Cemento: Lombardi e la guerra dell’Ance

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Scrivere della guerra scatenata in seno all’ANCE di Salerno sarebbe impresa abbastanza facile se non fosse per il fatto che il massimo rappresentante dell’associazione risponde al nome di Antonio Lombardi, ingegnere, giovane e rivoluzionario presidente a capo anche di un’impresa familiare che Lui ha saputo portare a livelli abbastanza alti. La difficoltà di scrivere dell’Ance di Lombardi discende dal fatto che con lo stesso ho avuto, in un passato abbastanza recente, una frequentazione (motivi di lavoro, ovviamente !!) pessima per colpa della sua insipienza decisionale che, invece, in altre occasioni aveva ed ha dimostrato di avere. Può accadere, per carità, che un progetto non decolli ma bisogna sempre mantenere un comportamento all’altezza della situazione senza rifugiarsi in squallide manfrine che diventano non credibili anche per i bambini delle elementari. Questo fatto estremamente negativo, però, non condizionerà assolutamente il giudizio che mi sento di esprimere sull’operato di Antonio Lombardi per quanto attiene la sua gestione, molto personalizzata, dell’ANCE che ritorna sulla scena pubblica in maniera alquanto burrascosa, così come ci aveva abituato nel periodo a cavallo tra gli anni ‘80 e ’90. Che piaccia o no, io ho una libertà giornalistica di fondo da far invidia a chiunque, scusate l’autocelebrazione !!, ma mi sono seccato di tutti questi inetti personaggi che gravitano nel mondo della politica e dell’imprenditoria (sarebbe meglio dire “prenditoria” salernitana. Una libertà che, questo lo sa benissimo lo stesso Lombardi, non avrei mai venduto per un progetto e/o per una prebenda come fanno in tanti e come fanno tutti coloro che gli stanno intorno e non riescono a consigliarlo per il meglio. Avremo tempo e modo di analizzare al dettaglio cose, fatti e personaggi e ce ne sarà per tutti in questa già lunga inchiesta denominata semplicemente <<Cemento, alla conquista di Salerno>> giunta alla 33^ puntata. Antonio Lombardi, pur con le tante pecche che accompagnano ogni essere umano ed ogni imprenditore, ha cercato comunque di dare negli ultimi anni un volto nuovo all’ANCE, di porre l’Associazione al centro del sistema degli appalti, di governarla in maniera estremamente tecnologizzata, insomma di renderla visibile. Se non si dice questo si rischia di non rendere bene l’idea di democrazia, con tutte le remore possibili, che Antonio (mi perdonerà se lo chiamo ancora per nome !!) ha cercato di dare prima all’Associazione e poi agli imprenditori che ne fanno parte. Il suo discorso è stato difficile, gli avversari sono stati tanti, gli intoppi altrettanto e le mosse sbagliate non si sono contate <<prima con De Luca, poi con Cirielli, infine con nessuno>>; tanto che il suo operato inizialmente e tendenzialmente democraticizzante è stato scambiato per un sovversivo strumento teso alla conquista di Salerno attraverso il cemento, cioè gli appalti pubblici che, anni fa, sembrava dovessero essere appannaggio della sua impresa e che, a conti fatti, sono stati tutti o quasi dirottati verso imprese avversarie tra le quali quelle facenti capo alla famiglia Rainone ed al gruppo U.C.S. (Unione Costruttori Salernitani), capeggiati da Pietro Andreozzi, di cui anche lo stesso Vincenzo Russo (presidente uscente della Scuola Edile) farebbe parte. Addirittura quest’ultimo gruppo ha voluto e operato la più grossa spaccatura all’interno dell’ANCE fin dai tempi della battaglia cruenta tra i Del Mese di Pontecagnano e i Citarella di Nocera. Al centro di questa battaglia del cemento c’è stata quasi sempre la Salernitana Calcio che a seconda la direzione degli appalti ha avuto alti e bassi sportivi, fino a toccare il fondo con Lombardi  anche con il fallimento, il secondo in ordine di tempo. Questo denota la passionalità del personaggio Lombardi che poteva ben guardarsi dal buttare ingenti capitali in un’avventura sportiva senza prima ottenere in cambio gli appalti; errore che di certo non ha ripetuto il gruppo Rainone. E’ storia, non sono mie invenzioni o fantasie giornalistiche. Ora Antonio Lombardi, incalzato anche da alcune disavventure giudiziarie, è forse alla resa dei conti; l’ANCE come lui l’aveva immaginata non c’è, non esiste e non solo per colpa dei suoi ottusi oppositori ma anche verosimilmente dei suoi stretti collaboratori certamente non all’altezza di consigliare strategie vincenti pur promanando un’immagine di grossa professionalità. Le baruffe e gli scontri, quasi fisici, riportati dalle cronache giornalistiche di queste ultime settimane non sono altro che la conferma di quanto vado scrivendo. In pratica Antonio Lombardi forse no n sa più a quale santo appellarsi per conservare la sua poltrona di presidente; ma anche di questo avremo tempo e modo di parlarne prima che fra qualche mese l’assemblea generale venga chiamata nuovamente alle urne per eleggere il nuovo presidente.

One thought on “Cemento: Lombardi e la guerra dell’Ance

  1. nell’Ance di Salerno c’è come in tutte le associazioni, partiti ecc. ecc. una dialettica che in genere vede affrontarsi due schieramenti. I numeri dicono che quella di Lombardi è ancora largamente maggioritaria è che la minoranza proprio perché minoranza cerca di mettere solo in cattiva luce chi stà dirigendo l’ANCE Salerno.
    se il sign Russo così come leggo appartiene già ad altra associazione UCS (Andreozzi) è fuori posto. Perchè o stà con una associazione o con l’altra. La correttezza vorrebbe che prendesse una decisione. Che poi il Presidente Lombardi abbia i suoi problemi personali (legate alle vicende Salernitana ) questa è un’altra storia perché anche in questo stà alla sua coscienza trarre delle decisioni se restare o andare via. Lo scontro nell’Ance non può prescindere però da una acutizzarsi della crisi nel settore delle costruzioni persi 18.000 posti di lavoro i 4 anni nella sola provincia di Salerno e mettendo in crisi anche l’occupazione per i dipendenti degli Enti BIlaterali del settore (Cassa Edile,,Scuola Edile,CPT,,RLS,) che sono Autofinanziati dal settore delle costruzioni con il contributo di Imprese e Operai) è come dire che una città intera è disoccupata senza prospettive di ripresa. Le regole di politiche economiche che l’Italia ha accettato con la sottoscrizione dei trattati europei e la perdita di sovranità monetaria con l’euro hanno fatto si che la Crisi si aggravasse molto più rapidamente di quello che ci si immaginava. .Durante i cicli di crisi capitalistici gli Stati le affrontavano aumentando la spesa pubblica a favore dell’economia principalmente nel settore delle costruzioni da sempre considerato un volano per l’economia.I trattati europei impediscono questo tipo di interventi (portandoci tutti in malora) Il Presidente Lombardi ha cercato con insistenza ( dentro le compatibiltà europee) di trovare nuovi modi per poter rilanciare il settore in provincia di Salerno . Non avendo più padrini politici viene considerato un disturbatore non omologato al nuovo sistema di Potere per cui bisogna mandarlo via, Facendo si che l’Ance diventi residuale sui tavoli istituzionali senza nessun peso politico decisionale.

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