Giovanna Senatore
Colgo l’occasione del convegno che c’è stato nel mese di aprile a Padula per discutere
di un problema attuale, serio e in crescita: l’obesità infantile il cui tasso in Campania
ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni da primato europeo.
L’obesità infantile è un problema da non sottovalutare sia perchè è legato a diversi
patologie già nell’età pediatrica (diabete, ipertensione) che si ripercuotono poi nell’età
adulta e sia perchè è sbagliato pensare che crescendo in altezza il peso rientrerà nella
normalità in maniera automatica: se i bambini non vengono educati ad uno stile di
vita corretto i chilogrammi aumenteranno con l’età e saranno sempre più difficili da
smaltire. Mi permetto di affermare che in particolare nell’età infantile-adolescenziale
più che in quella adulta, il sovrappeso è dovuto (a parte casi patologici) ad un
bilancio energetico troppo spesso positivo con entrate caloriche che superano le
uscite energetiche: si mangia più del necessario o, comunque, si consuma poco.
Adottare uno stile di vita corretto significa cominciare ad alimentarsi in maniera sana
ed equilibrata ed avere una vita movimentata, ciò non vuol dire iscriversi
necessariamente in palestra ma bensì predilegere, nelle scelte di ogni giorno, il
movimento alla sedentarietà: evitare di essere accompagnati a scuola con l’auto,
preferire l’uso delle scale all’ascensore, dedicare del tempo al gioco all’aria aperta
anzichè rimanere per ore davanti alla tv o al computer.
Negli ultimi tempi ho avuto la possibilità di conoscere un pò più da vicino le
abitudini alimentari di ragazzi dai 10 anni ai 13 e ho avuto prova che purtroppo non
c’è una corretta educazione alimentare.
Una buona percentuale di ragazzi non fa colazione per motivi vari ma poco plausibili:
mancanza di tempo, assenza di fame ma soprattutto perchè anche i genitori non
hanno l’abitudine a mangiare al mattino. Più volte in diversi articoli ho sottolineato
l’importanza della colazione ma è necessario riaffermarlo visto che rimane il pasto
più bistrattato della giornata. Capisco che al mattino manca il tempo per fare tutto
ma sono convinta che “abituandosi” a fare colazione si trarrebbe giovamento:
occorrono meno di 10 minuti per bere una tazza di latte e dei biscotti e ottenere in
cambio energia necessaria dopo una notte di digiuno, insieme ad una maggiore
concentrazione e lucidità per affrontare la scuola o comunque le incombenze
quotidiane fisiche e mentali e d’altra parte si eviterebbe di arrivare troppo affamati al
pasto successivo rischiando di abbuffarsi. Si è osservato che la maggior parte dei
bambini con problemi di peso non hanno l’abitudine a fare colazione rispetto ai loro
coetani normopeso che invece la fanno.
Un’altra cattiva abitudine evidenziata è lo scarso consumo di frutta e verdura: invece
delle cinque porzioni consigliate ne vengono assunte al massimo due, spesso a
discapito della verdura. Non si beve acqua a sufficienza e d’altra parte si preferiscono
le bibite gassate che accompagnano i vari pasti come alternativa all’acqua. Il pesce
che andrebbe mangiato almeno 2-3volte a settimana scarseggia sulle tavole mentre
c’è un esagerato consumo, spesso quotidiano, di carne rossa.
I genitori sono responsabili della salute dei loro figli e dovrebbero assumere un
atteggiamento più critico e attento verso la loro alimentazione, nel periodo
dell’infanzia e/o adolescenza è possibile prevenire le cattive abitudine o comunque
combatterle.