PORTO: parla Gian Luigi Cassandra


Da Clemente Ultimo
SALERNO – La possibile scomparsa dell’Autorità Portuale di Salerno, per effetto della riforma del sistema portuale italiano messa a punto dal ministro alle Infrastrutture Lupi, lascia a dir poco perplessi. Una perplessità alimentata dal fatto che quel che si profila all’orizzonte è un accorpamento con un’Autorità Portuale, quella di Napoli, che appare decisamente distante dagli standard di eccellenza raggiunti a Salerno.
Nel corso di questi ultimi anni la crescita costante dei volumi di traffico registrati dallo scalo marittimo salernitano, la realizzazione di interventi di adeguamento strutturale, la capacità di instaurare un dialogo costruttivo e proficuo con le realtà imprenditoriali delle aree retroportuali testimoniano del buon lavoro svolto. E, soprattutto, rappresentano un’opportunità importante di ulteriore crescita per il sistema economico-produttivo salernitano.
Più volte, nella mia veste di presidente del Consorzio Asi, ho avuto modo di sottolineare l’importanza di un sistema logistico e della mobilità in grado di supportare adeguatamente le imprese insediate nel territorio della nostra provincia nello sforzo di raggiungere tempestivamente i mercati di sbocco. E che il porto di Salerno sia un elemento centrale di questo sistema è un dato incontrovertibile. Se in questi ultimi anni è stato possibile, a dispetto della crisi, attrarre nuove imprese nelle aree industriali salernitane, mi riferisco in modo particolare al comprensorio del Cratere Salernitano, lo si deve anche al sostanziale buon funzionamento del sistema logistico della provincia.
Nel momento in cui si cerca di inserire pienamente in questo sistema l’aeroporto di Salerno – Pontecagnano risulta inaccettabile la prospettiva di veder compromessa l’efficienza del porto di Salerno.

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