Calorosamente sfiduciati

Renato Messina

Chi l’ha detto che al sud siamo più “calorosi”?O meglio, cosa intendiamo con l’essere calorosi, ospitali e amici dopo poche chiacchiere? Non ne sono mai stato convinto profondamente; probabilmente  è vero se pensiamo a comportamenti verso persone di passaggio o estranei che vengono ospitati nelle nostre bellissime terre, non lo è più se parliamo di collaborazione. Il “calore” del sud Italia è in realtà una merce contraffatta che offriamo come veloce ed efficace pubblicità a chi non ci conosce, ammaliandolo per quel breve periodo. Quando però siamo tra di noi, nelle nostre città e nei nostri paesi, non riusciamo più a vedere oltre l’uscio di casa nostra, magari barricandoci nel “tengo famiglia” e rifuggendo ogni occasione di collaborazione con la paura di esporci a pericoli. Il risultato è quello perfettamente descritto nell’ultimo rapporto B.E.S. 2013 (Benessere equo e solidale)  dell’ISTAT, una panoramica non solo economica sulle condizioni dei cittadini italiani. Dove è finito tutto il “calore” meridionale? Quello sopra è solo uno dei grafici che aprono uno spiraglio su questo luogo comune ( qui il link al rapporto completo, http://www.istat.it/it/archivio/84348).  Anche in questa misurazione, sicuramente parziale, è soprattutto l’ultima voce quella che mi rattrista: troppo pochi quelli che aiutano il prossimo. Le conseguenze però non sono così banali perché hanno un effetto diretto anche se difficilmente misurabile anche sull’economia. Se volessimo citare qualche caso potremmo indicare l’incapacità di creare reti di imprese che, ad esempio, possano comprare prodotti a prezzi migliori di quelli di mercato, senza dover creare un consorzio tra loro;  oppure  le necessarie ed ingenti  perdite di tempo nel completare transazioni economiche a causa dei controlli sulle controparti. Il “capitale sociale” e la “fiducia generalizzata” sono le basi non economiche dello sviluppo; non imprechiamo contro la crisi economica e il ritardo meridionale senza ricordarci di quando avremmo potuto provare a guardare un po’ oltre e non lo abbiamo fatto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *