Tassi Bce invariati nella riunione in Slovenia

 

                                                     

Filippo Ispirato

Nella riunione mensile del consiglio di politica monetaria, tenutosi ieri 4 Ottobre in Slovenia, la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse.Il tasso di sconto nell’eurozona rimarrà allo 0,75%, dopo il taglio avvenuto in estate di un quarto di punto, mentre quello sui depositi e prestiti overnight resta rispettivamente allo 0% e all’1,50%.La decisione di Draghi e dell’istituto di Franforte di lasciare invariati i tassi era largamente attesa dai mercati e dalla maggior parte degli economisti sia perchè il livello di tassi attuale è il più basso raggiunto dalla sua nascita sia per paura di nuove fiammate inflazionistiche.Nel suo discorso il presidente della Bce ha sottolineato come l’economia dell’eurozona sia ancora debole e subirà una contrazione per il 2012. Bisognerà attendere l’anno prossimo per un primo segnale di crescita, grazie anche ai nuovi stimoli di questi ultimi mesi da parte dell’autorità di politica monetaria e la ripresa dell’accesso al credito per le aziende.E’ stata inoltre ribadita da parte dell’istituto di Francoforte la linea anti crisi che dovrebbe consistere nell’implementazione del fiscal compact (il trattato di stabilità europeo) e in un percorso sempre più celere di unione bancaria tra i 17 paesi membri dell’eurozona.Implicitamente è stata fatta anche chiarezza sull’irreversibilità dell’Euro come moneta unica di scambio grazie anche ai progressi fatti da paesi come Spagna e Portogallo che, sebbene in una situazione di forte difficoltà, hanno saputo mettere in atto delle riforme significative e delle misure antucrici valide ed efficaci.Infine nel suo discorso Mario Draghi ha sottolineato come le misure atispread previste nel Outright Monetary Transaction, annunciate nella precedente riunione di Settembre, ovvero gli acquisti di bond fino a tre anni dei paesi membri in difficoltà da parte della Bce, abbiano allentato le tensioni sugli spread dei paesi deboli dell’Unione Europea e che tale meccanismo sarà pronto ad entrare a breve in azione qualora ne facessero richiesta i paesi membri.

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