Gambino/74: la precisazione della Allegro

Aldo Bianchini

PAGANI – Sarebbe sufficiente la frase pronunciata in aula dal presidente del collegio giudicante, dott.ssa Anna Allegro, per dare ragione al contenuto delle ultime puntate da me scritte sul processo “Linea d’Ombra” in corso di svolgimento nel Tribunale di Nocera Inferiore a carico del “Sistema Pagani” contro Alberico Gambino ed altri dieci imputati. Le parole della Allegro “Non è il processo a Panico” sono state lapidarie ed al tempo stesso assolutamente esaustive ed incisive per contenere, se non stoppare, il fenomeno di tracimazione di un processo che probabilmente le difese non sanno più da che parte arginare. Da magistrato di alto livello e di consumata esperienza la Allegro ha, forse, offerto anche agli stessi collegi difensivi il terreno su cui esercitare la loro indiscussa professionalità a difesa dei loro assistiti.  Ma il problema non è questo, guai se un giornalista si mette in competizione patteggiando per l’una o per l’altra parte, non è mio costume rincorrere obiettivi vittoriosi che non mi appartengono, così come non deve mai essere sicuro di avere nella sua penna la verità. Ritornando al processo ho cercato di spiegarlo in tutte le salse che quanto accaduto ad Amerigo Panico non riguardava il processo in corso e non doveva essere pienamente sposato dai collegi difensivi che hanno quasi fatto intendere che quella era l’ultima spiaggia. Non è così, gli spazi per la giusta rivendicazione della loro innocenza (perché gli imputati professano di essere innocenti!!) sono ancora ampi, ma le strade per dimostrarla devono essere forzatamente altre. Altrimenti si rischia di fare un buco nell’acqua a tutto danno degli undici imputati. Dice bene l’anonimo Gianluca quando, nel commentare il mio precedente articolo (vedere su questo giornale la puntata Gambino/73), scrive: Ma smettetela di dire eresie e’ di litigare come bambine che litigano per una bambola. Il Dott. Bianchini quello che ha detto non fa’ una piega, ok e’ vero che gli avv. degli imputati hanno fatto emergere che le registrazioni possono essere state fatte anche in più giorni, abbiamo capito che il processo e’ ai titoli di coda, pero’ e’ anche vero che se io sarei stato l’ avvocato di Gambino avresti chiesto subito di far testimoniare di nuovo Panico , perché a questo punto visto che e’ palese che questa registrazione e’ stata manipolata il ……. Panico doveva dirmi se era stato lui a manipolarla…..”. Ma credetemi non ho riportato, per estratto, il commento di Gianluca per una sorta di rivendicazione mia personale, me ne guarderei bene dal farlo; l’ho riportata perché mi appare il giusto contrappeso alle tante “aggressioni anonime” inviate contro di me su questo giornale e che, anche se non tenuto, ho disposto venissero pubblicate per dar modo a tutti (anche alle anonime Algida e Rossellla) di dire la loro nell’ambito di un discorso democratico che non deve mai tracimare al di là della dovuta correttezza, cosa che le due lettrici hanno comunque rispettato. Il problema è un altro, dicevo prima, e bisogna trovare il modo di smantellare un castello accusatorio probabilmente basato sul nulla e che anche a me appare arraffazzonato e fantasioso, pur partendo da elementi oggettivi che probabilmente incidono negativamente sull’immaginario collettivo, soprattutto con i tempi che corrono. Poche sere fa, a margine del discorso di Bersani e De Luca nel Grand Hotel di Salerno, ho incontrato un amico di vecchia data di Pagani che era lì con altre persone. Sebbene certamente uomo di sinistra, l’amico mi ha detto che “Gambino è stato soltanto uno sciocco che rischia di pagare anche per colpe non sue; più volte l’ho avvertito a margine dei tanti consigli comunali, non mi ha mai ascoltato e non ha fatto tesoro dei miei consigli diretti a limitare la sua sovraesposizione anche mediatica”. Un commento che da solo non dice niente ma dice tutto. Ritengo che un uomo politico non possa e non debba pagare “per colpe non sue e per un eccesso di esposizione mediatica”; questa è roba dell’altro mondo che non può appartenere ad un Paese civile. Ci vogliono fatti e prove conclamate, altro che storielle. Ma intanto, e non so per colpa di chi, Gambino e gli altri sono ancora tristemente relegati agli arresti domiciliari con l’incubo di ritornare presto dietro le sbarre di Fuorni. In questo clima anche la semplice sopravvivenza diventa assolutamente difficile. Alla prossima.

One thought on “Gambino/74: la precisazione della Allegro

  1. Egregio dott. Bianchini, ritengo sia necessario precisare che da parte mia, come credo di aver interpretato anche da parte della signora Rossella, non vi è stata alcuna tracimazione, nè aggressione, nè altro anche perchè non sarei in grado di farlo nè potrei mai contrastare la Sua attività professionale, e se vuole anche umana, cui ho sempre riconosciuto coraggio, esperienza e lungimiranza.
    Tanto premesso mi sembra però francamente eccessivo quest’editoriale, oltretutto gratuito e che scopre “l’acqua calda”.
    Che il Presidente del Collegio tendesse a condurre il processo nei limiti delle accuse a valutarsi, è non solo scontato ma anche corretto sul piano procedurale e processuale.
    Il problema posto, da me, è stato ed è un altro e cioè se “le manipolazioni dichiarate dal perito nominato dal Collegio ” influiscono o meno sulla genuinità della prova e,soprattutto, se tali dichiarate manipolazioni vanno ora sottoposte ad accertamenti giudiziari per individuare, e colpire, l’autore.
    Francamente non condivido nemmeno il commento di Gianluca considerato che ” non credo sia interessante sentire su questo argomento il Panico bancarottiere” e questo semplicemente per un aspetto ormai acclarato e cioè : il Panico ha già dichiarato in dibattimento, all’atto delle gloriose giornate in cui si è eretto a novello Tano Grasso, che lui quelle registrazioni si è limitato ad effettuarle ed ha poi consegnato tutto (registratore compreso) alla stazione dei Carabinieri”.
    Quindi il bancarottiere Panico ha già dichiarato in merito, sotto guramento, per cui delle due l’una: o ha detto la verità ed allora le manipolazioni sono avvenute in altra sede e cioè in quella investigativa (e questo avrebbe una grande importanza sul processo e sull’ipotizzato complotto), oppure è stato un bugiardo ed allora va perseguito e valutato, in questo processo, con le molle.
    Tutto qua ed a questi interrogativi, credo legittimi e logici, nessuno risponde compreso Lei.
    Il resto è aria fritta essendo tutti convinti che il Panico è stato sempre, anche prima della pubblicizzazione delle sue disavventure giudiziarie, un soggetto inaffidabile e sicuramente mai estraneo, come il padre in vero, alle vicende ed agli interessi politici locali ed ai destini dei politici locali (soprattutto se amministratori), vicende ed interessi su cui ha costruito “una fortuna edilizia e commerciale”.
    Oggi è cambiato solo un aspetto: non contento ha anche brigato per fregare fornitori e creditori.
    Ma tant’è. Questo non aggiunge e non toglie alla personalità spiccatamente truffaldina.
    La saluto e Le auguro buon lavoro.

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