Certosa: Gran Croce di Malta per Salvatore Memoli

 

Marilena Mascolo

PADULA – Nello scenario monumentale della splendida “sala del refettorio” della Certosa di San Lorenzo si è svolta una delle più suggestive cerimonie cui ho avuto modo di assistere in tutti questi anni. Alla presenza del Principe Gran Maestro sono state consegnate onorificenze, attestati e lauree ai personaggi che maggiormente si sono impegnati nell’affermazione della attività dell’Ordine.  Ad opera dei Cavalieri di Malta, dunque,  è andata in scena una pagina molto bella della nostra storia contemporanea e della solidarietà in senso lato, quella vera e palpitante, quella per cui si può donare anche un figlio nell’atto di portare solidarietà al prossimo. Con queste parole commoventi, che hanno toccato il cuore e la mente di tutti i presenti, ha chiuso la serata nel Acteon Palace Hotel di Atena Lucana il “priore d’Italia” Roberto Schiavone. Tutti in piedi ad applaudire Roberto segnato non solo dalla perdita dell’adorato figlio ma anche dal quotidiano ed infaticabile lavoro di solidarietà, anche attraverso la sua Humanitas. Molto toccante il momento che ha visto sul palco il rappresentante iraniano che ha parlato della tragedia del suo popolo ed ha invocato l’aiuto di tutto il mondo civile. Infine la parte ufficiale e sostanziale con il conferimento della “Gran Croce di Malta” ad alcuni rappresentanti delle istituzioni e della vita civile impegnati, più degli altri, nella vera solidarietà. <<Noi Altezza Reale … Sovrano Principe e Gran Maestro del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme dei Cavalieri di Malta … in virtù dei diritti, onori, privilegi e prerogativa spettanti alla nostra Reale e Serenissima persona … udita la supplica del beneamato, sentito il Consiglio Supremo dell’Ordine … con nostro reale Decreto n. 524, rilasciato ilo 13.10.2012, abbiamo decretato e decretiamo di confermare e riconoscere al nostro diletto Salvatore Memoli perchè meritevole della nostra stima e speciale considerazione e per l’attaccamento alle finalità dell’Ordine, il premio munifico Gran Crocce di Malta … F.to: Il Principe Gran Maestro>>. Questa in sintesi la formula con cui è stata conferita all’avvocato Salvatore Memoli, consigliere provinciale, la grossa onorificenza. Con grande umiltà ed anche tanta dignità l’avvocato Memoli ha accettato l’alto riconoscimento direttamente dalle mani del Principe di Paternò (nella foto anche con l’ex presidente della Provincia Angelo Villani). La cena di gala ha sugellato una serata  che certamente rimarrà nella storia del nostro territorio.

15 thoughts on “Certosa: Gran Croce di Malta per Salvatore Memoli

  1. Egregio Direttore per dovere di cronaca sarebbe il caso di specificare che l’onorificenza attribuita all’avv Memoli non è quella del S.M.O.M. – Sovrano Militare Ordine di Malta – Ordine Cavalleresco fondato nel 1048 che intrattiene ufficiali relazioni diplomatiche con 104 Paesi ed è riconosciuto dalla Santa Sede. Il medesimo SMOM è assieme all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, l’unico Ordine riconosciuto in Italia giusta legge 3 marzo 1951 n. 178. L’Ordine che ha attribuito l’onorificenbza all’avv. memoli è una semplice associazione privata che nulla ha a che vedere con il S.M.O.M. il cui sito istituzionale per l’Italia è http://www.ordinedimaltaitalia.org Non si tratta di una differenza da poco. Di seguito, quindi, Le trascriviamo copia dell’articolo a firma Leandro Abeille, consulktabile all’indirizzo http://www.orderofmalta.int/rassegna-stampa/27776/attenti-alla-sola/, titolato ATTENTI ALLA SOLA: Ottenere un’onorificenza, un cavalierato, un titolo qualunque, da parte di un ordine cavalleresco è una gran bella soddisfazione. Spesso, soprattutto negli ambienti militari o di polizia, s’invidia il collega che sostiene di aver ottenuto un’onorificenza, il più delle volte, non riusciamo a capire il perché, visto che la persona di fronte a noi non ha fatto azioni particolarmente degne di nota. Qualcuno vantando amicizie altolocate, spesso tra i membri influenti della chiesa cattolica, dichiara di aver ottenuto onorificenze e cavalierati. Forse qualcuno ottiene l’agognata onorificenza facilmente, forse qualcuno è un pò più aiutato da qualche amico, in molti millantano, perché ottenere un’onorificenza o un cavalierato, da un vero Ordine, non è cosa semplice.

    I Cavalieri di Malta rappresentano un sogno per molti, qualcuno vorrebbe essere cavaliere per il passaporto, altri per poterlo mettere sul biglietto da visita, altri ancora per entrare nel “giro buono”. Si viene accolti nell’Ordine di Malta venendo chiamati a farne parte. Possono essere ammesse solo persone di indiscussa moralità e pratica cristiana che abbiano acquisito nel tempo rilevanti meriti nei confronti dell’Ordine Sovrano, delle sue istituzioni e delle sue opere. Responsabili delle proposte di ammissione sono il Gran Priorato o l’Associazione Nazionale competente per territorio.
    E’ inutile intasare l’e-mail dell’Ordine, chiedendo questa o quella onorificenza o cavalierato: se i cavalieri di Malta sono solo 12.500, in tutto il mondo, vuol dire che la selezione è piuttosto dura.
    Per le sue peculiarità statuali e per la grande domanda di partecipazione, l’Ordine di Malta è in assoluto il più copiato. Ci sono delle vere e proprie associazioni a delinquere che copiano gli ordini, tentando di estorcere denaro a sprovveduti facoltosi, disposti a pagare migliaia di euro per entrare a far parte di un mondo che profuma di medioevo.
    Spesso i falsi ordini organizzano iniziazioni con sfavillio di croci, mantelli ed elmi, qualche volta riescono ad ingannare addirittura i prelati che concedono chiese storiche per cerimonie di investitura. Rinascono così i Cavalieri del Tempio, l’Ordine dei Santi luoghi, I cavalieri crociati di Gerusalemme e Damasco, insomma le repubbliche dello stato libero di bananas. Spesso i nomi di questi falsi ordini sono simili a quelli riconosciuti dal nostro ordinamento e nascono delle vere e proprie truffe.
    Così sulle giacche vengono appuntati dei nastrini, sui biglietti da visita compaiono titoli, illegittimi, perché non rilasciati dal vero Ordine. E’ famosa la storia di un ricco imprenditore aggirato, che ha tentato di passare il confine svizzero, con un passaporto diplomatico rilasciato da un falso ordine di Malta. Trasportava una valigetta piena di contanti: è stato arrestato.
    E’ bene precisare che lo Stato italiano riconosce esclusivamente i propri ordini (Ordine Militare d’Italia – Ordine della “Stella della Solidarietà Italiana” – Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” – Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro” – Ordine di Vittorio Veneto e quelli riconosciuti da altri stati esteri (Es. Stato Vaticano, S. Marino etc). Ad esempio gli ordini degli ex regnanti d’Italia, sono nulli ed in base alla legge del 3 marzo 1951 n. 178, è reato concedere onorificenze non riconosciute dalla Repubblica italiana.

    Come già evidenziato, ricevere un’onorificenza o un cavalierato è un riconoscimento ambito, piacerebbe a tutti averne uno, ma per riceverlo si deve aver fatto qualcosa di particolarmente nobile. Non basta nemmeno essere dei grandi uomini, o, dei geni: Ghandi o Einstein non avrebbero mai potuto essere Cavalieri di Malta, perché pur essendo sicuramente persone degne, non erano cattolici. Neanche l’uomo più importante del mondo, Geoge W. Bush, potrebbe diventare Cavaliere: è protestante. Sono stati Cavalieri di Malta, Guglielmo Marconi, il Caravaggio e Gianni Agnelli, non lo è Luciano Moggi, lo è Papa Ratzinger.
    Ritornando alla gente normale, giova ricordare che, l’avidità, anche nelle onorificenze, ci porta a subire delle truffe. Pensiamo alle opere di bene, gli onori, se meritati, verranno.
    Siamo certi che Ella saprà chiarire. I migliori saluti.

    1. Egregio Signore,

      Dopo aver letto Ci sembra giusto rispondere cercando di portare conoscenza laddove alligna l’ignoranza di argomenti così pregni di significanza:

      S.A.R. Il Principe Don Thorbjorn I Paternò Castello (Gran Maestro del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme) ha già ricevuto denuncia da parte del responsabile della sede di Veroli del S.M.O.M. in data 19 marzo 2011 contenente gli stessi argomenti che ha inteso trattare Lei, processo che è terminato presso la Corte d’Appello del Tribunale di Bologna con la vittoria sia del Nostro Sovrano Principe Gran Maestro che del Nostro Sovrano Ordine.

      Inoltre visti gli argomenti, per giustezza le inoltro le parti salienti della Corte d’Appello del Tribunale di Bologna (appello svoltosi a seguito di richiesta della Pubblica Accusa) che in data 06 giugno 2012 con sentenza numero 3902/11 R.G.N.R.P.M. RE sull’accusa degli articoli 416 c.p. , 64 c.p., 91 c.p. art. 8 legge 178/51 (quella che lei scrive del 3 marzo del 1951) il Presidente del Tribunale di Bologna si è così Pronunciato:

      “…per la legittimità del conferimento, in Italia, di onorificenze, decorazioni e distinzioni del Sovereign Order of Saint John of Jerusalem – Knights of Malta, da parte del Paternò Castello, si pone una duplice condizione:

      1) La titolarità, in capo al Paternò Castello, in quanto trasmessogli jure sanguins, dello jus honorum, vale a dire della facoltà di “crear nobili ed armar cavalieri”: diretto che –chiarisce la consolidata dottrina- inerisce alla sovranità (al pari dello jus imperii, o diritto al comando, dello jus gladii, o diritto d’imporre l’obbedienza col comando, nonche’ dello jus maiestatis, o diritto di essere onorato e rispettato), e che, diversamente dallo jus imperii e dallo jus gladii, si conserva, unitamente allo jus majestatis, in capo al sovrano estromesso dal dominio politico di un territorio, senza però compiere atti abdicativi o di acquisiscenza all’ordinamento politico subentrante, che valgano a qualificarlo sovrano debellato;
      2) L’ascrivibilità del Sovereign Order of Sain John of Jerusalem – Knights of Malta al novero degli Ordini non nazionali di cui all’art. 7 L. 178/51;”

      Dopo un ampia riflessione su parte di documentazione presentata dalla Real Casa si parla poi del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme:

      – Quanto, poi, alla riconducibilità del Sovereign Order of Saint John of Jerusalem – Knights of Malta, del quale l’appellato, Altezza Reale Principe Don Thorbjorn Francesco Giuseppe Nicola Roberto Paternò Castello dei Duchi di Carcaci Guttadauro d’Ayerbe d’Aragona di Valencia e d’Emanuel, è l’attuale 74° Gran Maestro, al novero degli Ordini non nazionali di cui l’art. 7 L. 178/51, debbono valere le considerazioni di cui appresso ….
      – In definitiva, non solo l’indagato-appellato Paternò Castello era titolare del necessario fons honorum, ma il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme- Cavalieri di Malta o Sovereign Order of Saint John of Jerusalem – Knights of Malta, si inscrive al novero degli Ordini non nazionali, il conferimento delle cui onorificenze non è vietato, e dunque non penalmente sanzionabile ….

      Vorremmo inoltre precisare che la Santa Sede non riconosce nemmeno gli Ordini in Italia autorizzati dal M.A.E. (Ministero Affari Esteri) come il Costantiniano di San Giorgio, sottolineamo regolarmente autorizzato a far indossare il nastrino sulla divisa delle Forze dell’Ordine!

      Ringraziamo anticipatamente il direttore del giornale per aver dato spazio a questo chiarimento, dato che non vogliamo rimanere vittime delle monopolizzazioni volute dalla Santa Sede.

  2. Appena pubblicato sul sito di radiovaticana.
    Quando si dice lo Spirito Santo.

    notizia del 2012-10-16 14:22:35

    Nota della S. Sede: non riconosciuti né tutelati altri Ordini equestri di nuova istituzione

    La Santa Sede non riconosce né tutela Ordini di nuova istituzione o di derivazione medievale oltre ai propri Ordini Equestri, che sono l’Ordine Supremo del Cristo, l’Ordine dello Speron d’Oro, l’Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e l’Ordine di San Silvestro Papa, oltre al Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. È questa l’essenza di una precisazione contenuta in un comunicato della Segreteria di Stato la quale, si legge, “a seguito di frequenti richieste di informazioni in merito all’atteggiamento della Santa Sede nei confronti degli Ordini Equestri dedicati a Santi o aventi intitolazioni sacre ritiene opportuno ribadire quanto già pubblicato in passato” e cioè che Oltre ai propri Ordini Equestri (Ordine Supremo del Cristo, Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), la Santa Sede riconosce e tutela soltanto il Sovrano Militare Ordine di Malta – ovvero Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta – e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e non intende innovare in merito”.

    “Tutti gli altri Ordini, di nuova istituzione o fatti derivare da quelli medievali, non sono – si precisa nella nota ufficiale – riconosciuti dalla Santa Sede, non potendosi questa far garante della loro legittimità storica e giuridica, delle loro finalità e dei loro sistemi organizzativi”. Inoltre, continua e conclude il comunicato, “ad evitare equivoci purtroppo possibili, anche a causa del rilascio illecito di documenti e dell’uso indebito di luoghi sacri, e ad impedire la continuazione di abusi che poi risultano a danno di molte persone in buona fede, la Santa Sede conferma di non attribuire alcun valore ai diplomi cavallereschi e alle relative insegne che siano rilasciati dai sodalizi non riconosciuti e di non ritenere appropriato l’uso delle chiese e cappelle per le cosiddette ‘cerimonie di investitura’”.

  3. Gent.le Signor Patrizio,

    lo Spirito Santo non c’entra nulla. Basta che qualcuno ha informato la Santa Sede ed il suo rogano di informazione ha risposto.

    Comunque questa diatriba ha innescato un dibattitto che sarà senza precedenti, Le spiego in breve il perchè.

    Estrapolo una frase finale:”Tutti gli altri Ordini, di nuova istituzione o fatti derivare da quelli medievali, non sono – si precisa nella nota ufficiale – riconosciuti dalla Santa Sede, non potendosi questa far garante della loro legittimità storica e giuridica, delle loro finalità e dei loro sistemi organizzativi”.

    Allora visto che la Santa Sede può garantire chi ha legittimità storica, nel caso dell’Ordine di Malta OSJ esistendo legittimità storica è obbligata a riconoscere questo Ordine. Per quanto concerne poi i loro sistemi organizzativi e finalità basta chiedere alla loro segreteria.

    Se è diverso ciò che si legge mi smentisca Signo Patrizio.

    Cristo non faceva differenza, amava il prossimo. Dava la possibilità a TUTTI di raggiungere la propria sapienza attingendo al pozzo della conoscenza.

    Le persecuzioni iniziano nella nostra Chiesa, non c’è bisogno di andare troppo lontano.

    1. Guardi signora Francesca che anche lo stato italiano riconosce solo due ordini: quello del Santo Sepolcro e quello di Malta. Non è solo la Santa Sede. Basta chiedere in Prefettura. Chieda se un cavaliere dell’Ordine di Malta Osj puó fregiarsi legittimamente di tale titolo. Guardi cosa le rispondono. Saluti.

      1. il Ministero degli Affari Esteri, alla luce del parere del Consiglio di Stato, sez. I, n. 1869 del 1981, e del parere del Contenzioso Diplomatico del 18 aprile 1996, nella nota n. 022/363 del 29 luglio 1999, ha individuato le seguenti categorie di ordini: 1) Ordini nazionali di Stati esteri, ossia facenti parte del patrimonio araldico di una Nazione; 2) Ordini Pontifici, ossia di emanazione del Sommo Pontefice; 3) Ordini dinastici, nei quali il Gran Magistero è ereditario in una famiglia attualmente regnante: l’uso delle relative onorificenze è autorizzabile in quanto Ordini non nazionali; 4) Ordini dinastici non nazionali nei quali il Gran Magistero è ereditario in una famiglia ex sovrana: l’uso delle relative onorificenze è autorizzabile in quanto Ordini non nazionali, a condizione che essi siano sorti e costituiti quando la famiglia attualmente ex sovrana era, al contrario, regnante e che vi sia stata una ininterrotta titolarità nel capo della famiglia e che manchi una soppressione da parte del capo della famiglia medesima; sotto questo profilo sono irrilevanti le soppressioni effettuate da altri soggetti giuridici, anche statuali, che non avevano il potere di sopprimere l’Ordine, proprio perchè questo era patrimonio della famiglia allora regnante, ma solo quello di disconoscerlo; 5) Ordini sovrani, nei quali la sovranità deriva o da antichi possedimenti con carattere di sovranità o dall’avvenuto riconoscimento da parte di Sovrani o di Pontefici: l’uso delle relative onorificenze è autorizzabile qualora vi sia la prova della già esistente sovranità territoriale o quando tale sovranità sia stata riconosciuta da Re, Imperatori o Sovrani Pontefici, e che possano dimostrare una continuità conforme al proprio ordinamento; anche in tal caso le eventuali soppressioni da parte di ordinamenti diversi non avrebbero rilevanza; 6) Ordini Magistrali il cui Gran Maestro non discende da famiglia ex sovrana, ovvero nei quali il Gran Magistero è elettivo e non ereditario: le onorificenze di tali Ordini sono autorizzabili solo nel caso che tali Ordini abbiano avuto un riconoscimento da almeno uno Stato estero (purchè non esistano espresse norme in contrario o ragioni politiche lo sconsiglino) e pertanto, possano rientrare nell’ampio concetto di Ordini non nazionali; in caso contrario tali Ordini sono da considerare mere associazioni di diritto privato che, nell’ipotesi in cui conferiscano onorificenze, decorazioni o distinzioni cavalleresche, possono essere sanzionate ai sensi dell’art. 8 della legge 178 del 1951.

        Tutto ciò a dimostrazione che, dopo più di cinquant’anni dall’emanazione della legge sugli Ordini cavallereschi, lo Stato italiano non ha ancora definito un preciso elenco di Ordini “non nazionali” per i quali esso ritenga concedibile l’autorizzazione all’uso delle relative onorificenze nel territorio nazionale.

        fonte: portale araldica

  4. L’importante è che sia chiaro al pubblico il seguente concetto: il Sovrano Militare Ordine di Malta (in sigla S.M.O.M) non è da confondersi con il Sovereign Order of Sain John of Jerusalem – Knights of Malta, altra e diversa associazione privata non nazionale e non riconosciuta dallo Stato Italiano né dalla Santa Sede. Grazie. Saluti.

    1. Ill.mo Signor Patrizio, che il S.M.O.M non è il S.O.S.J. è cosa assodata è nota a tutti. Ciò che però non le è forse chiaro, potendo confondere la sua non conoscenza anche altri lettori, che il citato SOSJ non è una associazione privata ma ordine non nazionale ex art.7 legge 178/51 e s.m. non avendo necessità di alcun riconoscimento da parte della Santa Sede, di cui spiritualmente potranno dispiacersi i non SMOM, avendo invero Tribunali della Repubblica Italiana affermato quanto io ho qui riportato e smentendo la sua, sicuramente rispettabile ma non legittima, dichiarazione! Quanto da vari Tribunali della Repubblica Italiana è stato attestato, è stato attestato in note ufficiali del Ministero della Difesa richiamate dagli stessi Tribunali, invitando pertanto chiunque alla massima cautela nel rappresentare fatti e circostanze!
      È doveroso comunque ricordare che il SMOM opera in maniera onerosa e caritatevole a favore delle persone bisognose perseguendo quelle finalità di cavalleria dell’Ordine originario di San Giovanni, come il SOSJ persegue nel suo quotidiano operare.
      Per la Santa Sede e per coloro che come me sono cristiani cattolici mi pare opportuno ricordare il passo del Vangelo secondo Marco 9, 38-41!
      Buona giornata

  5. Ill.mo Signor Patrizio, che il S.M.O.M non è il S.O.S.J. è cosa assodata è nota a tutti. Ciò che però non le è forse chiaro, potendo confondere la sua non conoscenza anche altri lettori, che il citato SOSJ non è una associazione privata ma ordine non nazionale ex art.7 legge 178/51 e s.m. non avendo necessità di alcun riconoscimento da parte della Santa Sede, di cui spiritualmente potranno dispiacersi i non SMOM, avendo invero Tribunali della Repubblica Italiana affermato quanto io ho qui riportato e smentendo la sua, sicuramente rispettabile ma non legittima, dichiarazione! Quanto da vari Tribunali della Repubblica Italiana è stato attestato, è stato attestato in note ufficiali del Ministero della Difesa richiamate dagli stessi Tribunali, invitando pertanto chiunque alla massima cautela nel rappresentare fatti e circostanze!
    È doveroso comunque ricordare che il SMOM opera in maniera caritatevole perseguendo quelle finalità di cavalleria dell’Ordine originario di San Giovanni, come il SOSJ persegue nel suo quotidiano operare.
    Per la Santa Sede e per coloro che come me sono cristiani cattolici mi pare opportuno ricordare il passo del Vangelo secondo Marco 9, 38-41!

    Buona giornata

  6. gentilissimi signori,

    Non credo che qualcuno abbia opinioni contrari al quanto riferito dal stimatissimo signor Patrizio:

    …”Tutti gli altri Ordini, di nuova istituzione o fatti derivare da quelli medievali, non sono – si precisa nella nota ufficiale – riconosciuti dalla Santa Sede, non potendosi questa far garante della loro legittimità storica e giuridica, delle loro finalità e dei loro sistemi organizzativi”. Inoltre, continua e conclude il comunicato, “ad evitare equivoci purtroppo possibili, anche a causa del rilascio illecito di documenti e dell’uso indebito di luoghi sacri, e ad impedire la continuazione di abusi che poi risultano a danno di molte persone in buona fede, la Santa Sede conferma di non attribuire alcun valore ai diplomi cavallereschi e alle relative insegne che siano rilasciati dai sodalizi non riconosciuti e di non ritenere appropriato l’uso delle chiese e cappelle per le cosiddette ‘cerimonie di investitura’”…

    Di fatti la sentenza riguarda il Principe Paternò Castello e chiarissma, e non lascia dubbi sulla qualità della Casa Paternò Castello dei Duchi di Carcaci Guttadauro d’Ayerbe d’Aragona di Valencia e d’Emanuel, e nemmeno sulla legitimità dell’Ordine visto gli argomenti della Corte d’Appello del Tribunale di Bologna (appello svoltosi a seguito di richiesta della Pubblica Accusa) che in data 06 giugno 2012:

    …” Quanto, poi, alla riconducibilità del Sovereign Order of Saint John of Jerusalem – Knights of Malta, del quale l’appellato, Altezza Reale Principe Don Thorbjorn Francesco Giuseppe Nicola Roberto Paternò Castello dei Duchi di Carcaci Guttadauro d’Ayerbe d’Aragona di Valencia e d’Emanuel, è l’attuale 74° Gran Maestro, al novero degli Ordini non nazionali di cui l’art. 7 L. 178/51, debbono valere le considerazioni di cui appresso ….
    – In definitiva, non solo l’indagato-appellato Paternò Castello era titolare del necessario fons honorum, ma il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme- Cavalieri di Malta o Sovereign Order of Saint John of Jerusalem – Knights of Malta, si inscrive al novero degli Ordini non nazionali, il conferimento delle cui onorificenze non è vietato, e dunque non penalmente sanzionabile ….

    La Santa Sede puo quindi stare tranquillissimo che le chiese e capelle non vengono abusati per le ceremonie… almeno non da questo Ordine…
    Inoltre, visto che la Santa Sede non potendosi far garante della legittimità storica e giuridica di Ordini e le loro finalità, in generale ( anche se non mi e chiaro il perche di questa mancata capacità,) potrebbe sfruttare del lavoro fatto dai Tribunali, Giudici e Professori Italiani, che hanno dedicato la loro capacità professionale per valutare la qualità, leggitimità e non per ultimo, l’onestà di questo Ordine degno di essere chiamato cosi.

    Distinti Saluti

    1. Gentile Signor Gerry,

      per dovere di cronaca la ringraziamo per averCi segnalato quel post sul Forum della Iagi che come ben potrà notare è già stato rimosso in quanto come già scritto il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme del Principe Paternò Castello è già stato riconosciuto dalla Magistratura Repubblicana del Nostro Paese. per quanto concerne la Santa Sede può riconoscere o non riconoscere chi vuole, ma potrà comandare e decidere chi far operare soltanto nei propri territori, Noi Ci troviamo in Italia e non dentro Città del Vaticano!!
      Gli interessi della Chiesa sugli Ordini Cavallereschi sono tanti, si chiedi il perchè …….. si chiedi perchè vietano l’ingresso nelle Chiese se non vestono le loro insegne!! secondo Noi nelle Chiese, essendo la casa del Signore, dovrebbe poter entrare chiunque e di qualunque credo, qualsiasi siano gli abiti che egli vesta!!
      Sperando di essere stati chiari sulla legalità del Nostro Ordine non risponderemo più a queste patetiche calunnie, e qual’ora dov’essero continuare risolveremo nelle competenti sedi, ricordandole che chiunque può scrivere su internet quello che vuole, i riconoscimenti esistono e non possono essere invenzioni, faccia informare i suoi legali! cordiali saluti

      1. Egregi Signori

        un ordine equestre di giurisdizione esclusiva, di totale dipendenza da uno stato che si mantiene ancora tale per concessione e concordato di altro Stato nello specifico lo Stato Italiano residuo dello Stato della Chiesa sconfitto dalla Corona piemontese e limitato nel territorio dallo Stato Italiano.
        Quindi tutta questa prosopopea manifestata dai sostenitori della “unica” verità proferita per bocca degli “unti del Signore” è esagerata. L’ esagerata riluttanza che conferma con denunce regolarmente ritornate al mittente, ne è prova e conferma una paura enorme che un ordine altrettanto valido e attivo, come l’OSJ di totale indipendenza dalla mano Vaticana prenda campo e simpatia nel cuore del Popolo sovrano d’Italia, soppiantando nella simpatia un Ordine che odora sempre più di naftalina, non per l’operato, degno di stima di affetto e degno di enorme rispetto, ma odora di naftalina per il modo in cui viene gestito, e la totale limitazione al credo (forse si sono scordati che Gesù Cristo inviò i suoi apostoli ad evangelizzare il Mondo non a chiudersi in uno staterello da dove si predica in un modo e si opera in una altro) quindi accettino nei ranghi protestanti, e altri credi se chi lo chiede dimostra integrità morale e alto senso di pace e carità.
        Le cronache e i fatti quotidiani danno l’esatta situazione dello Stato Vaticano, gli scandali, le banche, le dimissioni di alti prelati eccetera ne provano il netto declino. Tutto questo alone di santità è sempre più in bilico,e meno male che è arrivato Bergoglio, altrimenti erano alla frutta, ordini cavallereschi compresi.
        Questa è una riflessione non una pontificata e neppure una critica, solo una riflessione, Gesù Cristo non chiedeva le prove di nobiltà ai suoi discepoli….o sbaglio ????
        saluti a tutti

  7. Il “Principe” Paternò Castello..??? Ha, ha, ha… Che risate, ma non
    diciamo fesserie.

    Adesso mi invento un cavalierato anch’io, e mi auto-eleggo Gran
    Maestro..!!

    Che pagliacciate..!!! Poeretti coloro che vi stanno dietro..!!

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