COSTANZA: una principessa senza castello

Aldo Bianchini

TEGGIANO – L’idea era originale ed anche geniale, l’assalto al castello negli ultimi anni era forse diventato il vero attrattore di una manifestazione che, purtroppo, non riesce a rinnovarsi sul piano squisitamente organizzativo e propositivo avendo puntato tutto l’interesse sul business economico che, comunque, riesce a garantire nelle tre serate. Anche lo stesso <<assalto al castello>> ideato dal regista ex Rai Massimo Cinque, dopo tre anni, aveva bisogno di un nuovo volto per continuare ad essere ancora più appetibile per il palato dell’esigente pubblico che accorre sempre in massa, e non soltanto dal Vallo di Diano. Finanche il <<concorso fotografico>>, voluto e sponsorizzato dalla Bcc Monte Pruno, anche nella sua semplicità organizzativa è più interessante di tutto il resto perché intriso di quel quid competitivo che rinnova automaticamente le varie edizioni. L’ho scritto altre volte, che Teggiano e soprattutto <<alla tavola della principessa Costanza>> non sono l’ombelico del mondo; questo alcuni teggianesi non vogliono digerirlo e si barricano sempre di più nei loro confini. Le migliaia di presenze di visitatori e/o turisti occasionali non sono l’apertura verso il mondo esterno che viaggia alla velocità della luce; le sfilate storiche, i costumi, i pistonieri, gli sbandieratori e i volenterosi e rispettabili figuranti sono ormai presenti in tantissimi paesi campani e realtà anche più grandi e interessanti di Teggiano. Ho letto da qualche parte che la manifestazione si è rinnovata (riveduta e corretta !!, questa l’espressione usata) perché quest’anno ha esibito dei fuochi d’artificio della ditta De Joanni con l’aggiunta delle fontane danzanti (che ormai dilagano dappertutto); se vogliamo far ridere allora ridiamo. Addirittura la “noiosa e ripetitiva sfilata delle autorità” è stata propagandata come elemento di innovazione. L’indotto indubbiamente c’è, ma non è quello sbandierato dagli organizzatori o almeno non raggiunge tutte le categorie economico-imprenditoriali del territorio.  Con molta umiltà ho anche proposto, negli scorsi anni, qualche soluzione innovativa; ma si sa che i suggerimenti se sono gratuiti non vengono mai presi sul serio. E allora arrivano le crisi, forti e insanabili, probabilmente strutturali e di sistema che rovinano gli antichi sforzi degli originali organizzatori. L’intrigo spocchioso sorto tra le due opposte esigenze dei proprietari del castello e dei rappresentanti della Pro Loco ne è la pratica dimostrazione. Senza voler entrare nel merito dei torti o delle ragioni che attengono aspetti molto privati, va detto che non tutti i torti sono dalla parte della Società Castello così come non tutte le ragioni sono dalla parte della Pro Loco. E questo non per voler essere come Ponzio Pilato ma soltanto perché l’aspetto meramente economico (limitato nel volume e nel tempo !!) ha decisamente preso il sopravvento su quelli che erano inizialmente sani intenti di valorizzazione della Città Museo e del territorio che gli sta intorno; e quando l’aspetto economico prende il sopravvento arrivano le crisi e le battaglie senza esclusione di colpi. La Principessa, che è rimasta senza castello, ha ancora dalla sua la potenza comunicazionale del f.lli Amelio attraverso i canali Rai che rapidamente sigillano gli “obiettivi” per puntarli su tante altre centinaia di manifestazioni similari; se malauguratamente dovesse perdere anche questa peculiarità la manifestazione si avvierebbe rapidamente verso un sicuro declino. Quando si parla di <<riveduto e corretto>> bisogna stare attenti a quello che si scrive. Porto un esempio; la famosa <<macchina di Santa Rosa>> di Viterbo (noto a livello intrnazionale) ogni quattro anni viene smantellata e ricostruita ex novo per garantire l’innovazione e la “costanza” dell’interesse. A Teggiano, invece, nel segno dell’innovazione ci sono state fino a questo momento soltanto due principesse. Un bel record, non c’è che dire. In maniera molto enfatica il quotidiano Il Mattino (mercoledì 13 agosto) ha titolato <<Lite a Teggiano, niente castello alla Principessa>> lanciando l’articolo con la frase: “Da una parte il Castello, dall’altra il popolo”. Non sono sulla stessa linea, da una parte sicuramente c’è il Castello con i suoi proprietari ma dall’altra non c’è il popolo o almeno tutto il popolo, c’è soltanto una sparuta cerchia –quasi un’oligarchica casta di provincia– che gestisce e governa, forse in nome del popolo. Apprezzabile l’intervento sullo stesso giornale di Gisella Macchiaroli che con grande eleganza invece di replicare alle esternazioni del presidente della Pro Loco ha lanciato un robusto ponte levatoio sulla sponda dei presunti rappresentanti del popolo. Ma non è sufficiente perché qui, probabilmente, non ci troviamo di fronte ad una <<lotta di classe>> come ai tempi di Antonello e Costanza, quando il popolo aveva la necessità di assaltare il castello, ma molto più semplicemente al cospetto di una squallida lotta per  la conquista  dell’ambito potere locale. Non può mancare da parte mia un cenno alla festa dei tre giorni che è sempre perfetta e ben organizzata anche dal punto di vista dell’accoglienza che negli anni si è sempre più affinata; del resto le migliaia e migliaia di visitatori sono la giusta conferma del successo. Sono ancora in attesa, comunque, del consuntivo (costi e ricavi !!) che la Pro Loco sempre annuncia prima di ogni edizione e mai pubblica.

13 thoughts on “COSTANZA: una principessa senza castello

  1. Signor Bianchini, ho letto casualmente su Facebook il suo articolo. Posso chiederle di avere rispetto del mio stomaco? Mi ha fatto vomitare. E’ vomitevole. Ma poi, scusi, ma chi si crede di essere? Ma lei c’era alla festa alla quale hanno partecipato migliaia e migliaia di persone? Ma non è che è geloso dei suoi colleghi che, tutti, hanno scritto benissimo di questa splendida festa popolare? La prego, abbia rispetto del mio stomaco e… si dedichi ad altro. Il giornalismo, forse, non è cosa per lei. Con affetto
    Cono Spinelli

  2. Leggo spesso questo giornale e non trovo l’articolo di Bianchini molto differente dal suo solito modo di fare giornalismo. E poi se vogliamo, nel nauseabondo scritto di Spinelli c’è una verità assoluta: una festa popolare. E’ vero la Principessa di teggiano è soltanto una festa popolare, anche se una bella festa, ma sempre e solo festa è. La più bella fesata del allo ma non ci troviamo di fronte ad un evento come qualcuno vorrebbe far credere.

  3. Il commento di Spinelli non è commentabile. E’ buono per il maladattato mondo di face book dove chiunque si sente autorizzato a scrivere ciò che vuole e come vuole, ognuno in quel mondo crede di poter fare il giornalista a 360° senza dover dar conto a nessuno. Bisogna, però, fare una riflessione e pensare che se il commento è stato pubblicato, questo lo si deve soltanto al grande spirito democratico del direttore Bianchini che da ancora una volta la possibilita di salire alla ribalta anche ad un soggetto come Spinelli che sa scrivere solo ingiurie e nulla più. Io nei panni di Bianchini avrei sicuramente cestinato quel commento privo anche del benchè minimo spirito critico costruttivo. Bianchini, difatti, non ha affatto scrito che la festa della Principessa non è una bella festa; ha scritto, già da diversi anni, che quella festa necessità di cambiamenti e innovazioni se vuole sopravvivere. Tutto quì.

  4. Mi piace molto l’articolo dell’amico Bianchini; ovviamente non mi piace il commento di Spinelli e neppure quello di Enzo; e spiegherò perchè. Quello di Spinelli è frutto soltanto di una cattiva cultura del web e di una rabbia covata dentro per un qualche recondito motivo. Io al posto del direttore quel commento l’avrei cestinato e non avrei dato visibilità ad un soggetto poco educato. Il commento di Enzo, poi, è ridicolo; vorrei soltanto ricordargli che qualunque soggetto (privato, associazione, ente) riceve contributi pubblici è tenuto a rendicontare puibblicamente come ha speso quel contributo ricevuto ed a depositare tutta la documentazione presso i vari soggetti erogatori. Da una grossa Pro Loco coime quella di Teggiano che gestisce un giocattolo che assomma varie centinaia di migliaia di euro di contributi pubblici mi aspetterei non soltanto una rendicontazione ufficiale ma anche una bella conferenza stampa nel corso della quale vengano illustrati tutti i risultati e tutti i conti. Lo merita una festa così bella ed anche quella parte di popolo teggianese che, per ragioni giuste o sbagliate, non partecipa alla grande festa.

  5. Mi sembra ridicolo il solo pensare che uno dopo oltre trenta anni di giornalismo possa essere geloso di altri giornalisti (quasi tutti in erba o accondiscendenti !!) che sul piano professionale non possono dargli niente. Piuttosto il problema è un altro e cioè che l’unico giornalista-giornalista finisce per essere proprio Bianchini e questo non tanto per merito soltanto suo ma in buona parte per demerito degli altri. Ricordo a tutti che in provincia di Salerno c’è almeno un’altra grande manifestazione come quella della Principessa, alludo alla Disfida dei Trombonieri di Cava de’ Tirreni, basata guarda caso soprattutto sulla partecipazione dei pistonieri cavensi che anche a Teggiano furoreggiano da qualche tempo (grazie all’idea dell’ex presidente della Pro Loco fatto fuori brutalmente). Ebbene anche per la disfida dei trombonieri il direttore Bianchini ha spesso scritto cercando di dare utili consigli per un rinnovamento che non è mai arrivato. E così la Disfida come la Principessa è rimasta una semplice festa popolare, anche se molto bella e seguita da decine di migliaia di visitatori e curiosi. Oltretutto la disfida si svolge nello stadio comunale, sempre gremito di pubblico, ed è visibile totalmente e da un punto di osservazione privilegiato, cosa che a Teggiano (sebbene sia una città museo) non è possibile. Anche a Cava, negli anni scorsi, è andata la Rai ma col tempo l’interesse è scemato e la “mucca da mungere” è andata via. Mi sono firmato Cono Spinillo per parafrasare l’anonimo Cono Spinelli e per fargli capire che quando si scrive su un rispettabile giornale bisogna sempre fartlo in punta di piedi e uscire dallo squallido anonimato.

  6. Leggo molto spesso questo giornale, mi piace la sua semplice ma efficace impaginazione Sarebbe giusto capire chi la fa !!) e mi piace il giornalismo di Bianchini che, ovviamente, a volte sbaglia e che molto spesso colpisce. E quando colpisce c’è sempre qualcuno disposto a denigrare, soltanto a denigrare anche in forma volgare non avendo frecce al suo arco capaci di colpire e affondare. E’ da tanti anni che Bianchini scrive sulla Principessa di Teggiano e come questa volta ha sempre scritto anche le cose positive di quella festa che stenta a salire sul piedistallo dell’evento rimanendo purtroppo una gran bella festa popolare (bravo Spinelli !!). Una delle risposte più piccate contro Bianchini, è bene ricordarlo a tutti, ci fu alcuni anni fa quando l’ex presidente della Pro Loco (quello che ha inventato la festa e poi è stato fatto fuoriu brutalmente per non essersi saputo rinnovare) scrisse addirittura al quotidiano Cronache del Mezzogiorno per svelare che l’atteggiamento “ostile di Bianchini” era frutto del fatto che non gli era stato dato l’ufficio stampa. Ecco, ufficio stampa e gelosia verso altri giornalisti, sono gli unici due modi per attaccare Bianchini che fortunatamente bnon ha mai chiesto a chicchessia quell’incarico stampa. Oltretutto visto a chi era stato affidato per l’edizione 2013 sarebbe offensivo il solo pensare che il direttore di questo giornale possa cadere così in basso. Buone vacanze a tutti.

  7. Basta dire le cose come stanno e come per magia si finisce per essere un cattivo giornalista!!!!!! allora elogiamo sempre tutto e tutti così un giorno anche noi prenderemo il carro che ci conduce al paese dei balocchi…. Complimenti al Direttore Bianchini che come sempre senza veli ne veline fa onore al vero giornalismo…

  8. Soltanto per evitare di essere tacciato di snobismo, e non certamente perche’ lo ritenga qualificante o almeno interessante, su sollecitazione dei soci Pro Loco rispondo al cumulo di inesattezze pubblicate da tal … Bianchini sulle pagine de “Il Quotidiano di Salerno” del 15 agosto appena scorso.
    Primo: l’assalto e’ stato ideato da Angelo R. Amelio (giornalista, autore e regista televisivo di Rai Uno) e realizzato e diretto dallo stesso autore, in collaborazione con Massimo Cinque che ha curato la Direzione artistica dell’intera manifestazione.
    Secondo: Massimo Cinque non e’ un ex Rai ma e’ attualmente autore di programmi di Rai Uno.
    Terzo: le soluzioni innovative e gratuite proposte da Bianchini erano soltanto autocandidature onerose come ufficio stampa che, invece, e’ stato distribuito tra le migliori firme delle testate del territorio.
    Quarto: l’intrigo spocchioso (n.b.: che vorrebbe “cavalcare” Bianchini!!!), tra i titolari della Societa’ “Il Castello” e i rappresentanti della Pro Loco, altro non e’ che un mancato accordo tra due realta’ con “ragioni sociali” e obiettivi differenti. Questo non vuol dire che un accordo non possa piu’ realizzarsi se la finalita’ e’ il “favor loci”: c’e’ tutto il tempo per capire lo spirito della manifestazione che soltanto indirettamente puo’ favorire guadagni privati!
    Quinto: al firmatario del cumulo di idiozie pubblicate dal “… Quotidiano di Salerno, l’autoproclamatosi “Ponzio Pilato” (che, era un Prefetto romano e non un plebeo qualsiasi!), ricordiamo che l’aspetto economico della manifestazione non ha mai preso il sopravvento sugli intenti di valorizzazione della Città Museo e del territorio che gli sta intorno: tant’e’ vero che l’intera tre giorni si basa sul volontariato dei soci Pro Loco e dei cittadini di Teggiano che, con assoluta gratuita’, s’impegnano in un’operazione di “marketing territoriale” senza fini di lucro.
    Sesto: volendo denunciare un mancato rinnovamento della kermesse, il sedicente Prefetto della Giudea, cita ad esempio la famosa macchina di Santa Rosa di Viterbo, che ogni quattro anni viene smantellata e ricostruita ex novo per garantire l’innovazione e la “costanza” dell’interesse. A Teggiano, invece, lo smantellamento del famoso e spettacolare “Assalto al castello”, per ideare un nuovo straordinario progetto spettacolare, viene criticato. Probabilmente, se il Nostro sapesse cosa “bolle in pentola” si inchinerebbe come Schettino all’Isola del Giglio.
    Settimo: quella sparuta cerchia oligarchica che gestisce, governa e tiene alla larga i cretini su mandato istituzionale di centinaia di soci elettori Pro Loco, con grande eleganza non ha replicato alle precedenti pubblicazioni che miravano a destabilizzare con affermazioni mendaci e faziose ma, persino in sede di conferenza stampa di presentazione dell’ultima edizione, pur potendo approfittare della “potenza di fuoco” dell’autorevole stampa intervenuta, ha glissato sull’argomento puntando soltanto a presentare il programma e a ringraziare le Isituzioni, gli Istituti, le Associazioni, i privati e tutti quelli che hanno contribuito a sostenere una 21esima Edizione che ha aperto il cantiere di una nuova, esaltante, colta e compatta avventura di tutti, teggianesi e non, verso nuovi e strabilianti successi che verranno, in barba ai “gufi” (come dice Renzi!) e in barba ai servi di un potere che, ormai, non fa ombra piu’ a nessuno! Qui non c’e’ nessuna lotta di classe ma soltanto la presa di coscienza che la vera nobilta’ sta nella capacita’ di condividere gioie e sacrifici per un fine comune che aggrega e salda graniticamente le intelligenze e le forze sane del Paese e dell’intero territorio del Vallo di Diano.
    Ottavo: un grazie particolare al Nostro Ponzio perche’ offre a tutti noi la possibilita’ di discernere ancora una volta e stigmatizzare inconsistenti e “rosiconi” aspiranti lecchini distinguendoli da chi “fa informazione”!
    Nono e ultimo: i costi e i ricavi della manifestazione saranno trasmessi doverosamente ai soci della Pro Loco come sempre in una apposita assemblea in maniera trasparente e dettagliata e non certamente a chi tenta invano di screditare un tale evento come valvola di sfogo delle proprie frustrazioni.
    Enrico Maria Amelio – Presidente Pro Loco Teggiano

  9. Grazie, presidente Amelio. Sottoscrivo tutto quello che hai detto e scritto. Bianchini non merita di essere definito giornalista. E sono convinto, caro presidente, che i vari “antonio”, marco cantillo, cono spinillo, palo pozzuoli e matteo renzini sono nomi inventati dallo stesso Bianchini. Non esistono. E” lo stesso Bianchini a scrivere quelle difese. E se esistete davvero, pubblicate il vostro cellulare. Dietro questi nomi si nasconde solo e sempre bianchini. E’ tutto troppo facile capirlo. Quindi, tutto questo livore verso Costanza e verso Teggiano è perchè non lo avete accettato di sceglierlo come curatore della comunicazione dell’evento? Che schifo. Che schifo.. E questo sarebbe il giornalista che vuole dare lezioni di giornalismo agli altri? Che schifo!!!!

  10. Dopo gli osanna alla ventunesima edizione aspettavamo. È arrivato puntuale l’Aldo Bianchini con il suo carico di inesattezze e di supposizioni, che sono il canovaccio del “suo giornalismo” oggi. Sbaglia se qualcuno prova meraviglia. Ancor più sbaglia il quotidiano che accoglie le sue fantasiose elucubrazioni. L’Aldo è fatto così: chi ne conosce la storia umana e culturale non prova meraviglia. L’ottimo presidente della Pro Loco ha risposto. Per farlo adeguatamente doveva usare qualche aggettivazione più forte. Ma meglio così perché il Bianchini giornalista iscritto all’Albo si nutre di provocazioni e di bolsa polemica. Lo aspettiamo per la ventiduesima edizione: ci sarà, statene certi. Perché l’Aldo onora così la sua iscrizione all’Albo.
    Franco Iorio

  11. Signor Bianchini, sono Cono Spinelli. lei continua ad offendere l’intelligenza e la serietà delle persone. ma come si permette a dire che sono un anonimo? Le ho scritto un messaggio sprivato sulla sua posta su facebook dove ci sono tutti i miei riferimenti, ma purtroppo non ho ricevuto ancora risposta. perchè non mi risponde?. E’ lei, invece, che si ansconde dietro i vari “Matteo Renzi (ni)”, Palo Pozzuoli, Marfco cantillo, mario lenza. E chi sono questi? Dove abitano?,Mi puo’ dare un loro indirizzo e-mail o un numero di telefono così li chiamo io? ma mi faccia il piacere e la smetta di offendere Teggiano e tutti i teggianesi che hanno capito bene chi è lei. Tutto questo perchè non vi hanno ritenuto adatto per svolgere un ruolo che avevate chiesto di fare, dietro lauti compensi? ma mi faccia il piacere e, come giornalista, si vergogni.

  12. Nell’articolo di Bianchini ci possono essere anche delle inesattezze di informazione, però tutti sanno e adesso tendiamo di nascondere, che intorno alla Festa della Principessa Costanza, c’è un giro di interesse non indifferente. Tra contributi comunali, provinciali e regionali, per non parlare degli sponsor. Addirittura C’è gente che vive con questa festa…..

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