VINCENZO DE LUCA E L’INCOMPATIBILE MISTERO

 

Antonio Citera

SALERNO – Brutta notizia per Vincenzo De Luca, il sindaco – ministro che nel giro di pochi minuti ha visto svanire nel nulla le corpose – residue possibilità di ricoprire entrambi i ruoli facendo la barba perfino alle norme che disciplinano le varie incompatibilità. Dal primo giorno in cui è stato chiamato a Roma, il sindaco sceriffo, ha diffidato e ignorato tutti coloro, i sostenitori dell’incompatibilità che  lo hanno attaccato a spada tratta chiedendo a gran voce le dimissioni dall’una o dall’altra carica. Ma egli imperterrito ha resistito fino alla fine, sicuro forse di un provvedimento salva De Luca che stava per essere emanato. Infatti , un emendamento introdotto nel decreto del Fare, lo scagionava da qualsivoglia colpa e lo autorizzava a ricoprire senza indugio i ruoli in discussione. Nella giornata di ieri però qualcosa è andata storta, dopo le pressioni degli ultimi giorni che infierivano contro i salvatori del sindaco di Salerno, nei palazzi romani, dopo una riunione lampo fatta dai vertici del potere, si è deciso di fare marcia indietro sulla vicenda. Dalle poltrone vellutate delle Commissioni  Bilancio e Affari Costituzionali, con un colpo alla Silvan, si è votato il contrario di quanto espresso , cambiando addirittura le carte in tavola . L’emendamento del Decreto del Fare, abrogava l’incompatibilità tra le cariche di parlamentare e di sindaco di Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti. L’incompatibilità è stata ieri ripristinata per i comuni con più di 15.000 abitanti. Le modalità con cui è stato ristabilito il provvedimento sono state tuttavia inusuali e fortemente contestate. Dopo il polverone alzato sulla vicenda da oppositori accaniti, la maggioranza  aveva deciso di modificare l’emendamento approvato, ma non potendolo cambiare in aula, a causa del principio del “ne bis in idem”, è stato affermato che l’emendamento votato conteneva un refuso. E’ stata dunque votata la correzione formale dell’emendamento, come dire aggiungiamo l’1 a 5000 e salviamo faccia e culo. Una storia incredibile di un Paese stordito dalla fattispecie di un potere senza precedenti. Ennesima figuraccia di una pseudo maggioranza costruita su basi di cartone, ennesima dimostrazione di autorità politica che, fanno dell’Italia il Pulcinella dell’Europa.

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