’Città della scienza’’: nel rogo anche i cimeli di Umberto Nobile

 

Noemi Giulia Sellitto

NAPOLI – Lo scorso 4 Marzo, intorno alle 21.30, un incendio ha colpito gran parte della ‘’Città della Scienza’’, il principale museo scientifico interattivo del nostro paese. La struttura, situata nel quartiere di Bagnoli di Napoli, è stata in gran parte distrutta, cosa che ha provocato la perdita di numerosi beni presenti al suo interno. Tutto è diventato cenere, compresi i cimeli appartenuti al trasvolatore Umberto Nobile. Nel rogo, infatti, sono finiti anche il ‘’brogliaccio’’di bordo del dirigibile ‘’Norge’’, su cui il generale annotò ogni singola caratteristica della trasvolata che, il 14 Maggio 1926, gli permise di giungere per primo al Polo Nord. Il fuoco, inoltre, ha bruciato un considerevole numero di microscopi dell’epoca, filmati, fotografie, rotte di viaggio, oltre che un giubbotto dello stesso Nobile. Erano testimonianze fondamentali di un episodio di grande importanza, nonchè ricordi chiave della comunità ebolitana. Infatti, Umberto Nobile, pioniere e personalità di spicco della storia dell’aeronautica italiana, è nato a Lauro, in provincia di Avellino, il 21 Gennaio 1885, da genitori provenienti da Eboli, dove lui stesso visse per molto tempo. Ottenne la fama per le sue due trasvolate al Polo Nord, la seconda delle quali, compiuta nel 1928 a bordo del dirigibile ‘’Italia’’, si concluse in tragedia. Fortunatamente il contenuto del ‘’brogliaccio’’non è andato perso, grazie alle fotocopie effettuate dal professore Francesco Lauro, facente parte dell’associazione ‘’Amici di Umberto Nobile’’, cosa che ne permetterà la consultazione negli anni a venire. Tante le parole di rammarico espresse per la perdita di questi rilevanti documenti e, più in generale, per il grave incendio che ha colpito la ‘’Città della Scienza’’, tra cui quelle del Sindaco di Eboli e del presidente dell’associazione ‘’Pro Lauro’’. Per fortuna, però, è nel cuore di tutti la voglia di ricominciare e di ricostruire un simbolo così importante della nostra cultura.

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