Delitto Olena: indagini e giustizia di prossimità o il capolavoro di Cunsolo ?

 

Aldo Bianchini

POLLA – Non ero presente alla conferenza stampa di mercoledì 26 giugno indetta, frettolosamente e con qualche sbavatura, dalla Procura della Repubblica di Sala Consilina per fornire alla stampa accreditata tutti gli elementi (almeno quelli possibili !!) che hanno portato alla inattesa e rapida cattura dell’assassino di Olena. Non ero presente semplicemente perché non invitato a causa di incerte e inestricabili alchimie del web. Mi è dispiaciuto molto in quanto non ho potuto ascoltare di persona le dichiarazioni del Procuratore Capo Amato Barile in merito alla cosiddetta “giustizia di prossimità”, grazie alla quale si è pervenuti rapidamente all’individuazione ed alla cattura del ventisettenne ucraino presunto autore e reo confesso dell’orrendo omicidio. Giustizia di prossimità che, secondo Barile, soltanto un tribunale minore può garantire. Da questo caso e dalla sua soluzione (ammesso che sia già stato risolto !!) emergerebbe (sempre secondo il Procuratore) con chiarezza l’utilità del Tribunale di Sala Consilina che sarà probabilmente definitivamente soppresso il prossimo 14 settembre. Per il mio approfondimento mi devo rifare, dunque, ai report giornalistici; ci sono abituato, accade abbastanza spesso. Dico subito che capisco le affermazioni del Procuratore Barile ma, ovviamente, non le comprendo perché io la vedo in maniera completamente diversa. Affermo che la “giustizia di prossimità” non c’entra niente con la risoluzione del “caso Olena” e men che meno con la soppressione del tribunale di Sala Consilina; c’entra invece certamente la cosiddetta “indagine di prossimità” che in questo Paese soltanto l’Arma dei Carabinieri è in grado di assicurare rapidamente ed in forma capillare ed uguale per tutti. Guai se anche per le prime mosse investigative o per i primi provvedimenti esecutivi dovesse intervenire la tanto decantata “giustizia di prossimità” esercitata dai tribunali (locali, provinciali o regionali che siano), probabilmente il giovane Dmytro avrebbe avuto tempo e modo per scappare davvero. Il Procuratore ha, poi, citato anche il delitto di Nicola Di Gloria per il cui presunto assassino Giuseppe Petrillo dovrebbe arrivare la sentenza di primo grado fra qualche giorno. Ebbene anche il quel caso ciò che ha prodotto i primi risultati è stata la predetta “indagine di prossimità” messa in atto sempre dai Carabinieri della caserma di Polla; soltanto che in quel caso, per la voglia di voler chiudere tutto e subito, ci fu uno scontro interno tra due linee di pensiero. Difatti c’era chi voleva estendere le indagini a 360° per valutare le complicità ambientali e familiari c’era chi era favorevole a stringere le manette ai polsi del “presunto unico” assassino. Nel caso di che trattasi, invece e fortunatamente, questo scontro interno non c’è stato e credo che non ci sarà perché questa volta la corrente di pensiero è quella di allargare le indagini a 360° per l’individuazione delle eventuali complicità o, quanto meno, per la conoscenza di dati precisi sul tipo e sulla qualità di “vita sociale” che si svolge all’interno di alcune comunità del luogo. Detto questo un’ultima notazione è giusto e doveroso dedicarla al maresciallo Giovanni Cunsolo. Qualcuno adesso potrà anche storcere il naso ma la risoluzione del “caso Olena” è dovuta tutta ed esclusivamente all’eccellente intuito investigativo di cui è dotato questo giovane militare che sta dando numerosi esempi di grande attaccamento al suo ruolo ed al suo dovere di “uomo dello Stato”. Ho letto e riletto tutto quello che è stato scritto sul “caso Olena” ed ho maturato la convinzione che senza Giovanni Cunsolo staremmo tutti brancolando ancora nel buio. Il maresciallo Cunsolo conosce alla perfezione il territorio, altro che giustizia di prossimità, e i soggetti che lo frequentano; conosce soprattutto gli uomini della notte, uno per uno, faccia per faccia, come solo un Carabiniere sa e deve fare. Cunsolo è Carabiniere dentro, ama l’Arma e vive per l’Arma. Gli è stato sufficiente vedere una breve sequenza delle immagini registrate da una telecamera-commerciale per individuare, senza possibilità di errore, l’assassino dell’ucraina, tanto da andarlo subito a prelevare nella propria abitazione dopo un breve appostamento per appurare la sua presenza in casa. Peccato che Cunsolo non era presente alla conferenza stampa (almeno così recitano le cronache), non voglio pensare e  credere che la sua assenza sia dovuta al fatto increscioso della vicenda giudiziaria che dal 20 agosto 2011 lo avvolge psicologicamente e moralmente. Sono semplicemente meravigliato dalla freddezza psico-fisica di quest’uomo, dell’uomo-carabiniere Cunsolo, che venerdì prossimo 5 luglio dovrà presentarsi dinnanzi al gup Tarallo per rispondere sulle sue presunte responsabilità per la morte di Massimo Casalnuovo, e che martedì scorso 26 giugno è stato capace di richiamare a se tutte le possibili capacità investigative e conoscitive per individuare ed arrestate il presunto assassino di Olena. Eccezionale ed encomiabile,  soltanto un vero uomo e un vero Carabiniere può farlo.

3 thoughts on “Delitto Olena: indagini e giustizia di prossimità o il capolavoro di Cunsolo ?

  1. Quanta verità in questo articolo.
    Bravo Aldo, troppo spesso i meriti vengono scippati a chi, realmente, li ha.

  2. “Non ero presente semplicemente perché non invitato a causa di incerte e inestricabili alchimie del web”.

    NON E’ AFFATTO VERO

    L’invito alla conferenza stampa è stato fatto al “Quotidiano di Salerno” perchè nell’email inviata dal Comando Provinciale dei Carabinieri per la convocazione della conferenza sono riportati 153 indirizzi email ai quali la stessa è stata inoltrata e tra questi c’è anche il vostro (info@ilquotidianodisalerno.it). La Procura non ha alcuna “colpa” in merito e il Colonnello Merone ha inviato l’email a tutti.

  3. Vorrei tanto conoscere la vera identità di questo fantomatico “Antonio” (l’anonimato, purtroppo, è una delle tante anomale alchimie del web) che difende a spada tratta ciò che Bianchini non ha neppure lontanamente attaccato parlando soltanto di “incerte e inestricabili alchimie del web” che, come nella presente fattispecie, recitano sempre una parte molto importante. Mica Antonio, per caso, ha la coda di paglia ?

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