Azienda Ospedaliera: pentola Pasquino pronta, coperchio Caldoro quasi, e le stelle stanno a guardare !!

di Michele Ingenito

 

SALERNO – Lo anticipammo il 28 e 30 marzo scorso. E così è stato. Il rettore uscente dell’università di Salerno Raimondo Pasquino rincorre(rebbe) a breve l’importantissimo incarico di nuovo direttore generale  del “Ruggi d’Aragona”  o, tutto al più, di suo commissario.

Questo secondo il sindacato UST-CISL di Salerno,che se ne fa paladino in un comunicato stampa dell’8 aprile scorso auspicando per l’interessato una di quelle nomine.

Ma andiamo per ordine.  Allo stato dei fatti Pasquino non ha possibilità, tecniche certamente, e politiche pure, per la sua nomina a direttore generale.

Per le seguenti ragioni ‘tecniche’:

  1. Non risulta inserito nell’elenco per titoli dei papabili idonei e già definitivamente inseriti nella graduatoria regionale ormai chiusa;
  2. benché uscente, rimarrà rettore dell’ateneo salernitano fino alla scadenza naturale del suo mandato, il 31 ottobre prossimo, epoca in cui il nuovo D.G. del “Ruggi d’Aragona” dovrebbe già essere in servizio.

Ragioni ‘politiche’:

  1. sul piano politico Pasquino non ha buoni rapporti con il Presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro, arbitro assoluto di quella nomina;
  2. è stato scaricato mesi fa da un ‘certo’ Ciriaco De Mita (ed è quanto dire!), che, con l’UDC e con Monti,  non lo ha candidato al Parlamento nazionale.

Spacciato, quindi, e con l’animo in pace? Manco per idea. Chi conosce Pasquino lo sa bene. Il primo segnale, in tal senso, l’ha dato proprio la CISL salernitana, lanciando il sasso pasquiniano nello stagno delle possibilità. Quali, allora, le diverse chances tecniche e politiche? Proviamo ad ipotizzarle in virtù del principio acclarato che la politica è l’arte dell’impossibile. Dal punto di vista tecnico-amministrativo:

  1. l’attuale commissario del “Ruggi d’Aragona” di Salerno, Elvira Lenzi”, il cui mandato da tempo scaduto e non rinnovabile per più di 60 giorni, se lo sarebbe visto recentemente prorogare fino al 31 dicembre prossimo;
  2. in virtù di ciò, la Lenzi potrebbe riaprire (ne siamo intimamente certi) i termini della graduatoria regionale per la carica di direttore regionale, a discapito degli altri candidati;
  3. in virtù di ciò, per il pensionato settantenne Raimondo Pasquino si riaprirebbe alla grande la finestra del potere da cui è appena uscito (Rettore dell’Università di Salerno), per presentare, a sua volta, la domanda. Pentola, quindi, fatta,  pronta ad essere protetta dall’indispensabile coperchio. Ossia, il rivestimento politico con tutte  le sue ragioni. Quali?:E’ presto detto:
  4. Il coperchio-Caldoro. E’ un’ipotesi naturalmente. Ma va presa in considerazione, sia pure come tale. Perché, se Caldoro è stato finora ‘nemico’ di Pasquino, resta sempre e comunque ‘nemico politico’ di De Mita e dell’UDC, neo ‘nemici’ di Pasquino. Sponda di cui quest’ultimo non fa più parte per essere stato brutalmente mandato al macero.
  5. Pasquino, quindi, avrebbe un buon motivo per rientrare (magari per finta) a sinistra (ne abbiamo un nitido ricordo di quando, negli anni ’80, ‘corteggiava’ Carmelo Conte).
  6. Nominando Pasquino alla carica di direttore generale, Caldoro si avvantaggerebbe di una indubbia teste d’ariete da ‘utilizzare’ (politicamente, s’intende) per tutta una serie di concreti e sia pur legittimi ritorni, a dir poco di immagine (leggi potere), alla faccia dei cattivi rapporti avuti finora con lo stesso Pasquino;
  7. Pasquino gestirebbe un budget da sogno, ben 450 milioni di euro nei prossimi dieci anni (per un futuro ottantenne un magnifico traguardo, non c’è che dire, in un’Italia in cui giovani brillantissimi fanno la fame), necessari per la costruzione del nuovo Policlinico universitario (di cui 150 milioni già dati a suo tempo dal governatore Bassolino, buon amico del solito Pasquino);
  8. Pasquino favorirebbe inevitabilmente e oggettivamente i nuovi professori universitari della neo facoltà di medicina, che gli attuali ospedalieri lo vogliano o meno.

Considerazioni finali. Con questo tiro da politica impossibile, a livello salernitano, almeno, Caldoro farebbe una figuraccia sul piano politico-popolare. Per le seguenti ragioni:

  1. perderebbe automaticamente moltissimi consensi elettorali, oltre che di stima personale, a tutto vantaggio del furbissimo Vincenzo De Luca, aspirante candidato alla sua poltrona regionale;

10. confermerebbe il disgusto per la politica da parte dei giovani, a

tutto vantaggio di grilli e grillini, per un prezzo salatissimo a suo danno nelle sempre più probabili prossime elezioni politiche.

Nota finale. Più che altro un dubbio. E’ pur vero che l’attuale commissario ASL Elvira Lenzi potrà riaprire la graduatoria delle candidature alla carica di direttore generale presso il “Ruggi d’Aragona”. Cosa che consentirebbe al prof. Raimondo Pasquino di presentare l’indispensabile domanda.

Ma è altrettanto vero che tutti gli atti ed i provvedimenti del commissario ASL sembra che necessitino obbligatoriamente della controfirma del direttore amministrativo e del direttore sanitario.

Poiché, attualmente e da tempo, quelle due fondamentali figure istituzionali non esistono presso il “Ruggi d’Aragona” di Salerno, non si capisce quali atti e provvedimenti Elvira Lenzi potrà adottare, se non a rischio che gli stessi siano tutti inficiati, con fiumi di ricorsi alle competenti autorità giudiziarie (amministrativa e/o altre), che, pare, sono già nell’aria; incluso, quindi, il suo eventuale decreto di riapertura dei termini per la domanda di direttore generale.

Vale la pena correre certi rischi, governatore Caldoro? Con quello più grave di un blocco generale della sanità nel caso degli annunciati ricorsi istituzionali?

Peccato, naturalmente, per il prof. Raimondo Pasquino, tra l’altro Presidente del Consiglio Comunale di Napoli. Sarebbe una risorsa indubbiamente valida per il territorio salernitano, dall’alto della sua carriera scientifica ed accademica di rilevanza nazionale ed internazionale

Forse il sindaco De Magistris potrebbe risolvere il caso del prestigioso collaboratore, trovandogli su Napoli, dove peraltro quest’ultimo abita, una poltrona non meno degna di quella di direttore generale del “Ruggi d’Aragona”, a prescindere dai budget e dalle loro entità!

 

 

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