Sicilia: ARS e i padroni di se stessi…

 

Barbara Filippone

PALERMO – Scandalo all’Ars… scandalo in Sicilia… Tutti tuonano come se fosse realmente una novità quella delle spese politiche pazze…; fare politica è sicuramente una scelta e la vicenda che coinvolge ben 97 tra parlamentari ed ex parlamentari regionali, indagati per i rimborsi spese versati ai loro gruppi dell’Assemblea Regionale Siciliana a mio avviso non rappresenta una novità perché si parla di politica, e di politica fatta anche  male.. Fare politica, dicevo, è una scelta di dovere civico oltre che personale e credo che un limite nel fare politica dovrebbe essere imposto dal buon senso e dalla propria onestà. La vicenda che sta coinvolgendo la Regione non è qualcosa di anomalo, questi scandali sembrano coinvolgere ogni dove, e dove il mestiere praticato è quello della politica sembrano avere più consistenza.

Naturalmente siamo ad un punto in cui le indagini intraprese dalla magistratura valuteranno se è il caso di un eventuale rinvio a giudizio e quindi tutte queste accuse saranno da provare nei tre successivi gradi del processo, ma la categoria di cui si parla è “spese per attività politica” ambigua e al quanto camuffabile. Cosa s’intende e cosa rientra in questa categoria? Affitti, utenze, spese di cancelleria varie, convegni, spostamenti, stipendi ai portaborse… e proprio Antonello Cracolici, ex-capogruppo del PD in conferenza stampa ha ribadito che gli sono state fatte una trentina di contestazioni e che il 14 febbraio recandosi in procura spera di poter chiarire tutta questa vicenda.

Le spese contestate sono acquisiti di biancheria intima, griffati, di cravatte, borse, ma anche di cialde per il caffè, pubblicazione di necrologi,bottiglie di acqua minerale,  e rimborsi di soggiorni in alberghi di lusso, addirittura l’acquisto per 179 euro di fumetti di Diabolik. Le spese illegittime ammonterebbero a oltre 10 milioni di euro. La disciplina di questi rimborsi è stata resa un po’ più ferrea dal 2012, anno in cui la rendicontazione è stata soggetta a regole più rigide, prima di allora infatti le cose erano più soft, per cui diverrà  complicato per la Procura stabilire dove c’è l’illecito e dove no.

Sta di fatto che tutto accade nel bel mezzo di una manovra finanziaria che il governatore Crocetta si appresta a voler chiudere… sentire parlare di questi illeciti, in un contesto come il nostro cioè in una Palermo, e non solo Palermo, dove la disoccupazione e le preoccupazioni legate al vivere quotidiano fanno da capofila, rende ancora più insopportabile e intollerabile capire come queste inchieste arrivino comunque a far dubitare della professione di politico al quale ambiva lo stesso Platone: “Da giovane pensavo, come tanti, di dedicarmi alla politica non appena fossi divenuto padrone di me stesso.”

Ma credo fermamente che questi politici siano diventati non padroni di se stessi bensì probabilmente padroni del bene presumibilmente comune… premesso che non tutti i politici siano disonesti, anche ai tempi di Socrate i più sapienti erano considerati i politici e ben presto lo stesso Socrate si rese conto interrogandoli che questi politici non solo non fossero  poi così sapienti politicamente ma  che per di più oltre a non conoscere il loro mestiere erano anche tanto superbi da credere di conoscere molte altre cose… speriamo di scegliere meglio i nostri rappresentanti in un futuro prossimo.

Buona politica, a chi la sa praticare.

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