Pagani/33: Cristo è morto, Gambino è risorto !!


Maddalena Mascolo
PAGANI – Il “RE” è morto, viva il “re”; proprio così qualcuno ha sussurrato sul sagrato della Chiesa Corpo di Cristo mentre la statua lignea del “Cristo morto” stava uscendo sulla strada. Ha chinato il capo Alberico Gambino, sorretto da due stampelle a ricordo della brutta caduta sugli sci, al passaggio del crocifisso, surrogando forse l’atteggiamento tipico dell’Addolorata che stava arrivando a soccorrere il Figlio. Per un attimo è parso quasi come, pur nel doveroso silenzio cristiano, Gambino avesse detto: “Eccomi qui, sono tornato !!”. Poi c’è stato l’incontro tra scroscianti applausi di una folla osannante: la Madonna ha soccorso il Figlio, Massimo D’Onofrio ha ricevuto il supporto di Alberico Gambino. Dunque è fatta; la lista gambiniana c’è ed è tutta per D’Onofrio che, seppur silenziosamente, non ha mai abbandonato Gambino al suo destino. Poi la processione con il Figlio e la Madre è proseguita per la strade della Città con al seguito una folla straripante e Massimo D’Onofrio alla sua testa accompagnato da Gino Mongibello e Aldo Cascone (in rappresentanza della Provincia). Alberico Gambino, causa le stampelle, è rimasto lì a guardare il corteo che si allontanava. E mentre si annunciano novità clamorose nella lista dei gambiniani, con presenze assordanti come quella di Anna Rosa Sessa (già portavoce di Gambino all’epoca dei fasti !!), l’imprenditore Attilio Tortora, l’ex assessore Mongibello,, l’imprenditrice Enza Fezza e l’avvocato Maria Grazia Cafisi (fonte La Città), irrompe sulla scena della campagna elettorale il “fattore 15 luglio”. Un fattore che in tanti hanno fatto finta di dimenticare e che, invece, come abbiamo già abbondantemente scritto segnerà per forza di cose gli sviluppi di questa cavalcata temporale fino al voto del 25 maggio, sempre ammesso che il voto ci sia, ovvero che sia così limpido e senza inquinamenti di sorta, neppure di natura giudiziaria. Ovviamente, sia chiaro, il “fattore 15 luglio” inciderà soprattutto nell’ambito del centro destra, perché quella data segnò appunto la spaccatura di quell’immensa maggioranza che faceva capo ad Alberico Gambino fino alla mattina dei clamorosi arresti. Ho letto da qualche parte che <> così come ho letto che su <>; pensieri e parole che arrivano in ritardo, da questo giornale abbiamo sempre scritto che Bottone, forse, non piace a nessuno dei big della politica nostrana; men che meno all’ultimo sindaco prima del commissariamento, Fabio Petrelli, che oggi svela di aver parlato l’ultima volta con Bottone prima del 15 luglio 2011. E quale sintesi può rappresentare, dunque, un personaggio come Bottone che (seppure stimato e portatore di molti voti) non riesce a legare con nessuno, neppure con il consigliere politico della Carfagna, Vincenzo Belfiore. Se la ride sotto i baffi, che non ha, dall’altra parte Angelo Grillo che spera di recuperare sempre più consensi anche dalle file degli scontenti sia di Forza Italia che di Fratelli d’Italia che se le stanno suonando di santa ragione mentre la processione continua il suo cammino. Riuscirà Gambino a dimostrare nuovamente che il “re” è lui, che è in grado di muovere a suo piacimento migliaia e migliaia di voti ? si chiede e mi chiede qualcuno che segue religiosamente la processione. Non so rispondere, l’impatto emotivo con la folla è ancora troppo imponente e difficilmente interpretabile per dare delle ricette esaustive. Se ci si dovesse attenere agli sguardi sarebbe facile dire che tanta gente è rimasta impressionata dalla presenza dell’ex sindaco sul sagrato della Chiesa del Corpo di Cristo dove ha atteso pazientemente l’arrivo dell’Addolorata e l’uscita del Figlio per il religioso incontro, così come è apparso lampante il passaggio del testimone con Massimo D’Onofrio che, scortato dai gambiniani, seguiva la Madonna proveniente dalla Chiesa dell’Addolorata. Funzionerà questa ideale staffetta tra i due personaggi che, nel bene e nel male, sono rimasti uniti anche al di là delle clamorose inchieste giudiziarie ? La risposta, come sempre, la darà l’esito elettorale. Ma ecco che ritorna la processione verso il sagrato da dove era partita. Il Cristo morto rientra e si chiudono i battenti del portone alle sue spalle, il silenzio è assoluto, non fiata nessuno, non vola una mosca. Poi tre colpi, e la Madonna che bussa al portone del sacrario, vorrebbe entrare, vorrebbe confortare fino all’ultimo il Figlio morente, si apre uno spiraglio ed alla sua vista i custodi del Tempio richiudono violentemente i battenti. Il silenzio continua, la folla è trabocchevole, molti volti sono rigati dalle lacrime, infine l’applauso lungo, scrosciante, liberatorio; mentre loro, Alberico e Massimo, sono sempre lì, in silenzio, in attesa, più uniti che mai, le parole sono superflue.

2 thoughts on “Pagani/33: Cristo è morto, Gambino è risorto !!

  1. Egregia dott.ssa Mascolo,
    sulle elezioni del 25 Maggio 2014 incombe non il fattore 15 Luglio ma il “fattore 10 Luglio 2009” cioè la data in cui Bottone assunse la carica di Sindaco f.f. di Pagani.
    E’ questa la data storica che segna il confine tra la maggioranza di Gambino e l’altra maggioranza, quella degli accordi con il centro sinistra e dei complotti.
    Sul piano prettamente politico credo che non può sfuggire una riflessione che riguarda le coalizioni in campo e gli anni trascorsi dal 2002 ad oggi…
    La Coalizione che sostiene Grillo non vede alcun componente dell’opposizione all’amministrazione di centrodestra, anzi alcuni esponenti della maggioranza di cdx sono con Grillo (Ingenito, etc.).
    Con Donato c’è l’opposizione “cattiva ” all’amministrazione di cdx di Gambino (perchè con Bottone è stata molto tiepieda e complottista) , con D’Onofrio c’è la maggioranza di Gambino che ha governato fino a Luglio 2009 e con Bottone c’è la maggioranza di governo del paese dal 2009 rinforzata da quella parte di Forza Italia (Carfagna, Aliberti, etc.) che ha sempre temuto Gambino e che contro di lui ha lavorato ed operato.
    A parte Grillo e Donato, che fanno storia a sè e che dovrebbero spiegare perchè non camminano insieme, è chiaro che la competizione elettorale vera è tra D’Onofrio e Bottone, tra due visioni del governo del paese: una (D’Onofrio) che riconosce la bontà delle cose fatte e che vuole continuare a migliorare il programma del 2002, un’altra (Bottone) che deve continuare il percorso di rafforzamento delle proprie posizioni agendo nel conservatorismo più totale possibile perchè il suo elettorato di fondo, e più importante, è “conservatore dello status quo”.
    Solo chi non conosce la storia di Pagani di questi ultimi anni può non ricordare che Bottone è stato contro i P.I.P. perchè difendeva gli interessi di alcuni espropriati, è stato contro il commercio al dettaglio perchè difendeva gli interessi della grande distribuzione …. (Panico docet), è stato contro le partecipate perchè toglievano potere agli assessori, etc. etc….
    Insomma la competizione è tra il “conservatorismo bottoniano” e “il moderatismo riformista” di D’Onofrio e tra queste due posizioni l’elettorato dovrà dividersi e scegliere….
    Nel frattempo sono già scomparse le meteore che volevano cambiare il mondo, facendo anche una brutta fine.
    Infatti Gaito Aniello che si era presentato come candidato a Sindaco (manifesti, spot elettorali) adesso si allea con Grillo, Giorgio e l’IDV non riesce nemmeno a fare la lista (e non si chiede nemmeno perchè?), Forza Italia diventa subalterna a Bottone,….
    Rimangono Pisacane e Gaito Antonio ma entro Venerdì scompariranno anche loro…. come?
    Pisacane dovrà naturalmente allearsi con D’Onofrio, Gaito Antonio anche….
    Poi dopo il responso delle urne scomparirà anche Donato (risucchiato da Grillo) ed il quadro politico si semplificherà definitivamente……. senza ballottaggio…..
    Ad maiora

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