Elezioni/6: la calata dei magistrati… e Roberti !!

Aldo Bianchini

SALERNO – E’ davvero allucinante come l’informazione riesca a mistificare quello che accade nel Paese e che è sotto gli occhi di tutti. Comincia Enrico Letta, del PD, esibendo un volto ieratico in tv per criticare aspramente Silvio Berlusconi per qualche manciata di minuti in più sulla tv di stato nell’affannoso tentativo di recuperare credibilità e soprattutto presenze che nell’ultimo aveva puntualmente perso. E gli fanno eco un po’ tutti. Nessuno, però, del centro o del centro sinistra che dica una sola parola di commento (non dico di critica !!) per la “calata in politica dei magistrati”. Tutti hanno diritto ad avere idee politiche, anche i magistrati, per loro la deontologia imporrebbe, però, le dimissioni; possibile che solo Antonio Di Pietro nel ’94 fu capace di fare il passo indietro dimettendosi prima di “salire in politica” ? Nella fattispecie si tratta di magistrati schierati in primissima linea che, badate bene, non si sono dimessi ma hanno semplicemente chiesto al CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) un periodo di sospensione pro-tempore (aspettativa per motivi politici) dal loro delicato incarico. Insomma se per caso non venissero eletti ovvero alla scadenza del loro mandato parlamentare potranno tranquillamente rientrare nei rispettivi ruoli di competenza. Un fatto veramente vergognoso, anche se per Grasso si parla di “pensionamento anticipato”, da notizie dell’ultima ora. Da Piero Grasso, però, non me lo sarei mai aspettato; nonostante avessi contezza delle sue idee politiche non avrei mai immaginato che fosse sceso in campo (ovvero salito in politica, per dirla alla Monti !!) così bruscamente e così marcatamente nelle liste del Partito Democratico. Ho avuto occasione di intervistare almeno tre volte il dottor Grasso (a Ravello, a Padula e a Salerno) in questi ultimi anni e ne avevo ricavato la sensazione (non parlo mai di certezze) che potesse rimanere  a lungo fuori della mischia per continuare a lottare contro la criminalità organizzata dall’alto del suo scranno di capo della DIA nazionale. Non ce l’ha fatta ed è scivolato anche lui, miseramente, sulla buccia di banana della politica di sinistra procurando, probabilmente, qualche ulteriore vantaggio al comunicatore Berlusconi che potrà lavorare sull’immaginario collettivo della gente comune. Di Antonino Ingroia (validissimo PM di Palermo ed allievo prediletto –non so fino a che punto !!- di Paolo Borsellino), in procinto di abbracciare il “movimento arancione” di Luigi De Magistris  ho già scritto qualche tempo fa e non vorrei correre il rischio di ripetermi. Ieri sera doveva essere a Nocera Inferiore al momento in cui scrivo non so neppure se ci è andato, spesso da forfait) per presentare il suo ultimo libro <<Io so …>> (intervista a più mani sugli ultimi vent’anni dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio) in riferimento alle trattative stato-mafia che tanto stanno facendo discutere. Se fossi stato in lui avrei scritto un libro dal titolo: “Io non so”, perché ritengo che Antonio Ingroia non sappia proprio nulla di quanto avvenne, se avvenne, in quella tragica stagione per la tenuta delle istituzioni democratiche del Paese. Se il cosiddetto “pupillo di Borsellino” non sa nulla neppure della famosa “agenda rossa” del magistrato, figurarsi cosa può sapere della trattativa stato-mafia. Non è fantascienza pensare e credere che finanche Borsellino non ne sapesse nulla ovvero non ebbe il tempo di quantificare (in termini di prove) le sue probabili intuizioni; ed è per questo che verosimilmente la mafia lo uccise. Ma la cosa che più mi intrica, in questo momento, è capire cosa farà adesso il capo della procura della repubblica di Salerno, Franco Roberti, rimasto improvvisamente senza il suo tutor ufficiale, quel Piero Grasso che è partito per la crociata anti PdL. Salirà in politica anche Franco Roberti dopo le lunghe passeggiate del maggio scorso sui ponti della nave della legalità con Grasso ? E le inchieste salernitane in progress contro il centro-destra e quelle in secca contro il centro-sinistra che fine faranno ?

One thought on “Elezioni/6: la calata dei magistrati… e Roberti !!

  1. Sulle dimissioni che dovrebbero dare i magistrati mi trovi d’accordo ma esiste una legge e non tocca certamente a loro cambiarla. Mi chiedo come mai Berlusconi, che pure ha fatto dichiarare al parlamento che Ruby era la nipote di Mubarak, non l’ha fatta modificare dallo stesso Parlamento. Per tutti questi magistrati che si schierano col centrosinistra, e non la sinistra, mi chiedo se la legalità o la cultura di essa esista di più in quello schieramento.

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