Più tempo per la Grecia?

Filippo Ispirato

Al momento sembra solo si tratti di un’indiscrezione, ma secondo anticipazioni del quotidiano tedesco Der Spiegel, la Trojka, composta da Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea, stia valutando di concedere altri due anni alla Grecia, affinché realizzi i tagli necessari  per arrivare al pareggio di bilancio.Un’indiscrezione che si aggiunge alle parole di Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale attualmente a Tokyo dove si sta svolgendo l’assemblea annuale del Fmi e della Banca Mondiale. Il direttore del Fmi si mostra preoccupata sulle condizioni economiche di diversi paesi in Europa e su uno scenario finanziario a livello globale ancora debole per la cui ripresa c’è ancora molto da fare e lavorare.In quest’ottica sembra sia stato deciso di sbloccare l’ultima tranche di aiuti da parte della Trojka già dal prossimo mese ad Atene, anche se non si è ancora raggiunto un equilibrio finanziario dei conti, onde consentire alla Grecia di poter ancora erogare i servizi pubblici necessari ai propri cittadini, viste che le sue casse pubbliche, asfittiche da mesi, sono ormai diventate vuote.La decisione di concedere i “supplementari” al paese, anello debole dell’Unione Europea, con molta probabilità sarà resa di dominio pubblico nella prossima riunione dei capi di Stato o di Governo dei paesi membri dell’Ue durante il Consiglio Europeo di Giovedì 18 Ottobre a Bruxelles. Una scelta resasi  necessaria per non mettere definitivamente ko il paese ellenico e consentire in questi ventiquattro mesi alla sua classe dirigente e politica di riuscire a risanare i bilanci ma anche di realizzare delle politiche ad hoc per la crescita e la ripresa.Una cieca e incondizionata richiesta di risanamento dei conti pubblici da parte delle istituzioni internazionali preposte in così breve tempo fatta solo di tagli avrebbe portato ad un default del paese con conseguenti disordini sociali per un popolo ormai ridotto allo stremo e la cui classe media è stata quasi letteralmente azzerata.Un passo importante in considerazione dell’eventuale effetto dominio su altri due paesi in una situazione economica delicata, Spagna e Portogallo, alle prese con importanti piani di risanamento dei bilanci pubblici, il declassamento delle agenzie di rating ed un sistema bancario privo di liquidità.

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