Porta Ovest: procedura corretta e lotta contro il tempo

 

 

La redazione

 

SALERNO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la risposta dell’Autorità Portuale di Salerno alla dichiarazione della Regione Campania sulla vicenda della Porta Ovest e del fermo dei lavori di scavo: <<“Salerno Porta Ovest” costituisce un intervento di estrema importanza per la mobilità urbana, la riqualificazione urbanistica ed ambientale ed il miglioramento della sicurezza del sistema dei trasporti nella parte occidentale della Città: opera strategica per lo sviluppo economico della Città di Salerno e della provincia ed oltre, intervento per il quale Autorità Portuale e Comune di Salerno hanno profuso ogni energia per reperirne il relativo finanziamento, espletare le procedure di gara, acquisire i pareri, tra notevoli difficoltà burocratiche ed in costante lotta contro il tempo. Finalmente, dopo oltre dieci anni di intensa attività amministrativa, il 27 settembre 2013 hanno avuto inizio i lavori, da concludere inderogabilmente entro il 3l-12-20l5, così come stabilito dalle procedure di finanziamento europee (PON Reti e Mobilità 2007-2013). Ora, l’ennesimo adempimento, scaturito dall’esigenza del raggruppamento di imprese aggiudicatario dei lavori di aggiornare il o’Piano di Utilizzo delle Terre e Rocce da Scavo” alle normative ed esigenze sopravvenute. A febbraio 2014 1’Autorità Portuale di Salerno aveva già provveduto ad autorizzare 1’applicazione delle procedure previste nel suddetto aggiornamento de1 Piano di Utilizzo delle Terre e Rocce da Scavo, Piano già destinatario di decreto VIA n.272 del l5-04-2011 emesso dalla Regione Campania, anche in considerazione degli evidenti vantaggi di carattere ambientale. A seguito di successivi approfondimenti, stante l incertezza interpretativa del quadro normativo regolante la materia, l’Autorità Portuale, con nota del 30-04-2014, riteneva comunque di trasmettere l’aggiornamento del suddetto Piano di utilizzo delle Terre e Rocce da Scavo alla Regione Campania, chiedendone l’ approvazione. Con successiva nota del 20-05-2014, l’Autorità Portuale rappresentava alla Regione Campania l’assoluta urgenza di acquisire il parere in argomento, attesa l’importanza strategica dell’opera e la necessità di concludere le lavorazioni inderogabilmente entro il 3l -12-20I5, così come stabilito dalle procedure di finanziamento europee (PON Reti e Mobilità 2007-2013). Nel riscontrare la nota del 13-06-2014 della Regione Campania, contenente richiesta di chiarimenti alla documentazione presentata, l’Autorità Portuale con propria nota del 23 07 2014 ha fornito puntuale risposta alle richieste stesse, anche a seguito del necessario approfondimento di carattere normativo e tecnico resosi indispensabile per la difficoltà interpretativa delle normative intervenute in materia. Nello specifico, l’Aggiornamento del Piano di Utilizzo, che non comporta modifiche sostanziali e recepisce specifiche prescrizioni del C.S.LL.PP.

(“dovranno essere sviluppate opportune indagini tese ad ottimizzare e velocizzare il riutilizzo del materiale, reimpiegato nel cantiere e non smaltito a discarica autorizzata, così da ottimizzare lo stoccaggio temporaneo”), migliora considerevolmente la performance ambientale dell’intero appalto: sono state individuate modalità per il recupero totale del materiale da scavo che verrà riutilizzato, nel corso dell’esecuzione dell’intervento in oggetto o di un’opera diversa, per la realizzazione di reinterri, riempimenti, rilevati, calcestruzzo, ecc., o in processi altri produttivi, in sostituzione di materiali di cava. Una gestione siffatta è finalizzata a ottimizzare lo sfruttamento delle risorse naturali, diminuire 1’uso del suolo, non ridurre 1a capacità ricettiva delle discariche. Sempre al fine di miglio rare la prestazione ambientale dell’appalto, nel piano di utilizzo, sono state individuate due aree di deposito temporaneo comprensive delle necessarie aree per il riutilizzo dell’intero materiale. Le aree in questione sono, una direttamente interna al cantiere in Via Ligea, facendo si che tutti i movimenti dei mezzi pesanti avvengono nella stessa area di cantiere non appesantendo la viabilità cittadina e contenendo gli impatti ambientali legati alla qualità de11’atmosfera, al rumore ed alla salubrità generale de1 contesto territoriale; l’altra area è individuata all’interno dell’impianto di calcestruzzo della Italsud in località Cernicchiara. Nell’ambito della gestione ambientale del cantiere sono state poste in essere diverse procedure al fine di minimizzare gli impatti diretti del cantiere con l’ambiente esterno, ovvero sono state poste delle recinzioni piene con lo scopo di: contenere le polveri prodotte durante il passaggio dei mezzi pesanti; ridurre le emissioni di rumore verso l’esterno; delimitare le carreggiate a servizio del cantiere con quelle adibite al traffico 1ocale; proteggere le carreggiate dall’eventuale rotolamenti di massi durante il trasporto delle terre e rocce all’interno del cantiere; assicurare una continuità all’esterno del cantiere ai fini della sicurezza dei passanti. Inoltre sono state poste in essere una serie di procedure operative per: l’abbattimento delle polveri durante la movimentazione dei mezzi pesanti; 1’abbattimento delle polveri dei cumuli del materiale escavato; la regimentazione delle scaturigini naturali provenienti dallo scavo delle gallerie naturali; la gestione dei rifiuti in cantiere. Durante l’esecuzione dei lavori viene effettuato un costante Monitoraggio Ambientale, il quale si svolge attraverso f insieme dei controlli di alcuni parametri fisici, chimici, biologici, rappresentativi de1le componenti ambientali interessate: atmosfera, ambiente idrico sotterraneo e superficiale, rumore, suolo, in modo da garantire che il riutilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute umana e senza recare pregiudizio all’ambiente. Questa Autorità Portuale, al di 1à di ogni sterile polemica, auspica una tempestiva risoluzione della problematica.>

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