PD/FESTE DEMOCRATICHE.”C’E’ POCO DA FESTEGGIARE”

 

Antonio Citera
Ci risiamo. Puntualmente nel mese di maggio di ogni anno, arriva da Roma,dalla Segreteria Nazionale del PD, l’invito ai segretari di circolo cittadini a segnalare e organizzare la “FESTA DEMOCRATICA”. Un appuntamento che si rinnova di anno in anno nelle varie zone d’Italia con l’obiettivo preciso di mettere assieme per uno,due,tre giorni le varie anime del Partito in una sorta di pellegrinaggio spirituale e purificativo, fatto di convegni e discussioni ad hoc, per poi sfociare in canti e balli da picnic di ferragosto. Una bella iniziativa sicuramente, ma fuori luogo nel preciso contesto storico. La gente muore di fame, elemosina lavoro ecc. ecc. e questi ignorando tutto che fanno? Pensano ai festeggiamenti. A questo punto la domanda nasce spontanea, festeggiare cosa? Un Governo che non esiste fatto in minima parte da un PD selezionato a tavolino, succube dei diktat dell’acerrimo nemico storico Silvio Berlusconi. Festeggiare cosa? Il trionfare del correntismo e dei poteri forti che hanno dato il via libera a Letta e company di autoproclamarsi “capi” indiscussi appoggiati dalle multinazionali e dai poteri occulti. Festeggiare cosa? Un Partito di “anime morte” così definito dal primo cittadino di Salerno Vincenzo De Luca (oggiAggiungi un appuntamento per oggi vice Ministro)!!!! a più riprese . Festeggiare cosa? Una disfatta passata da una farsa chiamata “Primarie” studiata a tavolino e fatta apparire come la più democratica delle soluzioni. Festeggiare cosa? Il trionfo della casta e l’ennesima presa per i fondelli nei riguardi dei cittadini. Non mi pare il caso. La gente è stanca, stufa, sfiduciata, infuriata e chi più ne ha ne metta, vuole le riforme quelle vere, vuole il lavoro quello dignitoso e umile, vuole ritornare a sorridere, vuole vivere. La gente quella del PD, non condivide questa politica conservatrice di poltrone e di potere, il Partito Democratico mai nato, non esiste. Le feste fatevele voi a Roma nel vostro clima disteso,tra la bambagia e il bunga bunga della porta accanto.

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