QUIRINALE: il PD è inciampato nella “rete” !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ieri parlando delle elezioni del Presidente della Repubblica avevo citato una lettera aperta che il segretario del PD di Salerno, Nicola Landolfi, aveva appostato sul suo profilo facebook. Il contenuto della lettera aperta che qualcuno si era affrettato a definire alquanto bislacco aveva prodotto subito una reazione a catena dei navigatori della rete, insomma quasi tutti a dare addosso al povero segretario provinciale manco avesse scritto stramberie senza senso. Il ragionamento che cercava d portare avanti il segretario Landolfi era certamente e assolutamente di parte e non centrava i veri problemi della “crisi irreversibile” del Partito Democratico, sia a livello azionale che locale. Insomma la lettera evidenziava più una difficoltà nell’abbozzare una difesa preventiva contro il cataclisma che sta per arrivare anche a Salerno che una confusione storico-politica della situazione. Difatti la riproposizione in chiave odierna di una nuova Bad Godesberg in salsa italiana è stata probabilmente la molla che ha fatto storcere il naso a molti e che ha ingenerato una reazione a catena. La gente sa, capisce e va oltre quelli che appaiono soltanto come messaggi trasversali in un un’ottica politichese che non cattura più nessuno. La sorpresa (che conferma la convinzione che il PD, anche a Salerno, è vecchio ed è da rottamare) è arrivata poche ore dopo l’apparizione della lettera di Landolfi su facebook. La lettera non c’è più, è stata rimossa per evitare, forse, commenti ancora più salaci di quelli che erano già stati appostati. Per correttezza nei confronti di Voi, amici lettori, provvediamo a pubblicare integralmente il testo della lettera: “””Giorgio Napolitano è il primo Presidente eletto due volte nella storia della nostra Repubblica. Non è un caso, che la storia dell’Italia, e un bizzarro Parlamento, restituiscano a un dirigente politico del riformismo italiano quello che la sinistra e il suo Partito non gli hanno mai dato. Mi piace pensare che questa sia la traccia di lavoro per quello che la sinistra non ha avuto il coraggio di fa…re, dopo la caduta del muro di Berlino; una Bad Godesberg italiana, un Partito Socialista e Democratico, europeo, della Repubblica, nel solco della tradizione del riformismo italiano. Non è mai tardi per fare la cosa giusta e per evitare guerre anagrafiche, effimere, modaiole, impolitiche. Per questo dovremo lavorare, perché il Pd non diventi il totem di un’idea sbagliata. Oltre la destra, c’è il socialismo e non c’è terza via che tenga: perché la terza via non c’é. Ed è su questo sentiero che dovremo lavorare, impegnare le nostre convinzioni, ben oltre le nostre responsabilità attuali, nel sud soprattutto, senza avere paura di cambiare, ancora una volta, il nostro nome, se questo vuole dire non cambiare pelle: per essere, di nuovo, coerenti e conseguenti, alla nostra ragione sociale. Nicola Landolfi””. La rete, gentile Nicola Landolfi, è uno strumento che ha letteralmente cambiato il modo di fare comunicazione allargandola anche a chi con la comunicazione non ha nulla a che fare (e questo nel segno di una presunta pluralità d’informazione che molto spesso sfocia nell’anarchia dell’informazione con grave danno anche  per la stessa democrazia e per la comunicazione. E’ dunque uno strumento pericoloso, molto pericoloso, che bisogna saper utilizzare soprattutto da parte di chi occupa poltrone istituzionali. Il cambiamento, il rinnovamento e il riformismo passano anche attraverso il corretto utilizzo della rete. E per questo sono più indicati i giovani e molto meno i “vecchi personaggi del potere”, schiera cui appartiene probabilmente anche il segretario Landolfi (non certo per l’età !!) che non ha avuto, almeno nella circostanza della lettera prima appostata e poi rimossa, il coraggio di portare avanti, e fino in fondo, le proprie idee.

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