RIFIUTI: la Campania deferita alla Corte di Giustizia, Ragosta chiede le dimissioni di Caldoro

 La redazione

ROMA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota diffusa dall’ufficio stampa dell’on. Michele Ragosta del SEL, a commento del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea per la questione dei rifiuti in Campania: «La notizia del deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea da parte dell’Ue per la gestione dei rifiuti in Campania è inaccettabile. Il governatore campano, Stefano Caldoro, e la sua giunta dovrebbero dimettersi. È l’ennesimo fallimento di un sistema politico che, in tre anni di governo, ha fatto acqua su più fronti, tanto più nella gestione dei rifiuti. Ora, a causa dell’incapacità amministrativa di Caldoro e del suo assessore all’ambiente, Giovanni Romano, i cittadini campani e italiani saranno costretti a sobbarcarsi un altro costo ingiusto ed insostenibile. Dovrebbero vergognarsi ed avere il buon senso di lasciare i loro incarichi per manifesta incapacità».  Una nota molto forte, non c’è dubbio, da parte di un parlamentare nazionale che da sempre ama dire pane al pane e vino al vino. Però il bravo Michele Ragosta deve consentirci qualche piccola osservazione almeno sui toni troppo colpevolizzanti e senza appello utilizzati per criticare le “presunte responsabilità” di un governatore e di un assessore all’ambiente; capiamo la battaglia politica ma l’avremmo compresa meglio se la sua asprezza fosse venuta da un personaggio all’oscuro della realtà dei fatti, della specifica capacità professionale ed organizzativa dei soggetti additati al pubblico ludibrio e senza alcun rapporto di conoscenza diretta soprattutto con l’assessore Giovanni Romano. Proprio in queste ore, difatti, l’assessore Romano ha incontrato a Napoli il ministro Orlando, un incontro molto amichevole e rassicurante (e Ragosta cosa vuole ?). Sul piano politico, ovviamente, tutto è criticabile e tutto deve essere criticato ma, lasciatecelo dire, ci piaceva molto di più il Michele Ragosta battagliero consigliere comunale quando la notte tra il 22 e il 23 maggio del 1993 fu l’unico a non votare in favore di Vincenzo De Luca per la sua nomina a sindaco di Salerno. Vogliamo comunque essere buoni e sperare che in futuro l’on. Ragosta non cominci a marciare sulla disastrosa china del modo di operare del Movimento 5 Stelle con proclami esaltanti come inconcludenti.

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