AGRICOLTURA: nuovo impegno del sen. Andria

Da Anna Bisogno

ROMA – “Unificare la ricerca in Agricoltura, valorizzandone l’attività e i risultati è stato – durante tutta intera questa legislatura – obiettivo prioritario del Gruppo PD in Commissione Agricoltura del Senato”. Lo ha dichiarato Alfonso Andria, Vice Presidente della IX Commissione, che ha espresso soddisfazione per l’accoglimento nella Legge di Stabilità di due emendamenti a sua prima firma attraverso i quali le funzioni ed il personale dell’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette), che ha una sede anche a Battipaglia, e dell’INCA (Istituto Nazionale Conserve Alimentari), che ha una sede anche a Fisciano, vengono trasferiti al CRA (Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura).Con l’approvazione dei due emendamenti, sottoscritti dal Presidente della Commissione Agricoltura Paolo Scarpa Bonazza Buora e dai senatori PD Pignedoli, Antezza, Bertuzzi, Mongiello, Bertoldi, Randazzo, si è posto fine ad una incomprensibile sperequazione: ENSE e INCA erano stati soppressi nel 2010 e assorbiti dall’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), ma quando con il decreto legge “Spending review” del luglio scorso fu soppresso anche l’INRAN, disponendo l’assorbimento del  personale in CRA, stranamente vennero discriminati i dipendenti dell’ex ENSE con l’assegnazione all’Ente Risi e dell’ex INCA che furono addirittura collocati in mobilità.“Con questo importante passaggio – ha sottolineato Andria – non soltanto si concentra l’attività di ricerca in agricoltura in un unico soggetto, ma vengono adeguatamente valorizzate le risorse professionali di cui si dispone e le competenze che esse hanno maturato negli anni. Sarà indispensabile ora metterle a frutto nel miglior modo per esaltare le potenzialità dell’Agricoltura attraverso l’indispensabile supporto della ricerca e della sperimentazione”.

One thought on “AGRICOLTURA: nuovo impegno del sen. Andria

  1. Ma quante belle chiacchiere.Se si farebbe solo il 10% delle cose che dicono tutti i politici sarebbe già una bella cosa. Parliamo di agrigoltura, ma specialmente di prodotti delle nostre zone e mi riferisco ai mitici limoni della costiera amalfitana. Ancora qualche anno e poi diremo addio a questo prodotto. Quando farete un giro per la costiera, fate caso a quante poche piante sono rimaste e soprattutto a che condizioni sono. Non sono più curate come una volte e questo ce lo dice il colore giallastro delle piante. La causa e che i nostri limoni non possono essere minimamente paragonati ai limoni che arrivano da fuori, perchè bisognosi di altro trattamento come potatura, piegatura e copertura, quindi bisognosi di più manodopera e materiale. I commercianti al momento della trattaviva per la compera ci dicono sempre che non possono dare di più di tanto perchè semmai ai mercati generali si trovano a meno,perchè arrivano da altre zone e altre nazioni. Si dovrebbe fare di più per valorizzare i nostri limoni per dare forza ai pochi vecchi coltivatori che sono rimasti e soprattutto, e mi riferisco ai venditori, di non vendere altri limoni spacciandoli come limoni della costiera (e lo fanno) perchè così facendo ne perdiamo anche di qualità, e se dico che il nostro limone e tutta un’altra cosa dagli altri , sono sicuro di non dire una stupidaggine. In conclusione un messaggio ai i politici della nostra zona, fate qualcosa di serio, trovate un modo per aiutare gli agricoltori per valorizzare tutti i meravigliosi prodotti della nostra provincia. Saluti, Gennaro.

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