Anche il Regno Unito contro l’Austerithy

 

 

Filippo Ispirato

Sembrava che la Gran Bretagna, orgogliosa della sua sterlina e fermamente convinta a non entrare nell’area euro, avesse un quadro economico si difficile, ma non critico come quello di alcuni paesi membri dell’area Euro.Invece le manifestazioni  di protesta che si sono viste ieri nella capitale inglese sono molto simili a quelle avutesi nei giorni scorsi ad Atene, Madrid e Lisbona. Centomila persone hanno manifestato contro i tagli in programma da parte del Governo Cameroon per il risanamento dei conti pubblici e il contenimento del deficit, che prevedono un ulteriore aumento della tassazione e il ridimensionamento della spesa pubblica, che ovviamente si tradurrà in minori servizi in sanità, difesa, istruzione e nel sociale.La marcia ha attraversato Londra per terminare nel centralissimo Hyde Park, polmone verde della città, ma anche luogo noto per essere sede di importanti manifestazioni pubbliche e private. Anche qui, come in altre capitali del vecchio continente, ci sono stati momenti di tensione e qualche incidente si è verificato nella zona adiacente ad Oxford Street, come affermano fonti della polizia.Ad Hyde Park a sostegno dell’iniziativa c’erano anche Ed Miliband, rappresentante nazionale del Partito Labourista di centrosinistra, e le principali organizzazioni sindacali che sono stati però accolti dalla folla con estrema freddezza in quanto anch’essi considerati vicini alle scelte del Partito Conservatore e artefici dei primi tagli al Welfare durante il Governo di Tony Blair, ex primo ministro inglese appartenente appunto alla formazione di centro sinistra.Lo slogan dell’iniziativa londinese è “L’Austerità sta fallendo”, in quanto, come in altre nazioni europee in crisi economica, l’affannosa ricerca del pareggio di bilancio in pochi anni sta comportando solo la contrazione dei consumi, l’aumento della povertà e lo smantellamento dello Stato Sociale, principio cardine della società europea, a favore di poche e ricchissime classi agiate. Quella inglese è una crisi che, a differenza di altri paesi, affonda le sue radici nei primi anni ’80 in cui, grazie alla diffusione della lingua e alle forti relazioni con le sue ex colonie, il processo di esternalizzazione della sua struttura produttiva e industriale è iniziato molto prima assumendo nell’ultimo decennio dimensioni ancora maggiori. Quello che sembra emergere, piuttosto, è il modello estremo di capitalismo a cui il libero mercato sottopone l’economia e le scelte politiche dei Governi; un modello economico che insegue continuamente il maggior profitto come semplice differenza tra costi e ricavi, e l’arricchimento indiscriminato di pochi.  Quanto ancora potrà reggere un modello del genere?

One thought on “Anche il Regno Unito contro l’Austerithy

  1. Analisi che condivido in pieno, i governi non possono essere condizionati da questo modello di capitalimo.

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