, ma che al contrario possono essere catalogate nel grande libro delle strategie politiche, ideali accompagnati  dagli operazioni elettorali , che premiano di fatto il territorio a nord di Salerno, bacino di utenza indispensabile per chi ambisce ad una poltrona, anche se ultimamente le operazioni di una magistratura attenta, stanno smembrando alcuni schemi.  Una politica di poltrona che continua a prevalere a discapito dei cittadini, vittime designate di un malgoverno diffuso. Noi di DFC,- conclude Rubino – non ci arrendiamo, continueremo a batterci per il Territorio sul Territorio, portando in alto il nostro motto  “ capacità ed onestà “ prima di tutto.

 

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