Santoriello: un caso ai margini della società

 

Da Ciro Fasano (coord. Circolo PD di Sala C.)

SALA CONSILINA – Il c.d. caso Santoriello, che ha fatto assurgere Sala Consilina ai fasti della cronaca politica nazionale, ha assunto nel corso dei giorni aspetti a dir poco grotteschi. Al di là dall’esprimere vivo e vibrante sconcerto per dichiarazioni connotate da profondo e radicato odio ideologico, quali quella di auspicare che “i Comunisti devono essere sterminati tutti …..alla hitler maniera”, v’è da rimarcare che il ruolo istituzionale ricoperto dall’assessore Santoriello offusca di gran lunga le tesi di quanti sostengono che si tratti di mere e semplici dichiarazioni “personali”. Troppo banale è siffatta giustificazione, troppo faziosa ma, soprattutto, troppo lesiva dell’intelligenza altrui. Chi ha veramente a cuore la carica pubblica che riveste sa perfettamente quanto sia difficile tracciare un confine netto tra le prese di posizione conseguenti al dovere di rendere un servizio alla propria comunità e quanto si affermi e si faccia in qualità di semplice cittadino. Ci fosse a Sala Consilina anche un solo comunista, il predetto assessore ne ha leso gravemente la persona con quel post pubblicato su Facebook. Tutta la cittadina si sarebbe conseguentemente aspettata pubbliche scuse ma, oltre a non vederle arrivare, si ritrova ad assistere a difese sperticate e fuori luogo, messe principalmente in campo da suoi omologhi per difendere l’integrità della compagine amministrativa a cui Santoriello appartiene. Ma, forse che sui quotidiani a carattere nazionale che si sono interessati alla vicenda si è scritto dell’operato di questa o, invece, di come essa riesca ad essere rappresentativa del decoro di un intero civico consesso con un suo esponente che inneggia ai sistemi di sterminio dei lager nazisti per suoi concittadini di fede comunista? Quando, poi, anche il sindaco di Sala Consilina sostiene che “nessun partito, né movimento può pretendere di imporre proprie decisioni, a seconda della propria appartenenza politica, mettendo in discussione la gestione della cosa pubblica”, si va ben oltre il c.d. caso Santoriello, arrivando a ledere la libertà di pensiero ed il conseguente diritto di critica in capo non solo ai singoli ma, principalmente, ai partiti ed alle forze politiche che dovrebbero costituire nello specifico la cinghia di trasmissione del consenso tra quest’ultimi e gli eletti. Eh no, proprio no!!! Il circolo Pd di Sala Consilina auspica, quindi, una sana pausa di riflessione comune a tutti, senza distinzione alcuna, innanzitutto per il bene della democrazia quale valore fondante di ogni comunità e faro di ogni azione pubblica o privata che sia. Consigliamo vivamente di non proseguire su questa strada autoreferenziale tesa a sminuire la gravità della vicenda, perché, per dirla con le parole di A. Bloch “ se un milione di persone crede in una cosa idiota, la cosa non cessa di essere idiota”.

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