ERGON: veleni e vendette anche sulla cassa integrazione !!

 

Aldo Bianchini

 SALERNO – Ho seguito abbastanza poco la vicenda della Ergon di Polla, diretta promanazione del Consorzio Bacino Sa/3 o, per dirla tutta e meglio, di quella costellazione di sigle societarie incardinate in quel vasto progetto del  “Consorzio dei Comuni depressi del Vallo di Diano”, il primo consorzio tra comuni (a guida socialista !!) che la storia della nostra provincia ricordi, nato da un’idea progettuale di Gerardo Ritorto supportata da Enrico Quaranta. Nasce anche la necessità di riunire il consorzio sotto la più ampia sigla di “Centro Sportivo Meridionale” che va ad integrarsi ed a definirsi meglio nel definitivo <<Consorzio Bacino Sa/3 – Centro Sportivo Meridionale>>, con Ecometa, Meta Sport ed Ergon solo per ricordarne alcune tra le svariate società partorite dalla fervida mente finanziaria di Enrico Zambrotti, personaggio che quando sembra fuori da tutto è dentro in tutto, sempre e comunque. Un apparato di potere politico senza precedenti che ha, comunque, retto anche all’urto di Eco Ambiente Salerno che voleva fagocitarlo; un apparto di potere politico che sembra abbia incantato lo stesso Vincenzo De Luca fino al punto di chiamare alla sua corte (così si sussurra negli ambienti bene informati !!) l’avversario di un tempo “Enrico Zambrotti”. Perché ritorno ad interessarmi della Ergon ? Semplicemente perché ho letto una notizia che dice e non dice (Il Mattino del 20 marzo) e lascia cadere, come per caso, una delle chiavi di lettura più importanti dell’intera <<vicenda Ergon>> fatta di potere, di interessi e di squallidi veleni con tanto di vendette. Faccio una doverosa premessa prima di andare avanti: gli operai e i lavoratori in genere quando non vengono pagati hanno sempre e comunque ragione, fatto il necessario discrimine tra lavoratori operosi e quelli “poco volenterosi” che per lunghi periodi dell’anno non vanno al lavoro senza neppure dare giustificazioni.  Detto questo, però, bisognerebbe interrogarsi sul perché accadono e si ripetono certe indecorose situazioni. La risposta è sempre la stessa: la politica partorisce i carrozzoni, li riempie di lavoratori (non sempre scelti tra quelli più laboriosi e onesti !!) per fini spocchiosi e politici, e poi butta tutto a mare. Ma di questo avremo tempo e modo di parlarne ampiamente nei prossimi approfondimenti. E veniamo alla notizia riportata in coda ad un articolo a pag. 41 de “Il Mattino”: <<Tra le altre stranezze evidenziate nella riunione, una lettera di disdetta della Cassa Integrazione inviata dall’indirizzo “pec” dell’azienda all’insaputa dei vertici dell’Ergon …>>. Ho riletto la notizia più volte meravigliandomi che una simile “bomba” sia stata lasciata cadere, quasi per caso, in un articolo di un corrispondente senza un giusto e doveroso approfondimento da parte della redazione provinciale. Insomma sembrerebbe che all’interno della Ergon o dello stesso Consorzio ci sia qualcuno che “si diverte” (per non dire altro !!) a seminare il panico tra i lavoratori che dopo aver appresso dell’approvazione della Cassa Integrazione hanno avuto la comunicazione di disdetta della stessa; se la notizia risponde al vero rilancia immediatamente l’ipotesi di “una talpa” all’interno della complessa struttura come avevo già evidenziato nei precedenti articoli e, soprattutto, nell’ultimo in cui riferivo di un lungo interrogatorio in Procura (DDA) a Salerno di Enrico Zambrotti agli inizi del mese di dicembre 2013. Ma anche non essendo esperto in fatto di computer mi sono subito chiesto come può fare una talpa ad inserirsi in una PEC (Posta Elettronica Certificata) che ha bisogno di una specifica chiave di accesso per poter essere utilizzata normalmente. E chi possiede le chiavi di accesso ? Ho fatto un rapido giro di telefonate e di colloqui ed ho appreso che le chiavi della pec della Ergon sono in possesso di due persone soltanto: Giovanni Siano (ex liquidatore della Ergon ed attuale Commissario del Consorzio) e Paolo Planzo (funzionario della Ergon e rappresentante sindacale della CGIL). Troppo facile, ma viene da se, che chi possiede le chiavi non rischia così grossolanamente soltanto per il gusto di divertirsi; a meno di non pensare ad una sorta di impazzimento generale che è ben lungi dalla realtà psico-somatica dei due soggetti in possesso delle chiavi di accesso. E allora ecco che ritorna di grande attualità la possibilità dell’esistenza di una talpa che deve avere forzatamente molte contiguità lavorative e di interessi con chi vorrebbe a tutti i costi sfasciare tutto pur di raggiungere qualche meschino obiettivo. L’indagine della polizia postale non sarà delle più facili anche perché a diretto contatto sia con Siano che con Planzo, vuoi per un motivo piuttosto che per un altro, ci sono almeno qualche decina di persone; anche se la stessa inchiesta dovrebbe partire, come è probabile, dall’accertamento almeno di un “incauto affidamento” delle chiavi da parte degli stessi Siano e Planzo. Nei prossimi articoli cercherò anche di chiarire la tumultuosa crescita della Filas (sindacato autonomo di base) che sta sbancando gli altri sindacati in fatto di iscritti, come pure le “impennate economico-salariali” di alcuni dipendenti anzichè di altri per finire agli incarichi dirigenziali che andrebbero sempre in una direzione unica. Ma ovviamente c’è anche l’esplosiva realtà del consumo di carburante per i mezzi in uso che in uno stretto periodo di controllo sarebbe sceso da ottomila a mille litri. Tanti perchè che non trovano risposte chiarificatrici; ed è proprio su queste realtà che la Procura Antimafia dovrebbe appuntare la propria attenzione investigativa.

One thought on “ERGON: veleni e vendette anche sulla cassa integrazione !!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *