FATTORI CAUSALI DELLE METEOROPATIE

di Corrado Caso

Ippocrate riteneva che in autunno prevalesse la produzione della bile nera, responsabile della malinconia e in estate della bile gialla causa della mania.

 La Bioclimatologia è la scienza che studia i fenomeni climatici e gli effetti biologici che questi esercitano sull’uomo e sull’ambiente. L’intensità dell’azione meteorologica è in relazione a molteplici fattori: situazioni di ciclicità giornaliera, mensile, stagionale nelle quali la variazione climatica insorge e si sviluppa. Una ciclicità a sua volta condizionata secondo modalità poco conosciute dai ritmi circadiani (venti +/- quattro ore), circatrigentani (ventuno +/- tre giorni) o circannuali (dodici +/- due mesi) regolati dalla posizione astrofisica della Terra nel suo rapporto soprattutto con il Sole e la Luna che come orologi speciali da milioni di anni influenzano e modulano le nostre “Quando la luna è bianca il tempo è bello, se è rossa significa vento, se è pallida pioggia” (van Helmont 1577, Paracelsista) reazioni biologiche. Il Pace-Maker che regola i comportamenti dell’uomo con il clima e le sue variazioni è probabilmente situato nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo e nei centri diencefalici preposti al controllo di attività ricorrenti e indi18 spensabili alla vita. I più importanti di questi ritmi sono quelli che regolano l’alternanza sonno-veglia, la fame, la sete e la temperatura del corpo. La sindrome meteoropatica coinvolge particolarmente il sistema neuro-endocrino favorendo un’abnorme produzione di serotonina che è il principale mediatore chimico della reazione da stress e una minore produzione di endorfine, ormone che regola la soglia individuale di sopportazione del dolore. Si realizza un meccanismo complesso che ha riflessi elettivi sul sistema circolatorio e sull’apparato respiratorio. Le singole stagioni hanno caratteristiche che influenzano i ritmi biologici e lo stato di salute e benessere degli esseri viventi. I mesi autunnali, caratterizzati da particolari condizioni diumidità, temperatura e pressione atmosferica e da una graduale riduzione dell’irradiazione luminosa, favoriscono nell’uomo una maggiore vulnerabilità psico-fisica che trova la sua espressione nel “Disturbo Affettivo Stagionale” (D.A.S.). La Tua luce è gioia, la Tua luce è salute” Preghiera di propiziazione del popolo della Mesopotamia al Dio Samas. La sindrome è particolarmente frequente nelle popolazioni del Nord-Europa e tra gli Esquimesi e colpisce soprattutto il sesso femminile tra la seconda e terza decade di vita. La sintomatologia è caratterizzata da un’oscillazione dell’umore con depressione che può giungere fino a forme endemiche di suicidio. La sua cadenza stagionale è oggi condizionata da una buona dose di imprevedibilità dovuta alla irregolarità delle stagioni. Una variante minore della D.A.S. è “la Sindrome Anergica Stagionale” contraddistinta da un aumentato bisogno di sonno equiparabile, per molti autori, alla letargia degli animali. (continua)

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