Le obbligazioni dei paesi emergenti

 

Filippo Ispirato

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un ribassamento molto sensibile degli spread tra il Bund tedesco ed i titoli di stato degli Stati dell’Euro Zona, in particolare Italia e Spagna.

Nel nostro paese, ad esempio, dal Novembre del 2011 ad oggi lo spread si è praticamente dimezzato; ciò significa che chi volesse invesitre in Btp italiani a 10 anni avrebbe un rendimento dimezzato rispetto ai mesi scorsi.

Per alcuni investitori potrebbe essere interessante investire nelle obbligazioni dei paesi emergenti in ascesa (Brasile,  Cina, Sudafrica o Turchia ad esempio) parte del proprio patrimonio per avere dei rendimenti maggiori.

Quali possono essere i rischi e le opportunità legate a degli investimenti di questo tipo?

Per comprendere al meglio le opportunità legate ad un eventuale investimento in obbligazioni  “emerging markets” devono essere prese  in considerazione una serie di elementi per effettuare una valutazione ponderata e corretta per le proprie scelte di investimento, in quanto presentano rapporto rischio rendimento è più alto rispetto ai titoli di stato italiani.

Ciclo economico: l’economia di paesi come la Cina, l’India o il Sudafrica oggigiorno marcia a ritmi molto sostenuti rispetto a quelli europei e anche le prospettive per il futuro sono migliori rispetto alle nostre; in più, sebbene un peso importante del loro Pil provenga dalle esportazioni verso Usa, Giappone o Europa, sta crescendo il loro mercato interno. Le nuove classi medie stanno contribuendo con i loro consumi a far diminuire, almeno in parte, la dipendenza della loro economia dalle esportazioni

Valuta: le obbligazioni dei paesi emergenti solitamente sono emesse in valuta nazionale o in dollari. Il rendimento del titoli in cui si decide di investire sarà influenzato dalle oscillazioni del cambio con l’euro che, di conseguenza, farà aumentare o diminuire il rendimento stesso del titolo

Tasso di interesse/rischio default: ad un rischio maggiore si associa un rendimento maggiore. Il tasso di interesse, infatti, è solitamente più alto rispetto a quello offerto dai paesi dell’eurozona, in quanto il rating, ossia la valutazione sulla capacità di ripagare il debito a scadenza da parte della nazione emittente, è più basso rispetto a quello degli Stati Uniti, della Germania o della Francia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *